Epilogo alternativo - A un volo di distanza dal vero amore

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I wanna hold you when I'm not supposed toWhen I'm lying close to someone elseYou're stuck in my head and I can't get you out of itIf I could do it all againI know I'd go back to you

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I wanna hold you when I'm not supposed to
When I'm lying close to someone else
You're stuck in my head and I can't get you out of it
If I could do it all again
I know I'd go back to you

Harry, a un passo dai vent'anni, si è trasferito a Liverpool per andare a cercare lavoro.
Manca a tutti e, forse, a me più che agli altri.
Louis lo ha realizzato dopo qualche mese dalla sua partenza. Ha fatto finta di nulla per un po', ma, alla fine, stanco, continuando a vedermi sempre spenta, mi ha lasciata dopo anni di relazione.
Io, ormai ventunenne, mi sono stabilita da mio padre. Continuo a chiamare Harry ogni giorno da quasi due anni a questa parte. Non riesco a fare a meno di lui.
Mi racconta della sua nuova vita, ma, quando mi parla del lavoro e della sua fidanzata, il tono di voce che ha non mi convince mai pienamente. Credo che mi riempia di sciocchezze, anche se non avrebbe motivo di farlo. È per questo, comunque, che sto chiedendo a Gemma un enorme favore, ovvero scambiare i miei due biglietti aerei per New York, la città che avevo sempre desiderato visitare insieme a Louis, con il suo per Liverpool.

«Sicura?»

«Sì» , rispondo, certa.

Sul volto di Gemma compare un grande sorriso. «Ti manca tanto, vero?»

Annuisco e mi porto i lunghi capelli ondulati su una spalla.
Harry torna a casa soltanto a Natale e in poche altre occasioni e non riesco più a saperlo distante da me.
Gemma mi consegna il suo biglietto e io le cedo, senza esitazione, i miei.
Louis mi ha dato il permesso di farlo. Non stiamo insieme da un po', ma siamo rimasti in ottimi rapporti. Sarà sempre il mio fratellone.
Corro in camera e mi lascio cadere sul letto. Sapevo che mia sorella avrebbe accettato. In cuor suo, immaginava da anni che, un giorno, mi sarei accorta di aver fatto la scelta sbagliata.
Guardo la valigia già pronta. Partirò fra poche ore.
Chiudo gli occhi e mi addormento.
Mi sveglio alle prime luci dell'alba e, scesa in cucina, incontro Anne. Vedendomi, mi sorride e mi schiocca un bacio su una guancia.

«Gemma mi ha detto del vostro scambio.»

«Mi tratterrò a Liverpool per almeno una settimana, credo.»

Dei passi pesanti riecheggiano nella stanza.
Papà, intento a farsi il nodo alla cravatta, ci raggiunge. Bacia Anne e mi scompiglia i capelli.

«Divertiti, ma non troppo, e salutami Harry» , mi raccomanda.

«Ma non troppo?»

«Non sfornatemi già un nipote.»

«Papà!» , lo richiamo, arrossendo. «Ha una fidanzata» , gli ricordo.

Anne rotea gli occhi. «Non ho mai visto una sua foto. Non credo esista.»

«Se esistesse, comunque non sarebbe te. C'è sempre stato qualcosa di speciale fra voi due, Celeste. La lascerebbe.»

«Basta, papà» , mormoro in difficoltà.

«Sai benissimo che potrebbe accadere qualsiasi cosa fra voi due a Liverpool. E poi, perché ci stai andando? Perché non stai più con Louis?»

La ragazza con la valigiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora