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Restai per un momento immobile a riflettere su ciò che Isaac mi aveva appena detto. Mi era appena morto un fratello?
"Isaac, cosa intendi dire?" gli feci, lui mi fece un piccolo sorriso e mi mise una mano sulla spalla in segno di conforto.
"È normale il rifiuto i primi tempi Jey, ti capisco" continuò, ma nella mia mente c'era solo un'enorme confusione di idee "anche quando è venuto a mancare mio zio per un periodo sono rimasto in una fase di rifiuto verso me stesso, continuavo a dirmi che lui era ancora lì con me e continuavo a mettere sempre un posto a tavola per lui... Ma io ci sono per aiutarti Jey, con me puoi parlare di tutto ciò che ti turba"
Scossi la testa, le mie sopracciglia erano corrugate ed i miei occhi spalancati, nessun ricordo si era formato improvvisamente nella mia mente e per la prima volta ero più confusa del solito.
"Okay, facciamo un gioco" gli dissi cercando di capire qualcosa, ma lo rassicurai visto che la sua faccia si fece molto confusa "giusto per schiarirmi le idee, tranquillo. Non voglio cadere nell'oblio del rifiuto" continuai, lo vidi annuire e perciò continuai "Presupponiamo che io abbia un'amnesia e facciamo finta che a causa di mio fratello non ricordo nulla... cosa puoi dirmi sulla mia vita e su di lui?"
"Jey, hai davvero un'amnesia in corso?" mi chiese preoccupato.
"No! Certo che no" mentii "voglio solo fare chiarezza sul fatto. Probabilmente la mia testa mi sta solo giocando brutti scherzi dopo il lutto"

Isaac sembrò abboccare, poi guardò per un momento la luna, fece un piccolo commento su quanto fosse bella e successivamente si concentrò su di me, sospirando di poco prima di cominciare.
"Ciò che so su di te, Jey, purtroppo non è molto dal momento che sono arrivato qui a Beacon Hills per la prima volta solo 5 anni fa" iniziò, ogni tanto chiudendo gli occhi per cercare di ricordare meglio "sei sempre stata la ragazza modello che tutti volevano essere o corteggiare, io stesso non sono uscito vittorioso da questa impresa, ma questa è un'altra storia" rise di poco.
La sua risata contagiò anche me e per un momento dei ricordi balenarono nella mia mente, ma al contrario degli altri, quei ricordi sembravano molto più veri, come se li avessi vissuti veramente e non fossero solo frutto del mio subconscio.
"Tuo fratello non era da meno, aveva quel sorriso scintillante e quegli occhi che ti stregavano al primo sguardo, dev'essere proprio una caratteristica della famiglia Stephan, anche tua madre e tua sorella sono molto belle" mi disse, e non potei far altro che ridere.
"Dovrei preoccuparmi su ciò che hai appena detto di mia madre?" gli risi addosso, e nonostante fosse buio, al chiaro di luna riuscii a vedere le sue guance pallide colorarsi di poco.
"Oh andiamo, sai cosa intendevo!" mi rispose e dopo aver scosso la testa in segno di disappunto, lo spronai a continuare "Comunque, come stavo dicendo anche tuo fratello era amato ad idolatrato da tutti, questo fino allo scorso anno almeno..."
"Cosa intendi dire?" gli chiesi e lui mi guardò preoccupato.
"Non ricordi proprio niente?" mi chiese preoccupato, mi limitai a scuotere la testa, cosa che lo spronò ancora di più a continuare "Iniziò a frequentare brutta gente, si dice che iniziò persino a drogarsi, ma nessuno meglio di te o della tua famiglia può saperlo, le altre sono solo voci di corridoio"

Iniziai a collegare tutte le cose che Isaac mi stava dicendo, ma al contrario degli altri misteriosi ricordi, nessuno di essi mi ricordò l'esistenza di un fratello.
Ma c'era sempre qualcosa che mi mancava, sempre un pezzo mancante in ogni collegamento.
"Isaac, qual'era il nome di mio fratello?" gli chiesi, lui continuò a guardarmi con compassione, ormai rassegnato dal fatto che non ricordassi nulla.
"Il suo nome era Nathaniel, come vostro nonno, ma lui si faceva semplicemente chiamare Nathan" mi rispose, e giurai di aver sentito una voce nella mia testa che rideva sguaiatamente.
La testa iniziò a girarmi ed un dolore lancinante si propagò da lì per tutto il mio corpo, piano piano delle immagini mi tornarono in mente, momenti che, secondo quella che era la mia vita non sarebbero mai dovuti avvenire... io che baciavo Stiles, io che abbracciavo e ringraziavo Derek, io e Lydia al centro commerciale e una miriade di persone che pian piano mi tornavano in mente ma dei quali non ricordavo i nomi.
"Jey che ti succede? Tutto bene?" mi fece Isaac vedendo il mio stato, mi cercò di tenere stretto a sè, ma il dolore non cessava, anzi sembrava crescere sempre più nel profondo man mano che respiravo e ricordavo.
Quella non era la mia vita, tutto ciò che stavo vivendo era una menzogna, ma la cosa peggiore è che non ricordavo quasi niente di quella che era la mia vita precedente, nè di come mai io ci sia arrivata in quel posto.
L'unica cosa di cui sono sicura è che questo Nathan centra qualcosa, è l'unica persona che ricordo perfettamente, tanto da essere sicura che non era affatto mio fratello. Qualcosa in un angolo della mia mente mi suggerisce che è proprio a causa sua se mi trovo in questo stato.

Improvvisamente i dolori cessarono, come se qualcuno avesse spento un interruttore, ed Isaac deve essersene accorto dal momento che cercò di guardarmi dall'alto, la mia testa era ancora poggiata sul suo petto ed avevo smesso di tremare, ma il mio respiro era ancora affannato e il mio cuore batteva all'impazzata.
"Mi dispiace, se avessi saputo che avresti reagito così mi sarei fermato..." cercò di dirmi, ma con un movimento veloce della testa lo rassicurai.
"Va tutto bene Isaac" mentii, poi piano con il suo aiuto mi alzai e feci un respiro profondo "Ti va di accompagnarmi a casa? Non mi sento sicura ad andare sola dopo... questo" mimai velocemente con un dito un giramento di testa, anche se entrambi sapevamo che non era stato affatto quello a farmi star male.
"Certo, non ti avrei comunque mandata sola a casa" mi rispose lui, poi mi porse un braccio per appoggiarmi a lui e ci avviammo verso quella che sarebbe dovuta essere la mia casa, ma la sorpassammo, arrivando poi a quell'edificio di cui non ricordavo nulla e dove la mia finta famiglia mi stava aspettando.

Una volta salutato e ringraziato Isaac, rassicurandolo ancora sul fatto che stessi bene, entrai piano in casa ed andai subito nella mia camera.
Mi chiusi a chiave dentro e mi buttai sul letto a pancia in giù, rilasciando poi un urlo straziante sul cuscino.
Cosa diavolo stava succedendo? Come ha fatto Nathan a inviarmi qui?
Ma soprattutto, c'è una via d'uscita?

Own Mind 2 || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora