Capitolo 2

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«Wow, hai cucinato!» Disse sbalordito nel vedermi ai fornelli per la prima volta.
«Sì. Dovevo pur cominciare una buona volta» sorrisi mentre mantecavo il sugo nella pentola.
«Beh, e devo dire che come prima volta questo sugo ha davvero un buon odorino» mi strinse i fianchi e mi diede un leggero bacio tra i capelli.
«Grazie» mormorai leggermente arrossita e con un dito ne assaggiò un po'.
La sua espressione pensierosa nel gustarlo mi lasciò col fiato sospeso.
Non volevo assolutamente fare una brutta figura. Ci tenevo a preparargli una cenetta coi fiocchi.
Ma lui simulò un soffocamento che mi fece rimanere praticamente scioccata e lasciai perdere mestoli e pentole per capire se stesse facendo sul serio o meno.
«J! Dimmi che stai scherzando!» Lo avvisai mezza impaurita e mezza infastidita.
Ma dai! Faceva davvero così schifo?
Ma lui non accennava a smetterla e si accasciò a terra con le mani sulla gola e gli occhi sgranati, emettendo una serie di versi strozzati.
«J! Smettila adesso!» Urlai allarmata chinandomi su di lui per scuoterlo e incitarlo a smetterla.
E poi all'improvviso la smise e chiuse gli occhi fingendosi morto.
«Dai, J. Non sei per niente divertente» gli diedi una manata sulla spalla e lui si riprese con un urlo da mostro per spaventarmi e braccarmi alla sprovvista.
Gridai per la sorpresa e iniziò a tenermi bloccata per farmi il solletico e darmi dei leggeri morsi.
Risi senza fiato e cercai di ribellarmi anche se i vari movimenti iniziarono a diventare sempre più spinti.

Quella sera facemmo l'amore sul pavimento e la cena si bruciò completamente.
Ma mi disse che il sugo era squisito e ne fui davvero felice.

J non è dedito a fare complimenti. Non è per niente romantico. Ma quelle belle parole sul mio sugo, preparato con tanto amore, le terrò per sempre a mente.
J è sempre stato un tipo pratico.
Non gli è mai interessato come andassi vestita o che tipo di biancheria intima indossassi.
Gli piacevo per come ero, nuda o con i pigiamoni per lui non faceva differenza.
Mi bastava il suo sguardo per capire che mi apprezzava sempre e comunque.
E in occasioni come queste che capivo di aver trovato quel ragazzo che ho sempre desiderato avere accanto.
Un ragazzo che non guarda il contorno di me, ma che guarda me nel mio interno e basta, senza misurare chi sia o da dove venga.
Questo faceva J. Mi faceva sentire unica solamente con un semplice sguardo.

«Brenda... io non ho proprio idea di quando J sia potuto cambiare. Mi sembra tutto così strano perché stavamo bene» e sento una dolorosa fitta alla bocca dello stomaco.

Mi lascio cadere con la schiena sul letto e mi perdo con lo sguardo sul soffitto.
Quand'è che mi sveglio da questo brutto sogno?

«Ha mai detto di amarti?» Mi chiede facendomi sussultare.

Il cuore inizia a battere lievemente più veloce perché Brenda ha appena toccato un tasto dolente.
Io ho praticamente perso il conto di tutte quelle volte che gliel'ho detto. Ma lui?

«Non me l'ha mai detto» sussurro senza fiato e con una morsa dilaniante al cuore.
Fa male ammetterlo. Soprattutto adesso, dopo che non ci avevo mai pensato seriamente.
Ero così presa dalla nostra storia che non ci badavo a questa sciocchezza del "Ti amo".
Mi bastava vederlo sempre in casa con me a condividere ogni singolo giorno.

«Beh, allora non dovrebbe essere difficile capire il motivo della sua scelta» risponde Brenda a malincuore.

«Vorresti dire che J mi ha lasciata perché non mi ha mai amata?»
Stento a crederci. Non può essere vero!

«Potrebbe essere, Elinor...»

«Sta zitta, ti prego» sbotto un tantino nervosa.

La violenza con la quale mi si è presentata questa nuova realtà mi lascia decisamente schifata. Ancor di più mi infastidisce la mia amica che non si fa scrupoli a dirmi una cosa così orribile.

«Ma, Elinor. Non puoi ignorare questa cosa e startene chiusa in casa, incolpandoti per la fine della tua storia. Può essere che J non ti abbia mai amata e allora è inutile restare a rimuginarci. Fregatene e vai avanti con la tua vita!»

Mi alzo di scatto e la guardo con rabbia «Parli facile dato che non ci sei dentro. J non è il tipo che esterna i suoi sentimenti con facilità, ma non mi ha presa in giro! Lui ci stava provando a cambiare per davvero, ma non so poi cosa diavolo gli sia successo!» Sbotto scaraventando il cuscino sul pavimento con forza ed esco dalla mia stanza come una furia.

Passo di fianco a mia madre urtandola casualmente, facendo traballare le tazze di tè e la ciotola con i biscotti sul vassoio che stava per portarci in camera. Ma non mi fermo e corro in bagno chiudendo la porta a chiave.

Pessima idea parlare con Brenda.
Ha messo in pratica una realtà che non mi piace per niente.
Mi rifiuto di pensare che J non mi abbia mai amata. Non può essere!
Eravamo così felici insieme e lo dimostravano le sue risate, il suo modo di essere così spensierato e lontano dal mondo esterno.
In casa nostra avevamo tutto: c'era initimita, calore, coccole, sorrisi e tanto amore.
Mi si attorciglia lo stomaco nel pensare di essermi completamente sbagliata su J e di aver creduto che stesse cercando di cambiare per me. E le lacrime ancora una volta arrivano senza preavviso.

Rapita - parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora