26 - Il ciondolo

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Dicembre è quasi terminato. Cerchio sul calendario il numero 22 e sospiro.
Dall'annuncio della partenza di Louis, i giorni sono volati.
Ho meditato a lungo e ho capito che non lo dimenticherò mai. Ne ho parlato ad Harry e ha accettato la cosa. O almeno credo. In ogni caso, sta cercando di farmi distrarre e lo apprezzo molto, ma non riesco, ormai, a sentirmi più davvero felice come un tempo.
Ogni volta che cerco di fare qualcosa, mi viene in mente il fatto che Lou, a breve, se ne andrà. Provo a ripetermi che lo supererò, ma la malinconia non mi abbandona mai del tutto.
Esco in corridoio e guardo la porta della sua camera. Fa davvero male pensare che, fra poco tempo, non passerà più i suoi pomeriggi lì, ma in Italia con Francesca.
No.
Basta.
Devo concentrarmi su altro.
Andrò in giro per negozi.

Sabrina

Rido guardando Liam fare la lotta con Peter e Mark. Ormai, stiamo sempre insieme e la cosa non mi dispiace affatto.
Credo di essermi presa una cotta per lui. Mi piace passare il tempo in sua compagnia.

«Coraggio, piccoli, andate in camera a prepararvi.» Mamma ci raggiunge in soggiorno. I bambini protestano e lei cerca di rimetterli subito in riga. «Gli appuntamenti si rispettano, quindi vedete di sbrigarvi e di non fare storie; il dentista ci sta aspettando.»

Io e Liam, divertiti, li guardiamo allontanarsi con espressione afflitta insieme a lei.

«Hai da fare più tardi?»

Confusa, mi volto a guardarlo. «Perché?»

«Potremmo andare a farci un giro.»

«Dovrei considerarlo un appuntamento?»

«Forse» , risponde.

Sorride e mi viene spontaneo fare lo stesso. «Va bene, allora. Andiamo dove vuoi tu.»

Celeste

Cammino a testa basta rigirandomi fra le mani il regalo che ho comprato a Louis.
Non mi sento pienamente soddisfatta. Se avessi risparmiato di più, avrei potuto prendergli qualcosa di veramente bello e non un misero ciondolo di cui, probabilmente, si libererà una volta arrivato in Italia o addirittura prima lasciandolo qui a casa in un cassetto.
Busso alla sua porta e, allegro, mi invita ad entrare in camera.

«Va tutto bene?» , mi domanda, preoccupato, notando la mia espressione afflitta.

«Più o meno. Volevo prenderti un regalo fantastico, ma non avevo da parte abbastanza soldi.» Gli porgo il pacchetto e lui sorride.

«Non importa, piccola. Conta il pensiero» , afferma. «Comunque, perché me lo stai già dando?»

«Non è per il tuo compleanno e nemmeno per Natale» , mi affretto a spiegare. «L'ho preso per la tua partenza.» Confuso, mi osserva. «Spero che possa aiutarti a non dimenticarmi.» Scoppia a ridere e, imbarazzata, gli do un colpetto sul torace. «Smettila, ti prego.»

Mi prende per mano e mi fa cadere accanto a lui sul letto. «Credi davvero che potrebbe accadere una cosa del genere? Non mi scorderei mai di te.» Divertito, mi circonda le spalle con un braccio e mi spinge ad appoggiare la testa sulla sua spalla.

«Sul serio?» Inizio a sentirmi incredibilmente felice.

«Certo. Mi hai fatto cadere dal letto così tante volte che mi sono rimasti addosso i lividi. Non potrei mai dimenticare il volto della mia carnefice.»

«Idiota» , lo apostrofo.

Ferita, faccio per alzarmi, ma mi trattiene. «Sei la mia sorellina, la mia principessa» , afferma, riuscendo a strapparmi un sorriso. «So per certo che non ci sarà un solo giorno in cui non mi verrai in mente.»

Lo abbraccio e scoppio a piangere sulla sua spalla. Ti prego, non partire.

Sabrina

Mi sento una sciocca, ma felice.
Liam mi sta spingendo sull'altalena e tutti i passanti ci stanno guardando male. I bambini, impazienti, stanno facendo la fila per salire dopo di me e sento una mamma imprecare, ma non do peso alla cosa.
All'improvviso, una goccia mi bagna il volto. Sollevo il capo e mi rendo conto che il cielo è pieno di nuvole e sta per venire un acquazzone.

«Liam, dobbiamo andare via» , dico, triste, scendendo dall'altalena.

«Per un po' di pioggia? Sul serio?»

Mi copro con il cappuccio della felpa. Tutti stanno raggiungendo l'uscita del parco. «Non mi sembra soltanto un po'» . gli faccio notare.

«Non voglio lasciarti già a casa» , confessa.

«Anche a me piacerebbe stare ancora un po' con te» , ammetto.

«Allora, restiamo qui.» Felice, mi sorride. Mi prende la mano e avvampo. Non lo aveva mai fatto prima e sono sorpresa dal coraggio che ha deciso di mostrarmi oggi.

«Ci prenderemo un malanno» , tento, seppur dispiaciuta, di dissuaderlo. Inizio ad elencargli i motivi per cui dovremmo correre subito a cercare un riparo e, per zittirmi, mi bacia. Sgrano le palpebre e lo allontano da me con una mano.

«E io che credevo che potesse farti piacere un bacio sotto la pioggia. Quando se lo scambiano i protagonisti dei film, sembra romantico.»

Ho rovinato tutto? Va bene. Mi prenderò la febbre. Non mi importa. Mi fiondo di nuovo sulle labbra di Liam e lui mi circonda la base della schiena con un braccio.
Mi fa perdere il controllo, ma la cosa, a dirla tutta, non mi dispiace nemmeno un po'.

Louis

Apro il regalo di Celeste. Mi ha preso un ciondolo a forma di 'c'. Sorrido mentre lo guardo e inizio a rigirarmelo fra le mani.

«Se non ti piace, puoi cambiarlo. Nel caso dovessi tenerlo, comunque, spaccialo per un pensiero di Charlotte, semmai qualcuno dovesse dirti che fa schifo. Mi sentirei meno umiliata e lei non verrebbe mai a saperlo.»

Scoppio a ridere. Celeste è appoggiata allo stipite della porta. La invito a raggiungermi e, senza farselo ripetere due volte, viene a sedersi accanto a me sul letto.

«Mi piace molto.»

«Guarda che puoi dirmi la verità, Lou.»

«Infatti, non sto mentendo.» Lascio la collana sul comodino. «Ma perché sei ancora sveglia?»

«Non riesco a chiudere occhio.»

«Vuoi rimanere qui con me?» , mi ritrovo a chiederle, sperando che accetti. «Magari, starmi accanto potrebbe aiutarti a prendere sonno. Inizierò ad annoiarti a morte parlandoti di tutto quello che mi ha insegnato papà sul giardinaggio.»

Felice, si infila sotto le coperte e la stringo forte a me.

«Mi mancherai» , ammette.

«Anche tu.»

Sono un codardo.
Si è lasciata con Harry. Avrei potuto dichiararle i miei sentimenti, ma non l'ho fatto. La paura di un rifiuto mi ha spinto a non cambiare la situazione. Non ho rinunciato alla partenza e non ho lasciato Francesca.
Sto scappando.
Ho fatto la scelta più semplice e so già che un giorno me ne pentirò.

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora