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Per un momento il mondo sembró crollarmi addosso.
Sarah era lì davanti a me che muoveva la bocca con una espressione curiosa e forse anche un po' arrabbiata, ma non capii più niente. Percepii solo un forte senso di stanchezza improvviso mentre gli occhi che mi si appannavano pian piano, poi sentii un tonfo seguito da un dolore lancinante alla testa e alla schiena.
Poi tutto buio.

Aprii gli occhi dopo non so quanto, ma li richiusi subito a causa di un fascio di luce bianca che mi trapassava l'occhio da parte a parte per quanto potente.
Non sentivo nulla, come se l'udito fosse sparito del tutto. Solo piano piano riiniziai a sentire qualcosa, prima ovattato, poi leggermente più chiaro.
"Non capisco il motivo di questo suo calo" disse una voce, forse maschile e molto profonda "mi sembra tutto apposto, anche i suoi parametri vitali sono stabili"
Provai a riaprire gli occhi piano piano prima di sentire una forte pressione sul braccio.
"Ahia" dissi a voce bassa e per un attimo mi resi conto di quanto fosse roca.
"Jey!" sentii accanto a me e vidi un'ombra posarsi sopra ai miei occhi, coprendo finalmente quella luce che tanto odiavo.
Capii solo dopo che si trattava di Scott.
Provai ad alzarmi piano piano con il suo aiuto mentre tutti i sensi si iniziavano a riattivare.
"Come stai? Cosa è successo?" mi chiese Scott una sua mano posata dietro la mia schiena e una che mi teneva da un braccio.
Mi guardai un attimo attorno prima di rendermi conto di essere nella clinica veterinaria di Deaton, il quale era poco lontano dal mio amico con una siringa in mano. Guardai anche il punto in cui il braccio mi aveva fatto male e notai di averci un ago impiantato dentro che tolsi piano e facendo attenzione che non si spezzasse.
"Meglio di come stavo fino a due secondi fa" dissi rispondendo alla domanda di Scott, dal quale mi feci anche aiutare per rimettermi in piedi.
"Fatto una bella dormita riccioli d'oro?" mi chiese un'altra voce.

Girai velocemente la testa verso Scott che stava scuotendo la testa in segno di disapprovazione, poi mi girai ancora e notai che alle mie spalle, poggiato ad un angolo del muro, c'era un ragazzo.
Era alto, un po' più di Scott, e soprattutto era muscoloso. Erano la prima cosa che avevo notato di lui, i suoi muscoli. Come non notarli? Teneva le braccia a fiocchetto, come si suol dire, cosa che le faceva flettere ancora di più. Aveva degli occhi azzurrissimi, ma tendenti al verdino, un sorriso spiccava sul suo volto, un sorrisino fin troppo spacciato per i miei gusti.
"Jey" disse Scott attirando la mia attenzione nuovamente "lui è Theo, uno dei tanti ragazzi di cui ti ho parlato" continuó. Dal suo volto riuscii a capire che, in quel momento, il mio amico non era molto felice di averlo tra i piedi.
Il ragazzo distese le sue braccia e si avvicinò a me, sempre con quel suo sorrisino sul viso.
"Molto lieto di conoscerti" mi disse il ragazzo prendendomi una mano e baciandomene il dorso.
"Si, anche per me è la stessa cosa" gli risposi e quando ritirai la mano, sentii un leggero odore di liquirizia provenire da essa. Molto probabilmente ci aveva sbavato sopra, che schifo.
"Allora Jey" si intromise Deaton "ci vuoi dire cosa è successo?" mi chiese e sospirai sentendo gli unici tre sguardi di quella stanza su di me.
"Sarah ha scoperto l'albicocca Scott" dissi al mio amico "semplicemente non ho retto"
"Ora diamo anche nomi in codice per qualsiasi cosa qui?" disse Theo scuotendo la testa e ridendo, ma Scott lo guardó storto "Oh andiamo Scott, siamo un branco ora, non dovrebbero esserci segreti"
"Questa è una cosa che riguarda Jey, deciderà lei se parlarne o meno" gli rispose duro il mio amico e poi mi guardò.
"Per quanto tu mi piaccia poco in questo momento, hai ragione" dissi a Theo che mi sorrise nuovamente "ho una figlia, non volevo che sapesse chi fosse il suo vero padre, ma lo ha scoperto. Tutto qui"  spiegai, sia al ragazzo muscoloso che a Deaton che mi guardó preoccupato.

"Devi stare attenta Jey, non è la prima volta che ti capita di entrare in questa specie di coma per così tanto e semplicemente per colpa, come dire, delle emozioni" mi disse il Doc e annuii piano.
"Quanto sono stata in questo stato?" gli chiesi.
"Fortunatamente solo 4 giorni" mi rispose Theo "se oggi non ti fossi tirata su ti avrei svegliato io a schiaffi in faccia e mi sarei messo al tuo posto" continuó e risi di poco, ma il mio sorriso svanì quando vidi Scott arrabbiato con il ragazzo.
"Forza" dissi facendo un respiro profondo "andiamo a casa"
Mi accompagnarono in auto fino a casa Hale, dove Lydia e Sarah avevano raggiunto Peter e Derek.
Arrivammo dopo poco a casa e Theo mi aiutò a scendere, facendo anche un po' lo sbruffone, ma accettai comunque il suo aiuto.
"Grazie" gli dissi e lui mi sorrise nuovamente.
"Dopo di lei Madame" continuó dandomi la mano e aiutandomi ad entrare.

"Mamma!" urló Sarah venendomi incontro dal divano e abbracciandomi appena mi vide.
La strinsi piano a me e per un momento mi sentii meglio.
"Jey! O mio dio, stai bene?!" Lydia venne verso di me e mi mise una mano su una guancia non appena mi vide "Mi hai fatto prendere uno spavento" mi disse poi abbracciandomi di poco, stando attenta a Sarah.
"Mi dispiace Lydia" le dissi.
"Ma scherzi? Forza vieni, mettiti seduta" mi disse togliendo Sarah ancora ancorata alle mie gambe e accompagnandomi al divano.
Anche Peter e Derek vennero subito da me per accertarsi della mia saluta.
"La tua preferita" mi disse poi il più giovane dei due, porgendomi una tazza fumante piena di camomilla.
"Grazie Deki" gli dissi prendendola e sorseggiandola di poco.
Dopo esserci sistemati, Scott venne verso di me con appresso un ragazzo ed una ragazza.
"Vorrei presentarti gli altri componenti del mio branco di cui ti avevo parlato" mi disse sedendosi accanto a me "loro sono Liam" disse indicando un ragazzo, sicuramente più piccolo di noi, dai capelli castani e gli occhi di un azzurro acceso "e Malia" continuò poi indicando una ragazza che da seria divenne immediatamente sorridente, lei aveva dei capelli castano/biondi che le ricadevano sulle spalle e degli occhi color nocciola.
"Se mai dovessi trasportarti da qualche parte, contami pure come presente ovviamente" mi disse la ragazza e sorrisi perchè percepii quanto fosse interessante il suo carattere.
Il ragazzo invece, Liam, mi fece un lieve sorriso per poi distogliere lo sguardo da me. Guardai Scott per un momento che annuì con la testa e allora capii.
"È il tuo beta?" chiesi piano a Scott.
"Si" mi disse semplicemente il mio amico e, sentendosi di parte, Liam ci guardó nuovamente, forse un poco imbarazzato.

Restammo tutti quanti nella mia vecchia casa fino al pomeriggio tardi, anche se non sapevo di preciso che ore fossero.
Piano piano Liam e Malia iniziarono ad andarsene e alla fine rimanemmo io, con Sarah e Lydia, Derek e Peter ovviamente, e insieme a noi Theo e Scott.
"Restate a cena ragazzi?" chiese Derek a Scott e al ragazzo palestrato.
"Se il capo me lo permette, io resterei volentieri" disse Theo guardando Scott che alzó gli occhi al cielo.
Mentre gli altri parlavano, Sarah mi si avvicinó e si mise seduta sul divano accanto a me.
"Come stai mamma?" mi chiese.
"Bene, e tu?" le chiesi di rimando e la vidi sospirare.
"Quello che hai detto a Lydia prima di addormentarti, mamma" mi disse "era vero? È davvero quel tuo amico Stiles il mio papà?"
"Tu vorresti che lo fosse?" le chiesi e sentii qualcosa in me, ma non riuscii a capire se era speranza, tristezza o qualche altra emozione.
"Mi sembra molto simpatico" mi disse con un sorrisino "ma io voglio sapere se è veramente mio papà"
Sospirai anche io questa volta e mi preparai per quello che sarebbe avvenuto, poi mi feci coraggio.
"Si Sarah, Stiles è tuo padre" le dissi e lei sorrise. Un sorriso a 32 denti che le fece illuminare il viso.
"Davvero?!" mi chiese e non potei che sorridere a mia volta.
"Si, davvero" le dissi ridendo e i miei occhi si inumidirono di poco mentre anche il mio sorriso si allargava.
Intorno a noi i ragazzi non fecero molto caso a noi, ma in quel momento preferivo essere sola con mia figlia e non considerata, tranne che da lei.

Poi finalmente capii che era speranza l'emozione che stavo provando. Speranza che, se Sarah sarebbe stata contenta e avrebbe capito, allora anche Stiles lo avrebbe fatto.

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