Capitolo 26

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Quando Sarah mi riaccompagna a casa nel silenzio e lo sconforto più totale, non mi sfugge quella presenza terrificante che si è appostata a qualche metro dal porticato.

Ancora lui.
Avvolto in una nube di fumo che fuoriesce dalla sigaretta che trattiene tra le labbra, ma come al solito non riesco a vederlo in faccia.

Ma ogni giorno che passa, sembra avvicinarsi un po' di più.

Rabbrividisco e sgattaiolo in casa chiudendo la porta a tre mandate e sbarrando tutte le finestre.

J non è qui e spero proprio che arrivi presto. Anche se non so praticamente come rivolgermi a lui dopo le intuizioni di Sarah, ma almeno sarò più al sicuro.
Questo tizio qui fuori mi mette ansia, e non capisco perché ci stia così alle calcagna.

Ma un po' titubante inizio a muovermi per casa, e solo adesso mi rendo conto di quanto mi senti un'estranea.

Aver saputo che J ha condiviso alcuni momenti della sua vita in questa casa con Maddy mi fa raggelare.

Insieme avranno passato le serate su questo divano, avranno riso e bevuto, avranno fatto la doccia insieme e dormito nello stesso letto. Proprio quello che io sto guardando adesso.
E di colpo non ho più voglio di dormici, di starci tra queste lenzuola che lui ha condiviso con lei.

E mi guardo intorno cercando degli indizi, sperando di trovare qualcosa.

Mi soffermo sulla cesta dei vestiti che ieri abbiamo lavato insieme alla lavanderia a gettoni. Ma non credo di trovare qualcosa nei vestiti puliti.

E allora mi metto ad aprire tutti i cassetti, guardo sotto il letto, sotto il divano, dietro i pochi mobili e nel freezer. Mi becco perfino un crampo mentre mi avventuro sotto il letto, ma oltre alla polvere non ci trovo granché.

Mi alzo e sbuffo.
Vorrei sedermi sul letto per riposarmi ma viene il magone solo a toccare qualcosa che ha già toccato lei.

Ed è assurdo perché non c'è più, ma so che è presente ossessivamente nella testa di J. E quindi ed è come se lei esistesse ancora e la temo. Ne ho paura. Quasi vorrei piangere, e strizzo gli occhi per trattenermi.

Prendo un profondo respiro e mi avvicino all'armadio.
È piccolo con solamente due ante. Ma inizio a passare a rassegna i pochi giubbotti e i pantaloni di J, fin quando una scatola posta in alto non attira la mia attenzione.

Devo alzarmi in punta di piedi per raggiungerla e con le dita la trascino lungo il ripiano per farla scivolare.
Sobbalzo con un piccolo grido non appena mi sfugge dalle mani cadendo ai miei piedi. Si apre con l'impatto sul pavimento e dentro ci sono solamente un paio di scarpe ginniche.

Riprendo fiato e mi abbasso per rimetterle a posto, e mi accorgo di una foto che svolazza poco più in là.

Lascio perdere le scarpe e mi fiondo sulla foto.
Quasi mi sembra di star raccogliendo una granata pronta ad esplodere per quanto mi manchi il respiro e batte forte il cuore.

E quando la vedo, tutto mi è completamente più chiaro.

Mi risveglio da un lungo e profondo sogno, ricordandomi delle parole di Sarah e di Ed che mi rimbombano nella testa.

"Lui è troppo legato al passato per aprirsi completamente a te"
"Posso darti un consiglio, Elinor? Tornatene a casa!"
"Ti ha mai detto ti amo?"
"Non fare in modo che ti trascini nel suo passato"

Troppo tardi. Mi ci ha già trascinata.

La foto ritrae J con lei. Forse ad una festa. C'è gente. Lei stringe una bottiglia di vodka con la mano destra e con la sinistra mostra il medio all'obiettivo, e J stringe lei. La tiene stretta mentre le stampa un bacio sulla guancia.
Lei è Maddy. E somiglia a me.
Non a me quella che sono sempre stata, ma a quella che sono diventata adesso. A quello che ho permesso a J di farmi diventare.

Ho lasciato la mia casa, la mia famiglia, i miei amici, la mia vita per diventare esattamente come la sua ex. La ragazza che più le manca al mondo. L'unica che abbia mai amato.
E io sto rimpiazzando un fantasma.

Mi si stringe la gola e un forte senso di nausea mi assale seguito da pesanti vertigini che mi fanno inginocchiare a terra.

Era questo quello che voleva?
Allontanarmi da Andrew per riscattare ciò che era suo?

E io?
Crede che sia Maddy e mi tratta come lei.
Mi protegge con la paura che possa sbagliare una seconda volta. Mi tiene con sé perché gliela ricordo. Mi trasforma così da farla resuscitare.

E ad un tratto mi sento rabbrividire.
Un freddo gelido mi entra fin dentro le ossa.

Mi guardo intorno e mi sembra di vede Maddy.
Maddy dappertutto. Che mi deride, mi addita, mi sorride ambigua e infine mi guarda di traverso, promettendomi morte.

Mi stringo in me stessa rimanendo senza fiato, con le orecchie che fischiano e la voglia di rifugiarmi da qualche parte.
Cosa sta succedendo alla mia testa?
Io lo so che è solo frutto delle mie paure e delle mie assurde immaginazione, ma Maddy sembra essere più viva che mai!

E corro in bagno, attaccandomi al gabinetto. Vomito dalla paura, dalla delusione, dalle ferite che si aprono sempre di più nel mio stomaco e nel petto, e piango. Piango a dirotto perché so di aver fatto un imperdonabile sbaglio. Perché non so come fare per uscirne fuori.
Mi sento in trappola. Usata. Umiliata.

E cerco di calmarmi. Di vederci chiaro.
Mi do una ripulita e sento la chiave che gira nella toppa della porta.

Cerco di rimettere in fretta la scatola al suo posto, ma la foto no. La foto la nascondo da un'altra parte.

E non appena sento J che pronuncia il mio nome, sobbalzo e il suono della sua voce mi squarcia il cuore in due.




*****
Sta per succedere di tutto 😱😱
Voi cosa vi aspettate?

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