«Non è possibile! Siamo rimasti chiusi dentro al centro commerciale!»
«Celeste, tranquilla, non sei sola. Ci sono anche io qui.»
«Harry, è proprio questo che mi preoccupa!»
«Perché? Non ti piace rimanere sola con me?»
Si sta avvicinando troppo. Mio fratello è troppo vicino al mio viso.
Indietreggiando, urto accidentalmente un manichino e lo faccio cadere.
Per lo spavento e per evitare di essere colpita, avanzo e mi scontro con Harry.
Mi afferra per i fianchi, avvicina lentamente il mio volto al suo e mi bacia.Mi sveglio gridando.
«Brutta pazza, ti sembra normale urlare alle quattro del mattino?» Harry, alterato, mi lancia addosso il suo cuscino.
Era solo un sogno. Devo calmarmi. Non è successo niente. Non ho baciato Harry e non lo farò mai. «Non dici niente? Ti ho appena colpita» , mi fa notare, confuso.
Se non fossi in questo stato pietoso, probabilmente lo prenderei a schiaffi.
È stato un incubo. Un terribile incubo.
Chiudo gli occhi, ma, dopo qualche istante, li riapro.
Ho paura di dormire. Non voglio correre il rischio di fare altri sogni strani. «Puoi chiudere le palpebre? Il tuo sguardo terrorizzato mi incute timore.»Ma perché non dorme? Perché deve tormentarmi sia nei sogni che nella realtà?
«No, non ho sonno. Non mi guardare. Girati dall'altra parte.»
«Celeste, che hai? Non mi hai ancora insultato» , constata, alzandosi per venirsi a sedere accanto a me. Mi giro dalla parte opposta alla sua. Non riesco ad osservarlo. Mi viene in mente il sogno, o meglio, l'incubo di prima. «Guardami quando ti parlo!» , mi porta le mani sulle spalle e mi costringe a girarmi.
Quegli occhi verdi fino a poco fa erano vicinissimi al mio volto.
Basta. Devo addormentarmi e sognare altro.«Sto bene. Tornatene nel tuo sacco a pelo.»
Senza dire una parola, si alza e mi ascolta. Chiude gli occhi e si appisola, così come dovrei fare anche io. Al momento, però, mi risulta difficile.
•••
«Celeste, Harry, è mattina. Svegliatevi.»
Riconosco la voce di Anne e apro gli occhi.
Ho dormito e non ho fatto più incubi. Mi sento sollevata.
Scendo in cucina, seguita da Harry, e vado a sedermi al mio posto.«Buongiorno!» , ci saluta Gemma, allegra.
«Giorno» , mormoro io.
«Ragazzi, oggi esco con Luke. Rimanete voi a casa? Dovrebbero venire gli operai» , ci domanda la mia matrigna.
«Oggi? Non domani?» , le chiede la figlia.
«No, sono riuscita ad anticipare i tempi, così ognuno potrà avere la sua stanza.» Sorrido. Finalmente una buona notizia. Amo questa donna. Riesce sempre a capirmi. «Allora, rimanete voi tre?» , domanda di nuovo.
«Io non posso. Devo scappare. Ciao, famiglia!»
Gemma corre via.Sospiro.
Come volevasi dimostrare. Alla fine, riesce sempre ad incastrarmi.«Va bene, resto io. E tu?» , mi chiede Harry.
Pensa ad una scusa.
Pensa ad una scusa.
Teddy è fuori città, Sabrina non sta bene e Marie deve andare a giocare a basket.
Maledizione!«Sì, anche io» , rispondo, afflitta.
«Perfetto! Gli operai arriveranno fra qualche ora. Intanto, vado a prepararmi. La casa è nelle vostre mani.» Anne ci lascia soli.
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La ragazza con la valigia
FanfictionIncapace di scegliere con chi stare, Celeste, dopo la separazione dei genitori, inizia a vivere una settimana con suo padre, Anne e i suoi due figli, Harry e Gemma, e l'altra con sua madre, Troy e la sua famiglia, di cui, purtroppo per lei, fa parte...