Era passata ormai una settimana da quando Jey era caduta nel suo coma, l'indomani sarebbe stato il suo compleanno e non avrebbe potuto festeggiarlo con noi, la sua famiglia.
Nathan ci aiutava quanto più possibile per decifrare il diario di Jockoto Halkajizy, ma era russo antico ed era molto complicato.
Per ora avevamo solo decifrato qualche formula magica che però non ci aiutava per niente con la situazione di Sarah e Jey che, a quanto pare, non era la stessa. Solamente io, Lucas, Lydia e Stiles sapevamo di Lorace, avevamo deciso di non farlo sapere agli altri perchè credevamo ancora che potesse esserci una talpa tra noi.
È brutto da dire, siamo una famiglia ormai, così come credevo che anche mia sorella potesse essere dalla nostra parte, lo credo per gli altri, ma non si puó mai sapere.
"Hey Axel, tutto bene?" mi fece una voce da dietro, mi girai e trovai Lydia intenta a guardami con uno sguardo preoccupato.
"Sono solo in pensiero per Jey e Sarah" le risposi, lei mi sorrise e si mise a sedere accanto a me.
"A chi lo dici" mi disse di rimando.
Rimanemmo in silenzio a fissarci negli occhi, non eravamo mai stati così legati io e lei, c'è sempre stato un rapporto amichevole ma non troppo, e a dire la veritá, mi sorprende anche un po' che lei sia qui.
"Axel, posso fidarmi?" mi chiese poi guardandomi seria e chinandosi di poco verso di me.
"Certo Lydia... che succede?"
"Non dovrei parlarne con nessuno, ormai non mi fido più di chi ho accanto con questa storia, ma il mio sesto senso da banshee mi dice che di te non c'è da preoccuparsi" iniziò e non potei far altro che sorridere, sollevato di ciò che mi aveva appena detto "da quando Jey è in quella situazione continuo a fare sogni durante il giorno"
"Che tipo di sogni?" le chiesi e lei si guardò attorno.
"Di Nathan e... te" mi disse, si mise a guardarmi di sottecchi e capii che aveva ormai intuito tutto, o meglio, lo aveva visto "Axel, io non voglio immischiarmi nei tuoi affari, queste cose le vedo e basta, e se non vorrai che proferisca parola con gli altri di quello che ho visto allora così sia"
Deglutii e sospirai sonoramente per poi sorriderle di poco.
"Prima d'ora non avevo mai parlato di questo" gli dissi sincero, riferendomi a ciò che lei aveva visto "a dire la verità non se ne è mai interessato o accorto nessuno, ancora di più, per me è difficile parlarne e perciò te ne sarei grato" continuai e lei mi sorrise.Restammo un momento in silenzio, poi ricominciai a parlare sotto i suoi occhi attenti, tanto che non staccó mai lo sguardo dal mio, alternandolo di tanto in tanto per spostarlo alle mie labbra per seguire ciò che stavo dicendo.
"Ho conosciuto Nathan 10 anni fa in un modo piuttosto singolare. Nathan era il figlio di uno dei capo cacciatori della famiglia Bleaw, cacciano Kamrow e Naneshe da ormai 50 anni, forse più, si tramanda il mestiere di padre in figlio... ma a Nathan la cosa non piaceva affatto" iniziai e Lydia si sedette meglio sulla sedia.
"Continua..." mi incitò.
"Erano in una battuta di caccia, io e Mioua avevamo appena 15 anni credo, e stavamo scappando proprio da loro, anche lui era alle prime armi e probabilmente fu per questo che quando ce lo trovammo davanti non ci catturò" le dissi e per un momento nella mia mente mi balenò l'immagine di un giovane Nathan, i suoi capelli erano ancora lunghi fino alle orecchie e leggermente più chiari "lui era spaventato da me e da mia sorella, ma gli dimostrammo che poteva fidarsi. Restò tre giorni con noi prima che la sua famiglia diede l'annuncio che Nathan Bleaw era scomparso. Da quel giorno, lo aiutammo a scappare, in base alla direzione dove i suoi andavano per cercarlo, noi andavamo nell'opposta, ma gli toccò proseguire da solo quando la notizia che un cacciatore di teste di Kamrow e Naneshe era nel nostro branco" continuai e ancora immagini di quando lo dovetti lasciare iniziarono a scorrere davanti ai miei occhi "ci separammo e non riuscimmo ad avere più sue notizie, è un miracolo che sia ancora vivo in verità"
Lydia volse lo sguardo a terra e quando lo rialzò aveva un viso mogio e dispiaciuto, probabilmente per la mia situazione.
"Mi dispiace tanto, Axel, ma questo devo chiedertelo" continuò lei e, per l'ennesima volta, si guardó intorno "non ti sembra sospetto che siamo riusciti a ritrovare Nathan proprio ora? Credi davvero che possiamo fidarci di lui?"
Restai un momento in silenzio.
A dire la verità, ora come ora, le cose che Lydia mi aveva appena chiesto non sembravano poi così assurde.
Ma conoscevo Nathan e sapevo che tipo di persona fosse.
"Qualcosa dietro c'è di sicuro" le dissi "ma questo qualcosa sicuramente non riguarda lui" continuai e lei, corrugando le sopracciglia, annuì piano.
"Bene allora, se sei convinto tu di questo, dovrei darti ragione" commentò lei alzandosi "vado a vedere come sta Jey"
La ragazza lasciò quella stanza in pochi secondi, lasciandomi nuovamente da solo.
"Davvero ti fidi di me?" mi fece una voce alle mie spalle, ma anche senza girarmi capii di chi si stava trattando. E capii che probabilmente aveva sentito ogni parola della nostra conversazione.
"Certo, Nathan" gli risposi cauto, poi il bruno si mise a sedere dove pochi attimi prima era seduta Lydia.
"Sono felice di questo" continuò lui, poi prese una cosa dalla sua tasca e me la mostrò "ti ricordi di questo?"
Era un bracciale di cuoio marrone con delle perle d'argento.
"Come dimenticarlo?" gli feci sorridendo.
"Questo me lo regalasti tu per proteggermi, la prima volta che mi portasti nella tua tribù" disse lui continuando a girare e rigirare tra le sue mani il bracciale "ma credo proprio che ora non mi serva più, non credi?"
"Perché dovrei crederlo?" gli chiesi, lui rise di poco, ma c'era un qualcosa di strano nella sua risata che non riuscii a capire, ma lasciai correre.
"Ormai sono con qui voi, siete voi la mia protezione, e per quanto mi dispiaccia separarmi da questo bracciale è ora che te lo restituisca"
"È un regalo, puoi tenerlo" gli feci, ma poi lui mi guardò serio negli occhi, porgendomi il bracciale.
"Per favore, non posso accettarlo" continuò senza staccare il contatto visivo.
Fece una smorfia che nemmeno io stesso riuscii a decifrare e presi il bracciale, poi mantenendo il silenzio lo iniziai a guardare nuovamente.
Qualcosa non andava.
Una perla d'argento era scheggiata e c'era una macchia di sangue incrostata su di essa.
Lo avvicinai di poco al mio naso e riconobbi immediatamente l'odore, era di Nathan.
La cosa strana di tutto questo era che, Nathan, di fronte a me, aveva un odore del tutto differente da quello della macchia di sangue.
Guardai ancora il ragazzo accanto a me che mi stava guardando di sottecchi e giurai di aver visto i suoi occhi brillare per una frazione di secondo.
Non feci domande. Non ero spaventato, ma sapevo per certo che quello di fronte a me non era il Nathan che conoscevo.
"Lo hai tenuto per così tanto tempo, perchè non puoi accettarlo proprio ora?" gli feci allungando verso di lui il bracciale, facendogli credere che tutto fosse apposto e che non avessi capito che c'era qualcosa che non andava.
Nathan, o meglio, il ragazzo davanti a me, fece un sospiro e sembrò esser caduto nella sua stessa trappola.
"È solo che..." inizió, probabilmente non si aspettava che io non capissi che c'era un tranello "con tutto quello che sta succedendo non voglio che nel caso Jockoto mi catturasse veda questo e risalga a te per farti del male" mi disse, per un momento sembrò quasi credibile.
"Dimentichi che io sono un Naneshe, Nathan, anche se Jockoto mi catturasse, e non è detto che lo faccia, saprei difendermi" gli dissi continuando la farsa "non hai di che preoccuparti"
Nathan sorrise e continuó a fare leggeri sospiri, poi riprese il bracciale, ma nel suo volto c'era una strana espressione.
"Ti dispiace se vado a controllare Jey?" gli feci cercando di uscire da quella situazione.
Lui mi guardò nuovamente e annuì piano, poi lo liquidai senza proferire altra parola e me ne andai nella stanza di Jey, nella speranza che Stiles fosse lì.
La fortuna era stata dalla mia parte ed infatti Stiles era lì a guardare Jey, stesa sul letto, come ogni giorno.
"Va tutto bene?" mi chiese non appena entrai.
Sospirai e mi guardai dietro le spalle per accertarmi che Nathan non mi avesse seguito.
"Abbiamo un problema"
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Own Mind 2 || Teen Wolf
FanfictionUn nuovo inizio. Di nuovo. Lontano da tutto e tutti. Un piccolo senso di sicurezza si fa spazio in Jey e una parte piú responsabile dovrà nascere per questa nuova persona che presto diventerà tutta la sua vita. Ma soprattutto dovrà vedersela nuovame...