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"Volete sentire la mia storia?" mi chiese quasi incredulo.
"Perchè no? Magari possiamo conoscerci meglio, o almeno io vorrei conoscere te" gli dissi accennando un sorriso e lo vidi sistemarsi meglio sulla sedia.
"Credo che annoierei solamente raccontando la mia storia, quanto a quello che tu puoi fare Jey, quello è davvero interessante" mi disse assottigliando le labbra tra loro.
"Sono certa che anche la tua storia lo sarà" lo spronai.
"Trovo difficoltà a raccontare la mia storia perchè nessuno mi aveva mai chiesto prima di raccontarla, ma se puó farti piacere, allora te la racconteró" mi disse.
"Certo" gli risposi sorridendogli e si sistemó nuovamente sulla sedia prima di schiarirsi la voce e iniziare a parlare.

"Vengo da un pianeta chiamato Klhokro, o meglio conosciuto come pianeta 57. È situato a qualche anno luce da Nettuno per intenderci, è molto piccolo e soprattutto invisibile alla Terra" mi spiegó e mi intromisi nel suo racconto.
"Come saprai faccio molte domande" gli dissi un poco imbarazzata e sorridendo facendo sollevare gli angoli della bocca di poco anche a Lorace "cosa vuoi dire con invisibile? Insomma nel sistema solare ci sono solo 8 pianeti se contiamo anche Plutone, come è possibile che ci sia un altro pianeta proprio accanto a Nettuno che non riusciamo a vedere?" gli chiesi.
"Molti sono i pianeti che non si riescono a vedere da qui" mi rispose "ogni pianeta del vostro sistema solare ne ha un altro gemello che peró appartiene al nostro di sistema. È molto strano e complicato da spiegare, ma per farla breve ci sono più di 150 sistemi solari gemelli in un unico solo che però sono invisibili tra loro" mi spiegò.
"Oh, capisco. Continua pure" gli dissi mettendomi comoda.
"Bene allora, come voi appartenete alla Terra e venite chiamati Umani, noi di Klhokro veniamo chiamati Khajaki. A differenza di voi umani noi parliamo tutti una stessa lingua e il nostro pianeta è diviso in delle fazioni, se così vogliamo chiamarle. Ognuna ha il suo scopo, la mia ha quello di proteggere le popolazioni di altri mondi a scopo di bene, altre puntano verso l'immortalità o cose del genere di cui io non sono molto interessato" mi spiegò Lorace "la nostra popolazione vive in media dai 400 ai 700 anni, ma quelli che vogliono raggiungere l'immortalità si imbottiscono, come dite voi, di magie e sostanze curative che permettono il lento invecchiamento e riescono ad arrivare anche a 1000 o più anni"
"Wow" dissi solamente.

Dal modo in cui aveva parlato avevo capito che in un certo senso si era sciolto con me ormai.
"Da quanto sei il mio guardiano Lorace?" gli chiesi.
"Da quando siete nata, Jey" mi disse e non potei fare altro che restare per un momento paralizzata e leggermente stupita.
"Sul serio?" gli chiesi "E come facevi a sapere che ero una Incly se fino a pochi anni fa non sapevo nemmeno di essere una Kamrow? E perchè non ci hai aiutati con Robert quando ne avevamo bisogno? Perchè non...?" continuai ma poi mi resi conto che forse sembravo un po' troppo scorbutica in quel momento.
"Anche se non ti è sembrato, ti ho aiutata in ogni instante della tua vita fino ad oggi" mi disse calmo, come se tutte quelle accuse che gli avevo rivolto contro gli fossero scivolate addosso "quando c'è stato l'incendio, tu eri appena nata, rammenti? Anche se potente, la barriera che da Kamrow stavi generando non bastava a proteggerti e, anche se non resisto al fuoco normalmente, ti ho portata un poco fuori dalla casa, in modo che sembrasse una casualità che fosse lì ma ti ho fatta anche sopravvivere" continuò guardandomi "anche con Robert, hai sempre preso la giusta strada, hai sempre cercato di opporti a lui e a quello che sperava di fare invece di unirti a lui, posso dire di aver avuto successo con te, Jey, in quanto portarti sulla buona strada"
Wow, non avrei mai pensato tutte queste cose.
"Ti prego di scusarmi Lorace, non sapevo avessi fatto tutto questo per me" gli dissi abbassando di poco lo sguardo.
"Dovrei essere io a scusarmi con te, Jey, in caso non avessi soddisfatto ció che speravi di fare. Io sono solo al tuo servizio" mi disse facendo verso di me un lieve inchino con il capo.
"Posso farti una domanda ancora, Lorace?" chiesi al ragazzo, credo che lo sia almeno, che era davanti a me.
"Tutto pur di soddisfare ogni tua richiesta" mi disse ancora una volta.
"Perchè ti sei rivelato proprio ora a me? Insomma, perchè non ci siamo visti prima?" chiesi e lui questa sorrise.
"Oh, noi ci siamo visti più volte di quanto pensi" mi disse con aria di superiorità e un sorriso beffardo che sparì non appena si accorse di averlo fatto "mi dispiace, non era mia intenzione" mi disse infatti.
"Non preoccuparti, dai sfogo alle tue emozioni quando sei con me" gli dissi tranquillamente "ora, per favore rispondi alla mia domanda. Cosa vuoi dire con 'ci siamo visti più volte di quanto io pensi'?"

"Ti ricordi di Christopher?" mi chiese.
Come poter dimenticarmi di lui, quel piccolo ragazzo dai capelli rossi che si è sacrificato per me... "Lui sta bene" mi disse come se mi avesse letto nel pensiero e per un momento sentii qualcosa in me "è vivo"
"Cosa?" dissi semplicemente. Mi tremavano le mani e sentivo che il mio cuore aveva iniziato a battere più forte. Lorace mi mise una sua mano sulle mie, strette tra di loro, e in poco sentii il cuore rallentare.
"Mi ero servito del suo corpo per controllarti e proteggerti, avevamo fatto il patto che se gli fosse mai successo qualcosa, allora avrei smesso di servirmi di lui e dopo che il brutto momento della morte era passato ho scollegato il collegamento telepatico con cui mi servivo di lui, gli ho cancellato la memoria per fargli passare via ogni trattamento e l'ho riportato in vita e dalla sua famiglia" mi spiegò e man mano che continuava il racconto restavo sempre più strabiliata e stupita di quante cose erano successe senza che io me ne rendessi conto "ho fatto lo stesso trattamento anche alla sorella" mi disse ancora.
"Wow, ti prego di accettare le mie scuse questa volta, senza se e senza ma" gli dissi visto che aveva già iniziato ad aprire bocca e a ridire.

"Solo per questa volta" mi disse in modo piuttosto solenne "ma c'è anche un altro motivo per cui io mi sono mostrato a te nel mio vero aspetto"  continuó.
"Sarebbe?" gli chiesi corrugando di poco le sopracciglia.
"Riguarda tua figlia Sarah" inizió "ho incontrato tua madre, Jey, ha portato me e alcuni miei compagni nella base operativa dove lavora insieme ad altri come lei, come voi" mi disse.
"Ti ha fatto presente della minaccia che Sarah puó portare qui a Beacon Hills quando compirà 6 anni, non è così?" gli dissi e lui annuì piano "So cosa sto correndo qui, ma abbiamo deciso insieme di rischiare e se mai il pericolo si presenterà, lo abbatteremo come abbiamo fatto con Robert"
"È qui che vi sbagliate, tutti voi. Persino tua madre" mi rispose non appena finii.
"Cosa vuoi dire?"
"Appena tua madre mi ha portato con lei e mi ha detto cosa stava succedendo, anche lei ha usato le tue stesse ultime parole, mi ha assicurato che batterete il nemico così come avete fatto con Robert, ma ti assicuro, Jey, che questa battaglia non la vincerete"
Ascoltai con cura quel che mi stava dicendo e quando finì feci un lieve sorriso.
"Perchè mai non dovremmo farcela?" gli chiesi ancora "Siamo gli stessi che hanno combattuto contro Robert, eccetto qualcuno è ovvio, ma Scott ha detto che potremmo sostituire i mancanti con altri che lui conosce molto bene e di cui si fida. La forza di volontà e la speranza è la stessa, quindi ti chiedo ancora, perchè non dovremmo farcela?"
"È Sarah" mi disse scuotendo di poco la testa "noi Khajaki abbiamo la possibilità di prevedere come finiranno delle cose, abbiamo fatto così anche durante le guerre mondiali e battaglie per elezioni e quant'altro..."
"Aspetta" lo bloccai "durante le guerre mondiali erano presenti Incly?"
"Più di quanti le persone immaginino" mi rispose "ma non è questo il punto. Ho visto cose che non posso dirti ma molto tragiche"
"Raccontami"
"Non posso"
"Perchè no?" chiesi ancora questa volta con voce un po' più alta.
"Perchè se ti dicessi cosa ho visto condizionerei ció che accadrà e non è mai un bene anche se si evitano cose che potrebbero causare dolore, rabbia o distruzione" mi dissi agitando di poco le mani e corrugando le sopracciglia in modo di compassione "credimi Jey, se potessi anche solamente dirti cosa succederà alla persona che tu più ami..." incominció ma poi si bloccó capendo che stava già dicendo troppo.
"Cosa succederà alla persona che più amo Lorace?" gli chiesi guardandolo fisso negli occhi "Non posso permettere che accada qualcosa a qualcuno. Di nuovo. Ho già perso Jackson e non voglio perdere nessun altro" gli dissi non disconnettendo mai lo sguardo con lui "ora dimmi. Cosa succederà? E a chi?"
Per un momento esitó, poi sospiró e distolse lo sguardo dai miei occhi per poi posarlo sulle nostre mani, ancora unite nonostante tutto.

"Sarah e la persona che tu più ami" incominció "e se non ve ne andrete e non farete in modo che la profezia che Robert ha messo in atto non prenda il via..." continuó ma si bloccó di nuovo scuotendo la testa.
"Cosa le succederà, Lorace?" lo incitai, anche se sapevo che ciò che stava per dirmi era niente di buono.
Posó di nuovo i suoi occhi oro nei miei e vidi che li aveva rossi e umidi.
"Se non ve ne andrete" dissi nuovamente "Sarah morirà. E con lei anche la sua guardiana"

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