Capitolo Trentuno.
Silenzio.
Nessuno osa aprir bocca, dopo le parole del Principe Maximilian.
Lo osservo, stringendo il vestito in un pugno e mordendomi la lingua per non urlare e chiedergli che cosa vogliono dire i suoi avvertimenti.
Non è la prima volta che mi mette in guardia sui miei sentimenti per Douglas e voglio sapere a che cosa si riferisce.
-Con il vostro permesso, vi saluto- si alza dalla sedia inchinandosi davanti a Douglas e voltandosi verso la porta.
-Ma, Max, stavamo parlando!- esclama inarcando le sopracciglia, confuso e accigliato.
-Parleremo dopo- mi rivolge un'occhiata di sfuggita, senza farsi notare. -Domani partirò per la Francia e deve essere tutto perfetto. Buon proseguimento- si volta di nuovo ed io chino il capo in segno di rispetto, ricordandomi le buone maniere. Apre la porta e la richiude alle sue spalle, sparendo dietro di essa.
Un sospiro di sollievo abbandona le mie labbra e appoggio una mano sul mio petto.
-Isobel- la voce di Douglaa richiama la mia attenzione, mi volto verso di lui e spalanco gli occhi spaventata quando lo vedo scendere dal letto e avvicinarsi a me.
-Douglas, fermo!- esclamo correndo verso di lui per sorreggerlo. -Non puoi alzarti in questo modo, sei ancora convalescente- lo rimprovero facendolo ridacchiare, ma ignora le mie parole e circonda il mio corpo con le braccia, stringendomi forte a se. Aspiro il suo profumo chiudendo gli occhi e abbandono la testa contro il suo petto.
-Mi sei mancata tanto, amore mio- sussurra contro i miei capelli, prima di lasciare un bacio sulla mia fronte. -Ho temuto il peggio... avevo paura di non rivederti più, di non poter salutarti, baciarti o amarti più- appoggia una mano sulla mia guancia, costringendomi ad alzare lo sguardo. Una lacrima ribelle scivola lungo il mio viso, ma prontamente lui la asciuga con il pollice.
-N-Non dire così, Douglas- sussurro riportando la testa contro il suo petto. -Tutto si è risolto: stai bene ed in paese l'epidemia si sta lentamente dissolvendo- aumento la stretta intorno al suo corpo e sento le sue labbra formare un sorriso contro la mia fronte.
-Ne sono felice- dice ed io alzo lo sguardo, sorridendo. Sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e posa le labbra sulle mie. Il mio cuore scalpita dalla felicità ed emozione, mentre il mio corpo si rilassa sotto il suo tenero tocco.
Mi è mancato così tanto.
Ricambio il bacio, sentendo la sua lingua accarezzare dolcemente le mie labbra. Le nostre lingue si rincorrono in una danza che sembra non aver fine, a causa della distanza che in questo periodo ci ha allontanati.
Mi allontano dalle sue labbra per riprendere fiato, appoggio la fronte contro la sua e sorrido, felice di essere qui con lui.
Si accomoda sul letto, appoggiando la schiena contro i cuscini dietro la schiena e con una mano mi fa cenno di accomodarmi al suo fianco. Lo faccio, ma appoggio la testa sulle sue gambe e chiudo gli occhi, beandomi del suo tocco tra i miei capelli.
-Come sta la tua famiglia?- chiede.
-Bene, grazie- apro gli occhi e gli rivolgo un sorriso.
-Mi sei mancata tanto... Ho sempre chiesto a tua madre come stavi, o cosa facevi in paese- ammette imbarazzato e un rossore compare sulle sue guance, mentre si passa una mano tra i capelli.
-Anche tu, amore mio- sollevo il busto dal materasso e poso un tenero bacio su una sua guancia. -Non riuscivo a dormire la notte, ero in pena per te. Pregavo ogni notte, nella speranza che tu guarissi e così è stato- alle mie parole circonda il mio corpo con le braccia e nasconde il viso nell'incavo del mio collo.
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...