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Un paio di giorni dopo eravamo pronti a partire per Beacon Hills. Fortunatamente io e Lydia ci eravamo chiarite e non avevamo toccato più l'argomento. Sarah, che aveva gli occhi di chi aveva ascoltato tutto sin dal principio, non ha fatto parola di ciò che ci eravamo dette io e la mia amica e ha deciso di non immischiarsi, fortunatamente.
Eravamo pronte per partire come già detto, ma prima avevo promesso a Sarah che saremmo andate a prendere qualcosa da mangiare al bar.
"Cosa ti piacerebbe prendere?" le chiesi prendendola per mano.
"Una bomba al cioccolato" disse felice e i suoi occhi si illuminarono.
"Confermo quello che Scott ha detto, ti somiglia per davvero. Solo voi due potete prendervi una cosa così piena di grasso e zucchero di prima mattina" disse con una faccia inorridita e un poco schifata Lydia "mi fate schifo" disse ridendo.
"Non è colpa mia se vuoi fare la sofisticata con i pasticcini da tè al posto dei dolciumi a colazione" le dissi ed entrammo in un bar poco lontano da casa nostra.
Ordinammo un cappuccino per me, un tè per Lydia e per Sarah una cioccolata calda.
"Odierà il cioccolato da grande, me lo sento" disse Lydia vedendo Sarah con la bocca sporca di cioccolato che inzuppava la bomba al cioccolato nella sua cioccolata calda. Questo glielo devo concedere, in fatto di mangiare Sarah fa veramente schifo.
Mangerebbe cioccolata e marshmallow a tutte le ore insieme a suco d'arancia e salame. Questi sono i "piatti", se così si possono definire, preferiti da Sarah.

In questo é identica a Stiles.
Stiles Stilinski.
Non ho fatto altro che pensare a lui in questi giorni. Lydia aveva colpito nel punto giusto quando mi aveva chiesto da quant'era che non lo sentivo.
Non le ho mai risposto a quella domanda, ma a dirla tutta ci siamo sentiti per le due settimane successive alla nostra partenza, poi uno squillo qui e là ma poi dopo un po' ha smesso di chiamarmi definitivamente, anche se non ne ho capito il motivo. Quanto a Lydia, anche se di rado, anche una volta ogni mese, si sentono, parlano di tutto quello che succede e soprattutto parlano di come lui mi telefona ogni giorno, anche se non gli ho mai risposto, e di come vorrebbe rincontrarmi di nuovo per stringermi fra le sue braccia.
Balle, penso io.
Altrimenti le ultime cose che direbbe a Lydia sono che non ha il coraggio di parlarmi e che non mi sente da 5 anni.
"Hai finito?" mi chiese Lydia indicando il mio piatto.
"Oh si certo, andiamo" le dissi e la ringraziai mentalmente per l'avermi risvegliata dai miei pensieri.

Quando tornammo a casa successe una cosa a dir poco strana.
Mi girò forte la testa e un dolore lancinante mi si diffuse per tutta la fronte, la tempia e poi per tutta la testa completa. Avvenne anche a Sarah ed é questa la cosa strana visto che non le era mai successo nulla del genere.
"Mamma" mi disse "mamma cosa succede? Sento voci nella mia testa!" disse urlando.
La presi in braccio e ci mettemmo sedute sul divano con intanto Lydia che si preparava con dell'acqua.
Poi, di punto in bianco, il dolore e i giramenti cessarono sia a me che a Sarah nello stesso momento e vennero sostituiti da un fischio leggero.
"State bene?" ci chiese Lydia porgendoci i bicchieri con l'acqua.
Sarah la bevve subito, io la fissai un momento come se mi stesse parlando e dicendo cosa fare.
"Lydia, allontanati un momento" le dissi guardando prima l'acqua, poi il pavimento.
"Perché?" mi chiesi preoccupata.
"Potresti bagnarti i piedi" le dissi e rovesciai il bicchiere a terra creando una nuvola di vapore da cui ne uscí una sagoma che ora come ora sapevo riconoscere fin troppo bene.
"Ciao Jocelyn" mi disse la sagoma. Sia Sarah che Lydia restarono a bocca aperta per ció che era appena successo.
"Ciao mamma" dissi alla sagoma della donna di fronte a noi.
Lydia fissava ancora a bocca aperta la nuvola di fumo dalla quale mia madre era uscita, poi ci fu un momento in cui la puntó con un dito e mi sussurrò delle cose che partirono a voce bassa ma poi continuarono con un urletto.
"Lei é tua madre?!" mi chiese sconvolta.
Mia mamma la guardò e le sorrise.

"Tu devi essere Lydia Martin, grazie per essere stata accanto a mia figlia per tutto questo tempo" disse mia madre e Lydia si girò di scatto verso la sagoma presente di fronte a noi che piano piano diventava sempre più reale.
Sarah se ne stava in silenzio a fissare sua nonna di fronte a lei.
"Mamma, come mai proprio ora ti sei fatta vedere?" le chiesi e lei si fece seria.
"Non dovete tornare a Beacon Hills. Non ora" disse diretta e velocemente.
"Perché non dovremmo?" le chiesi. Non mi feci vedere nè preoccupata nè con altre emozioni, semplicemente come se fosse una domanda normale. So quanto mia madre possa ingigantire le cose a volte.
"É difficile da spiegare ora, ma per favore, dovete ascoltarmi" mi disse e poi guardó mia figlia.
Anche Sarah ricambiava lo sguardo, ma il suo era forse un po' più preoccupato.
"Ciao Sarah" le disse mia madre "quanti anni hai?" le chiese e Sarah prima di rispondere mi guardó per rassicurarla.
"Devo farne 6 il 17 aprile" rispose e mia mamma mi guardò.
"Come sospettavo" disse mia madre e mi guardó "so che siete piuttosto curiose dal momento che vi sto impedendo di tornare nella vostra città, ma non posso raccontarvi molto purtroppo. Stiamo cercando di dare una mano alla popolazione terrestre e al primo posto tra le cose da evitare c'é il vostro ritorno a Beacon Hills"
"Perché mai dovrebbe essere un pericolo tornare?" chiese Lydia che incrociò le braccia e corrugó leggermente le sopracciglia.

La mamma fece un respiro profondo e incominció a parlare.
"Quando tu, Jocelyn, hai ucciso Robert, un'ondata di luce si é sparsa per lo spazio circostante a te, ricordi? In quel momento tu eri in pieno possesso dei tuoi poteri ed erano al massimo della loro potenza per intenderci" fece una pausa e poi guardò Lydia "tu sei una banshee non é così? In questo periodo ti é capitato di svegliarti di notte con il fiatone, un fischio nelle orecchie e immagini di perenne distruzione davanti ai tuoi occhi, non é così?"
"Io non..." inizió Lydia guardandomi. Forse pensava che mi fossi arrabbiata dal momento che non me lo aveva detto, ma ora come ora volevo solo capire come mai non potevamo tornare a casa "Si, é vero" disse fissandomi ancora mentre i suoi occhi mi chiedevano scusa "Ma é successo solo da tre giorni a questa parte" disse e tornò col suo sguardo su mia madre.
"Non mi piace ripetermi, ma anche questo lo sospettavo" disse, ma dopo un po' a sentirsi dire tutte cose disconnesse e senza senso non si regge più la tensione.
"Mamma. Te lo dico forte e chiaro e per un'ultima volta: che cosa sta succedendo? E perché non possiamo tornare a casa?"

La mamma fece un respiro profondo e ci guardò prima di ricominciare a parlare.
"Perché se tornerete a Beacon Hills si scatenerà un'apocalisse"

Own Mind 2 || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora