Capitolo Quarantaquattro.

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Capitolo Quarantaquattro.

Douglas's pov.

Il sole illumina la mia stanza interrompendo i miei sogni. Apro gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre e vedo il viso sereno di Giselle, a poca distanza da me.

Sospiro portando un braccio sui miei occhi, mentre i ricordi della sera precedente mi ritornano in mente. L'ho fatto: ho tradito Isobel sotto lo sguardo compiaciuto di mio padre, il Re di Francia, Maximilian e dei lord.
Delle lacrime scivolano lungo le mie guance. Giselle era nervosa, lo si percepiva dal suo sguardo impaurito mentre entrava in stanza. Dopo essersi sfilata la vestaglia si era stesa sul letto ed ho preso la sua purezza, senza toccarla da nessun'altra parte.

Scuoto la testa e, con l'aiuto dei gomiti, sollevo la schiena dal materasso mettendomi seduto sul bordo del letto. Devo parlare con Bel. Devo spiegarle che cosa è successo, penso cercando di alzarmi, ma una voce mi blocca.

-Douglas- sussurra Giselle con voce assonnata. -Che cosa stai facendo?- mi chiede sollevando la schiena dal materasso, coprendo il seno con il lenzuolo.

-Devo andare- mi passo una mano tra i capelli e, con lo sguardo, cerco la mia vestaglia.

-Aspetta- appoggia una mano sulla mia spalla e percepisco il suo seno contro la schiena. A quel contatto rabbrividisco e mi allontano di scatto. -Sei arrabbiato con me, Douglas?- chiede abbassando lo sguardo.

-No- scuoto la testa e stringo il lenzuolo sotto di me tra le dita.

-È per...- respira profondamente prima di continuare. -È per la donna che ami?- alla sua domanda spalanco gli occhi e mi volto verso di lei.

Come lo sa?

-Dal tuo silenzio, deduco sia un si- sospira e aumenta la stretta intorno al suo corpo. -M-Mi dispiace... Io non sapevo della presenza di questa donna nella tua vita. Max me lo ha detto- una lacrima scivola lungo la sua guancia, ma la asciuga subito con un gesto della mano.

-Giselle- sussurro il suo nome.

-Io ti amo!- esclama alzando lo sguardo, segnato dalla lacrime, su di me. È la prima volta che la vedo in questo stato; è sempre stata forte e coraggiosa.

-Lo so- allungo una mano verso la sua guancia e le asciugo le lacrime con il pollice. -E, ti ringrazio per questo. Ma non posso ricambiare, il mio cuore appartiene ad un'altra donna- un sorriso nasce sulle mie labbra al pensiero di Isobel.

-Posso darti tutto l'amore che desideri, marito mio- chiude gli occhi ed appoggia una mano sulla mia, godendosi le mie carezze.

-Mi dispiace- sussurro, prima di alzarmi ed indossare la vestaglia. Le rivolgo un'ultima occhiata, trovandola con il viso nascosto tra le mani ed il corpo scosso da singhiozzi, per poi lasciarla sola.

***

Raggiungo la casa lungo il fiume, dopo aver fatto colazione. Noto la porta aperta e, una dolce voce, risuona nella mia orecchie, facendo comparire un sorriso sulle mie labbra.

Lego le redini del cavallo sulla staccionata e raggiungo l'entrata. Isobel è girata di spalle e sta pulendo il ripiano del camino con uno straccio.

Mi avvicino lentamente, circondo la sua vita con le braccia e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. Sussulta contro il mio petto, quando sente la mia presenza contro il suo corpo, ma si tranquillizza quando mi riconosce.

Il suo profumo mi inebria.

-Buongiorno amore mio- sussurro, prima di posare le labbra sulle sue.

-Buongiorno mio Principe- sorride e smette di pulire per voltarsi verso di me. -Come stai?- chiede spostando un ciuffo ribelli di capelli dalla mia fronte.

-Bene- mento forzando un sorriso. -Voi due, invece?- abbasso gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo,   poso una mano sulla sua pancia rigonfia, dove sta crescendo il mio bambino.

Ancora non posso crederci.

-Benissimo- il suo sorriso illumina l'intera stanza ed i suoi occhi emanano forti emozioni.

Mi dispiace, Bel.

Come ho potuto fare una cosa del genere?

-Qualcosa non va?- chiede dolcemente accarezzando una mia guancia.

Mi allontano da lei ed inizio a scuotere la testa, spaventato per ciò che potrebbe accadere se scoprisse il mio tradimento.

-Stai mentendo, Douglas- sorride e si avvicina a me. -Ti conosco bene, capisco quando menti-

Deglutisco.

-Mi dispiace- sussurro ed il tempo, all'interno della casa, sembra fermarsi. Inarca un sopracciglio confusa dalle mie parole e dischiude le labbra, non sapendo che cosa dire.

-Per... Per cosa?- percepisco la paura nel tono della sua voce. Alzo lo sguardo, la guardo negli occhi per un determinato periodo che sembra infinito e... capisce. -N-No, Douglas- scuote la testa portandosi una mano davanti alle labbra tremanti.

-Bel- provo ad afferrare le sue mano, ma si allontana di scatto. -Ti prego, l-lasciami spiegare-

-Avevi promesso che non lo avresti fatto- le lacrime iniziano a rigare le sue guance e tenta la fuga, ma blocco il suo tentativo afferrandole il polso.

-Mio padre mi ha costretto, Bel!- esclamo e lei inizia a scuotere la testa serrando la mascella.

-Non dare sempre le colpe al Re!- alza il tono della voce e la sua mano, chiusa in un pugno, viene ripetutamente a contatto con il mio petto. -Avevi promesso che questa situazione sarebbe cambiata, come può cambiare ora!?- strige il tessuto della mia giacca con le mani in un pugno ed appoggia la fronte contro il mio petto.

-Bel, non fare così- porto una mano tra i suoi morbidi e lucenti capelli biondi.

Alza lo sguardo: la rabbia annega nei suoi occhi rossi e colmi di lacrime. -Come l'hai presa?- chiede con voce roca, a causa del pianto, facendomi spalancare gli occhi. -Lo hai fatto dolcemente, nel tuo letto, come una degna Principessa merita? O... hai sfogato le tue voglie su di lei, piegandola e prendendola forte?- sibila contro il mio orecchio, prima di allontanarmi con una spinta.

-Sei arrabbiata. Rilassati, ti prego- cerco di tranquillizzarla.

Scivola a terra appoggiando la schiena contro la parete alle sue spalle e nasconde il viso tra le sue gambe piegate.

-Bel, guardami- le ordino afferrando il suo viso con entrambe le mani, costringendola ad alzare lo sguardo su di me e obbligandola a guardarmi negli occhi.

Singhiozza trafiggendomi con lo sguardo.

-Troverò il modo per separarmi da lei, credimi- sussurro lasciando cadere le lacrime sul mio viso. -Perdonami, sono uno sciocco. Voglio il meglio per te ed il nostro bambino... ed è ciò che avrete- poso le labbra sulle sue e, nonostante le sue proteste, la bacio trasmettendole tutto il mio amore.

***

Scusate il ritardo!

Il Principe E La Serva.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora