14 - Alla ricerca della verità

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È venerdì sera e la febbre mi è completamente passata.
In questi giorni trascorsi a letto sotto le coperte, tralasciando la breve parentesi di ieri, ho avuto modo di pensare molto. Mi sono venute spesso in mente le parole del ragazzo incontrato al parco.

«Ti sei innamorato di tua sorella?»
«Sorellastra» , precisa. «Ultimamente, penso spesso a lei e credo che i miei sentimenti nei suoi confronti stiano cambiando.»

Ho iniziato ad associarlo a Louis.
Quando sono arrivata qui martedì, fuori pioveva molto. Erano tutti a casa, tranne lui.
E poi, ho ancora in testa le parole di Fizzy.

«Questa mattina sono uscito di casa senza felpa, è scoppiato un acquazzone e ora sono completamente fradicio.»
«Eppure, io avrei giurato di averti visto uscire di casa con una giacca blu addosso.»

Una giacca blu la indossava anche quel ragazzo.
Basta. Devo parlare con mia sorella e smetterla di rimuginare.
Mi alzo dal letto e corro in corridoio.

«Fizzy!» , urlo per chiamarla.

La castana esce dalla sua stanza e mi raggiunge. «Dimmi.» Ha un'aria seccata.

«Devo chiederti una cosa.» Faccio per aprire bocca, ma mi ammutolisco quando compare Louis alle nostre spalle.

«Di che parlate?» , ci domanda.

«Celeste stava per chiedermi una cosa» , risponde la bruna.

«Ma, ora che sei arrivato, mi hai fatto scordare cosa volevo dire» , mento, in difficoltà.

«Va bene, allora, quando ti ricordi, avvertimi. Torno in camera; devo finire i compiti.» Una volta raggiunta la sua stanza, Félicité si chiude alle spalle la porta e io e Louis rimaniamo in silenzio a fissarci.

«Beh, vado anche io.» Corro a chiudermi in camera, maledicendo mentalmente il perfetto tempismo di mio fratello.
Ci deve essere un altro modo per capire se ha veramente quella giacca. Potrei cercarla nel suo armadio, ma rischierei di farmi scoprire.

Ma, alla fine, che mi importa? Non ne vale la pena.

No, non è vero.
Mi tormenta il pensiero che quel ragazzo e Louis possano essere la stessa persona.

Andrò a controllare nella sua camera.

Louis

Celeste non può aver intuito sul serio che c'ero io con lei al parco l'altro giorno. Lo spero, almeno. «Posso andare un attimo in stanza?» , domando a mio padre.
Mi ha chiesto un mano per pulire il giardino, così, ora, sono in cortile con lui.

«Certo, vai pure» , mi risponde.

Celeste

Giacca rossa. Felpe. Pantaloni. Magliette a righe. Bretelle.

«Cerchi qualcosa?»

Maledizione! Di nuovo lui.
Come fa ad arrivare sempre nei momenti meno opportuni?
Mi volto, sorridendo in modo innocente. Louis, appoggiato allo stipite della porta con un'espressione perplessa dipinta in volto, mi osserva.

«Sì, la mia maglietta» , mento spudoratamente, ancora.

«Nel mio armadio?» , domanda, scettico, inarcando un sopracciglio.

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora