1 - Tutti insieme? Ma anche no!

447 37 2
                                    

Fino a qualche minuto fa, avvolta nel mio soffice lenzuolo azzurro, dormivo beatamente.

Poi quel rompiscatole del mio fratellastro, Harry, accompagnato dalla sua solita grazia, è venuto a svegliarmi. «Muoviti, lumaca, sta arrivando Lou!» , mi ha urlato entrando in camera per poi, subito dopo, uscire sbattendosi alle spalle la porta e facendomi cadere dal letto.

E' passata una settimana.
Louis sta venendo a prendermi per portarmi a casa sua dove mamma, Troy e le mie sorellastre mi stanno aspettando.
Sto per liberarmi di Harry, finalmente, ma non riesco pienamente a gioire perché so che mi aspettano sette giorni con un individuo di sesso maschile altrettanto fastidioso, per giunta suo migliore amico.

Da quando i miei genitori si sono risposati rispettivamente con Anne e Troy, ho instaurato un ottimo rapporto con i due e le loro figlie. Farei volentieri a meno, invece, dei miei fratellastri. Si divertono a darmi il tormento senza un apparente motivo e sono ovunque. Li vedo a scuola e ci convivo anche a settimane alterne. Quando sto a casa di uno, poi, mi ritrovo fra i piedi anche l'altro, visto che frequentano, per via di una sorte a me incredibilmente avversa, lo stesso gruppo di amici.
Mi libererò di loro, credo, soltanto quando mi trasferirò ai Tropici con il mio aitante marito Dylan O'Brien fra una decina d'anni.

Mi vesto e mi lavo velocemente, poi scendo in cucina a fare colazione.
Saluto Anne e Gemma. Mio padre non c'è. È a lavoro.

«Io vado. Harry, vedi di non distruggere la casa mentre sono via. Gemma, controllalo. Ciao Celeste.» Anne mi dà un bacio sulla guancia prima di andarsene di casa.

«Esco anche io. Ciao sorellina, ci vediamo la settimana prossima.» Gemma mi abbraccia, prende la sua borsa e si allontana.

«Mancherai a tutti, ma non a me.» Harry, compiaciuto, sorride.

Roteo gli occhi. «Riuscirò tranquillamente a sopravvivere dopo questa tua rivelazione.» Torno a sorseggiare il mio latte e a non degnarlo di uno sguardo.

«Bevi lentamente, potresti strozzarti» , afferma improvvisamente.

«Ti piacerebbe.»

«Da cosa lo hai dedotto?»

«Spero che quel muffin che stai mangiando ti vada di traverso» , mi decido a contrattaccare, seccata.

«Mi stai portando sfortuna. Visto che, a questo punto, se dovessi rischiare di soffocare, sarebbe colpa tua, mi salveresti facendomi la respirazione bocca a bocca?» Ridacchia, divertito, e io, schifata, arriccio il naso. Perché gli vengono in mente certe cose?

«No, ti lascerei morire» , rispondo poi con naturalezza.

Poggio la mia tazza vuota sul tavolo proprio quando il campanello suona. Sbuffo, mi pulisco la bocca con un tovagliolo, la riprendo e, con fare sbrigativo, mi alzo per lasciarla nel lavandino prima di correre in soggiorno.

«Bene. Ci vediamo la settimana prossima, mostro!» , mi urla Harry, alzando la mano in segno di saluto.

«Ciao, cespuglietto.» Gli scompiglio i riccioli con una mano.

«Ehi, ce ne avevo messo di tempo per sistemarli!» , si lamenta, iniziando ad aggiustarsi i capelli con le dita.

«Scusa, non lo avevo notato. Sai, quel nido che hai in testa è sempre uguale» , lo provoco mentre mi metto in spalla la borsa.

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora