21 - Una lunga serie di sfortunati eventi

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Louis

Mi metto in spalla lo zaino e rivolgo un'occhiata ai membri della mia famiglia seduti in cucina a fare colazione. «Celeste?» , domando a Susan, notando la sua assenza.

«Questa mattina è uscita presto; Harry è venuto a prenderla» , mi risponde lei con naturalezza.

Annuisco e, dopo aver salutato tutti, esco di casa sbattendomi la porta alle spalle. Mi sfilo dalla tasca le chiavi della macchina per aprirla e, una volta dentro, mi lascio cadere al posto del guidatore e getto sui sedili posteriori la mia cartella.
Perché sta cercando di evitarmi?

Celeste

Ho deciso di evitare Louis e ho proposto a Harry di andare a scuola insieme così lui, felice, ha accettato ed è venuto a prendermi presto a casa questa mattina.

Il riccio mi stringe con più forza la mano mentre ci avviamo verso la nostra classe.

«Hai una verifica oggi o hai semplicemente deciso di cambiare stile di vita per qualche motivo in particolare?» Mi irrigidisco quando sento la voce di Louis. È alle mie spalle.

Mi volto e i nostri sguardi si incrociano. Mi affretto ad abbassare il capo, quasi temendo che possa intuire le mie reali intenzioni soltanto con un'occhiata.

«Non sarebbe male non fare più tardi a scuola» , mormoro.

«Non ti sei mai posta il problema in questi anni» , constata. Continuo a sentirmi addosso il suo sguardo.

«Le persone cambiano.» Effettivamente, sto cercando di farlo.

«Posso parlarti?» , mi chiede. Annuisco. «In privato» , aggiunge, guardando Harry in modo allusivo.

Lui, in difficoltà, fa per andarsene, ma gli dico di restare. «Non ci sono segreti fra me e Louis» , lo rassicuro. «Può tranquillamente dirmi ciò che vuole con te davanti.»

A Lou sfugge un sorrisetto divertito. Sicuramente, trova assurda la situazione. «Perfetto, Celeste. Facciamo come preferisci. Stai cercando di evitarmi?» , mi domanda.

«No» , mento.

«Allora puoi spiegarmi perché sei uscita presto di casa questa mattina, invece di venire, come al solito, a scuola con me?»

«Volevo soltanto arrivare in orario per una volta e stare un po' con il mio ragazzo prima delle lezioni» , continuo a rispondergli, infastidita.

«Quindi, non avresti problemi a passare, adesso, del tempo in mia compagnia, no?» Mi prende per mano e mi attira a sé. Il riccio è visibilmente seccato, ma si trattiene e non dice nulla.

Lo spingo via. «Hai una ragazza» , gli ricordo.
«Perché non corri da lei?»

«Sei gelosa di Francesca?» Non riesco a credere che mi abbia seriamente chiesto una cosa del genere con Harry davanti. È il mio ragazzo e anche il suo migliore amico, ma, al momento, sembra non ricordarlo, visto che mi sta parlando come se lui non esistesse e non potesse trovare irritante questa situazione.

«Non mi importa nulla della tua storia d'amore» , affermo, dura. «E, ora, se hai finito, vado.» Lo saluto con freddezza e mi allontano con il riccio che si è fatto silenzioso. Gli stringo con forza la mano e lui si volta a guardarmi. «Stai bene?» , domando.

«No» , ammette. «Prima mi sono sentito un ostacolo alla vostra storia e non il tuo fidanzato.»

Lo abbraccio e lui mi accarezza la schiena. «Mi dispiace, Harry, sul serio. Non accadrà mai più una cosa del genere.»

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora