8 - Di nuovo con Harry

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Sono passati due giorni dal mio litigio con Harry. È giovedì notte e questo significa che da domani dovremo tornare a convivere.
Il solo pensiero mi fa torcere le budella perché non ho più parlato con il riccio dalla nostra ultima discussione.
Come faremo a stare sotto lo stesso tetto per una settimana?
Mi rigiro nel letto, chiudo gli occhi e cerco di prendere sonno, ma senza ottenere il risultato sperato.
Mi metto a guardare il soffitto, illuminato dalla luce che filtra dai buchi della serranda.
Devo dormire. Non posso passare la notte in bianco.
Sussulto, spaventata, quando mi volto verso la porta e vedo Louis; è appoggiato allo stipite a braccia conserte e mi guarda.
Sposto le coperte e gli faccio segno di raggiungermi. Lui sorride e viene vicino a me.
Lo abbraccio e mi accarezza i capelli.

«Perché sei ancora sveglia?» , mi chiede.

«Potrei farti la stessa domanda.»

«Sai, è difficile chiudere occhio quando la ragazza che dorme nella stanza accanto alla tua continua a rigirarsi nel letto facendolo cigolare.»

«Mi dispiace» , mormoro, mortificata.

«Che cosa è successo?»

«Tornerò da papà domani e sarò costretta a vedere Harry.» Scoppia a ridere. «Smettila, sveglierai tutti!» Preoccupata, gli porto una mano sulla bocca.
Continua a sghignazzare. Non vuole proprio darmi ascolto. «Finiscila, idiota!»
Mi allontano da lui e mi siedo sul letto, imbronciata, a braccia conserte.

«Scusa, sorellina, ma perché ti fa tanto agitare il pensiero di doverlo incontrare? Che cosa vuoi che ti faccia?» , mi domanda, dopo essersi finalmente ricomposto.

«Sono sicura che litigheremo sempre. Sarà una settimana terribile.»

«Non andrà così, ne sono certo. Ora dormi» , tenta di rassicurarmi. Mi dà un bacio sulla fronte e si alza per tornare nella sua camera.

Gli afferro la mano. «Aspetta! Puoi restare qui con me?»
Mi sorprendo della mia stessa richiesta. Il punto è che con lui accanto mi sento più tranquilla.

Mi sorride e torna nel letto. «Va bene, ma dormi.»

«Promesso.»

Prendo le coperte che si trovano al bordo del letto e copro sia me che Louis.

«No, ti prego. Fa caldo» , borbotta.

«Non ti lamentare. Io ho freddo.» Gli do le spalle. Le sue mani calde mi cingono la vita e, prima che possa dire qualcosa, mi ritrovo con la testa premuta contro il suo petto. «Che stai facendo?» chiedo, confusa e anche un po' imbarazzata.

«Ti riscaldo» , mi risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

«Va bene, ma ora dormiamo!» Arrossisco leggermente. Mi sto agitando di nuovo perché mi sento in difficoltà. Non so bene cosa dire.

«Sei tu che sei ancora sveglia» , ribatte.

«Ma tu mi stai rispondendo» , gli faccio notare.

Resto in silenzio per un po' ad attendere che dica altro, ma non lo fa. Mi volto verso di lui e noto che ha chiuso gli occhi.
Come ha fatto ad addormentarsi nel bel mezzo di un discorso? Deve essere proprio stanco.
Sospiro e cerco di prendere sonno anche io.

•••

«Sveglia, Celeste, è mattina!» , mi urla Lottie dal corridoio.

Apro lentamente gli occhi. Accanto a me non c'è nessuno. Louis è sicuramente già sceso a fare colazione.
Mi infilo le ciabatte e corro in cucina. Mi ritrovo davanti mio fratello e le gemelle.
Le piccole corrono ad abbracciarmi.

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora