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Mi girai piano verso la persona che mi aveva appena parlato per scoprire che era Stiles.
"Io invece non pensavo proprio di trovarti qui, considerando anche che ore sono" gli dissi per poi tornare a fissare il nome di Jackson.
Feci comparire un fiore e glielo misi alla base della lapide per orizzontale per poi tornare a fare quello che stavo facendo.
Io e Stiles non parlammo, per almeno 5 minuti nemmeno una parola uscì dalle nostre bocche, nemmeno un sussurro. Fui io a rompere il ghiaccio perchè non riuscivo più a trattenere quella domanda dentro di me.
"Come mai sei qui?" gli chiesi piano, quasi in un sussurro, ma nel silenzio che regnava ancora leggero per il cimitero, sembrò un urlo che lacerò ogni cosa.
"Vengo qui regolarmente da un bel po' ormai, da poco dopo la partenza tua e di Lydia" mi disse piano sospirando "ti ho già detto che sono stati 6 anni di schifo totale vero?"
"Stiles, non dire così.." iniziai ma lui mi bloccó.
"Jey, è la verità. Ognuno sta male e c'è chi, come me, che non ha quasi mai provato dolore per molto tempo, lo riversi in esso, nello schifo più totale in poche parole" mi disse chiaro per poi guardarmi e per un momento decisi di fare lo stesso.

"Cosa è successo?" gli chiesi e sospirò.
"Il primo anno, beh, quello è stato davvero il peggiore di tutti, ho incominciato a darmi colpe. Pensavo fosse tutta colpa mia se te ne stavi andando Jey, capisci? È per questo che non ti ho più chiamata, perchè ogni volta che sentivo la tua voce è come se mi dicesse che ero colpevole" disse sfregando di poco le mani "insieme alla tua, sentivo la colpa di questo" disse poi indicando la lapide di Jackson "siamo stati uniti per un po' io e lui e se solo lo fossimo stati ancora, forse lui..." provó a dire, ma è come se la voce gli si fosse smorzata.
"Stiles" dissi prendendogli una mano e sentendo dentro di me qualcosa di indecifrabile "non è colpa tua, capito?" gli dissi ma lui sorrise, come istericamente, per poi scuotere la testa e iniziare a piangere.
"Mi dispiace tanto Jey" mi disse facendo un gesto che non mi sarei aspettata. Mi abbracciò, il suo braccio attorno alle mie spalle e la mia testa sul suo petto.
Anche se potevo sentirlo a distanza, il suo cuore mi iniziò a martellare dentro l'orecchio e sentii quanto fosse veloce. Sospirai allungando una mia mano sul suo fianco e lo strinsi a me. Piano piano riuscii a percepire come il suo cuore rallentava mano a mano che si riusciva a calmare.

Per un momento, ancora una volta, dimenticai tutti gli anni passati senza di lui. Sentii che finalmente sarebbe riuscito ad accettare colei che avevamo in comune, ma una parte di me continuava a dirmi ancora che non c'era speranza che i miei sogni diventassero realtà.
Ci staccammo dal lungo abbraccio dopo un po' e lo vidi sorridermi.
"Se solo avessi saputo che saresti tornata..." mi disse "io e Maya, insomma.." ricominció, ma lo bloccai subito.
"Stiles" gli dissi in un sorriso "lei ti piace?" gli chiesi e lo vidi sospirare.
"Non è questo il fatto" protestó.
"Rispondimi" lo bloccai di nuovo dalle sue lamentele "lei ti piace?" gli chiesi ancora e ci fu un lieve momento di silenzio che si fece spazio tra noi, prima che Stiles potesse dare la sua risposta.
"Si Jey" mi disse e sentii una parola farsi spazio nella sua mente, che costrinsi a far uscire dalla sua bocca "da impazzire" disse sotto il mio comando, anche se lui capì che era opera mia dal momento che non voleva dirmelo.
"Allora va' da lei e non pensare ad altro" gli dissi sbrigativa, anche se sentivo che una nota di dolore e tristezza si stavano facendo spazio dentro di me.
"Io non voglio ferirti Jey" mi disse prendendomi la mano.
"Non mi stai ferendo" mentii "al contrario sarei più felice se anche tu lo fossi, e se con Maya funziona allora cosa stai aspettando?"
Lui mi guardó per poi sorridermi.
"Rimarremo sempre uniti come eravamo una volta?" mi chiese speranzoso.
"Credo proprio di si" gli risposi "ecco, almeno a me servirà un po' di tempo per riambientarmi a questo posto, ma il nostro rapporto non cambierà, te lo prometto"
"Te lo prometto anche io Jey, qualsiasi cosa accada" mi rispose sorridente e ci alzammo, ma mentre facevo questa azione pensavo a quello che mi aveva appena detto.
"Qualsiasi cosa accada" mi ripetevo nella testa mentre pensavo a Sarah. Prima o poi glielo avrei dovuto dire, dicevo ormai da tanto tempo a me stessa, ma la paura come al solito mi faceva fare un passo avanti e due indietro costringendomi a rimandare ogni volta.

Uscimmo insieme dal cimitero fino alla sua Jeep che aveva ancora, sempre più scolorita e mal funzionante, ma il bello di possedere una cosa è, almeno per me, la bellezza di crescere, invecchiare o cambiare insieme.
"Ti serve un passaggio?" mi chiese e sorrisi con una faccia un po' beffarda.
"E a te serve?" gli chiesi avvicinandomi alla Jeep.
"Oh si ti prego" mi supplicó "voglio provare l'emozione di teletrasportarmi" continuó mettendosi in auto al posto del guidatore.
Io restai fuori con una mano sul cofano della macchina e preso un respiro profondo e chiusi gli occhi feci la magia, che a quanto pare a molti piaceva, e ci ritrovammo a casa di Stiles.
"È stata una figata pazzesca!" disse Stiles urlando un po' uscendo dall'auto "Quando lo rifacciamo?"
"Quando ricapiterà, visto che ti è piaciuto tanto, lo rifaremo" gli dissi ridendo.
"Vuoi qualcosa? Una tazza di latte? Caffè?" mi chiese prendendo le chiavi di casa dalla tasca dei suoi pantaloni e avvicinandosi alla porta.
"Sto bene così, grazie" gli risposi sorridendo un poco anche se sapevo che lui non mi avrebbe visto.
"Quando vuoi, sai dove trovarmi" mi disse rimandandomi il sorriso di cui a quanto pare si era accorto ed entró in casa.
Aspettai che entró e poi mi tele trasportai ancora a casa per vedere tutta la famiglia alzata.

Andai subito da Sarah che era sul divano a guardare la televisione. Sapevo che Lydia aveva spiegato cosa successo agli altri due uomini di casa, perció li lasciai un momento da parte e mi diressi verso la cosa più importante ora presente in quella stanza.
Mi sedetti accanto a lei che mi guardò di sfuggita per poi ignorarmi.
"Mi perdonerai per quello che ho fatto?" le chiesi creando un fiore davanti ai suoi occhi con la magia che possedevo.
Per un momento Sarah guardó ció che avevo creato, poi guardó me e si atteggió con aria altezzosa.
"Solo se mi insegni come si fa forse potró perdonarti" mi disse per poi scoppiare a ridere e fiondarsi tra le mie braccia.
Ricambiai l'abbraccio e la strinsi forte a me per sentire quel senso di tristezza che avevo provato al cimitero, colmarsi con gioia e amore.
Davvero non saprei cosa fare se ora come ora Sarah non fosse qui. Forse per alcuni puó essere una disgrazia, ma per me è stata una salvezza avere una figlia così giovane. Solo il fatto di poter tornare a casa e avere qualcuno che ti ha atteso, anche per breve tempo, e che non aspettava altro che un tuo abbraccio, ti rassicura e ti rende felice, lo garantisco.
Molte volte può nascere una famiglia dal nulla, così, solo perchè qualcuno si vuole talmente bene che per errore o per volere crea qualcosa di incomprensibile a qualsiasi essere umano e non sulla terra, una cosa chiamata amore, e ce ne sono differenti di tipi d'amore. So per certo però che è questo che provo per Sarah, un amore che non può essere paragonato a nessun altro, perchè ormai lei è una mia creazione, lei è parte divenuta da me, e anche se possono esserci incomprensioni o cose peggiori, alla fine l'una tornerà sempre dall'altra, perchè è proprio questo lo scopo di una famiglia.

Ed è proprio per questo che io amo, anche se negli ultimi anni ci sono state, devo dire, parecchie incomprensioni, e ameró per sempre la mia famiglia.

Own Mind 2 || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora