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Circa due settimane dopo portai Sarah a scuola facendo nuovamente tardi a lezione.
"Ormai é diventata una moda per lei e madame Martin fare tardi" mi disse quel giorno la signorina Midou, professoressa di fisica e chimica. Ormai dicevano tutti la stessa cosa.
Fortunatamente la lezione andó bene e il tempo sembrò passare velocemente. Quando tornammo a casa quel giorno Jasper era con noi.
"Non te lo abbiamo piú chiesto" iniziai salendo in macchina "come é andata da Francis?" 
"Fantastico" disse con occhi sognanti ma si riprese subito "cioé casa sua é fantastica, sua madre é fantastica..." continuò "lui é...."
"Fammi indovinare... Fantastico?" chiese Lydia ridendo.
"Potrei dire di si" confermò il nostro amico e quel giorno feci partire io la macchina.
"Quindi quanti bambini avrete?" chiese la mia amica come se fosse la cosa piú normale del mondo.
"Oh, no no no no no... Non fa per me" disse con una faccia a dir poco imbarazzata "cioé é okay ma... non supera i miei standard, mi piacciono le persone irraggiungibili"
"Che persona complicata che sei..." dissi ridendo e dopo poco arrivammo a casa.

Verso le 16 andai a prendere Sarah. La scuola non era molto lontana da casa nostra, ma decisi ugualmente di andarla a prendere in macchina.
Mi vergogno a farmi vedere in giro con una bambina così giovane.
É vero, ho 24 anni ormai, ma sembro ancora una liceale e si sa come guardano le persone che hanno dei bambini da giovani.
All'uscita infatti notai come mi guardavano una madre con la figlia, lì fuori dalla scuola, che credevano fossi la sorella della bambina che ero andata a prendere, e di come solo dopo che Sarah mi chiamò "mamma", la figlia chiese spiegazioni alla mamma che le rispose dicendole: "succede".
"Andiamo a casa mamma" mi disse Sarah e dopo essermi ripresa un momento le sorrisi e la presi per mano per portarla a casa.
Arrivammo alla macchina e feci per metterla sul seggiolino sui posti posteriori, ma una voce mi richiamò da dietro.
"Mi scusi, sa come posso arrivare in questa via?" mi chiese e per poco non lasciavo cadere le chiavi della macchina. Mi girai di scatto e trovai l'unica persona che poteva farmi sorridere in quel momento.
"Non è possibile" dissi e gli buttai le braccia al collo sentendo che i miei occhi si iniziavano ad inumidire "Scott!" gli dissi e lui mi strinse nel suo abbraccio familiare più di quanto mi aspettassi.
"Ti ho trovata piccola Jey" mi disse nei capelli e quando ci staccammo notai che anche lui aveva gli occhi che gli luccicavano.

"Come stai?" mi disse accarezzandomi la spalla e guardando i miei lunghi capelli che erano ormai di un colore diverso rispetto a quando ci eravamo lasciati.
"Bene, ma ora che ti ho rivisto molto meglio" gli dissi in un sorriso e notai che spostò lo sguardo da me alla piccola Sarah che si nascondeva dietro la mia gamba.
Il mio amico mi guardò nuovamente prima di accovacciarsi e porgere la mano a mia figlia.
"Ciao" le disse e Sarah gli prese la sua mano, così grande, con entrambe le sue, così piccole, che anche insieme non ce la facevano a tenerla.
"Avanti Sarah, non lo saluti Scott?" le dissi in un sorriso e vidi che si staccò dalla mia gamba.
"Non so chi sei" disse al mio amico osservandogli la mano.
"Sono un vecchio amico di tua mamma" le disse illuminando gli occhi di un rosso splendente e vidi un'espressione di esclamazione sul viso di Sarah che aprì la bocca accennando un mezzo sorriso e guardandomi.
"Wow" disse e spostò le mani su i suoi occhi "sai farlo anche tu!" gli disse e continuò ad esplorare gli occhi di Scott fino a quando lui non si alzò.
"Stavate tornando a casa?" mi chiese indicando la macchina.
"Si, vieni con noi?" gli dissi iniziando a caricare in macchina mia figlia "Lydia sarà felice di vederti"
"Va bene" disse solamente per poi mettersi davanti al posto del passeggero.
Il viaggio fu poco silenzioso se devo dirla tutta. Scott mi chiedeva informazioni e io gli rispondevo e chiedevo cose di rimando con la piccola Sarah che ci guardava con occhi sognanti, molto probabilmente per aver trovato qualcun altro oltre a sua madre e all'amica di sua madre con dei poteri, come dice lei.

"Mamma" mi disse Sarah richiamandomi "era lui quello con cui parlavi al telefono quando capitava?" mi chiese.
"Delle volte si, perché?" le chiesi accostando la macchina per parcheggiare.
"Allora è lui il mio papà?" mi chiese spiazzandomi e frenai di botto.
Sia io che Scott ci girammo di botto e dicemmo all'unisono un "no" urlato un poco da tutti e due.
"Stavo solo chiedendo" disse difendendosi Sarah.
Il mio cuore aveva iniziato a battere piú forte del dovuto quando Sarah ha nominato la sua figura paterna che ancora non le avevo fatto mai vedere.
"A proposito di lui..." mi disse Scott abbassando la voce "quando glielo dirai?"
"Quando sarà il momento" gli risposi e aiutai mia figlia a scendere dalla macchina.
Quando arrivammo davanti alla porta, cercai di nascondere Scott dietro di me per non farlo notare alla mia amica.
"Hey Lydia" le dissi e mi salutò dal divano.
"Come é andato il primo giorno di scuola piccolina?" chiese a Sarah mentre le si avvicinava e che non riusciva a trattenersi dal ridere.
La mia amica le sorrise e spostò lo sguardo da mia figlia a me, ma poi guardò oltre andando a posare lo sguardo sul ragazzo.
"O mio dio, Scott!" disse alzandosi dal divano per andare ad abbracciare il nostro amico "potevi almeno avvisare su quando saresti venuto" gli disse accarezzandogli i capelli e stringendolo forte come avevo fatto precedentemente anche io.

"Prendiamo la pizza per cena?" mi chiese Sarah venendo da me.
"Se Scott si ferma va bene" dissi a mia figlia accovacciandomi alla sua altezza per toglierle il giacchetto che ancora indossava.
"Possiamo invitare anche Jasper e Clara?" mi chiese in un sussurro e risi, perché anche se aveva abbassato il tono di voce, sia Scott che Lydia l'avevano sentita.
"Chi sono Jasper e Clara?" chiese Scott con sguardo interrogativo.
"Il nostro vicino di casa e sua madre, Americani anche loro" rispose Lydia.
"I vostri amici sono anche i miei, perciò perché non chiamarli?" disse radioso Scott e piú tardi Lydia e Sarah andarono a chiedere di cenare con noi ai vicini e devo dire che furono piuttosto contenti della richiesta che accettarono subito.
La pizza era per le 19 e cosí prima di mangiare, caricai il film preferito di mia figlia, Captain America The Winter Soldier, sulla tv in modo che potesse vederlo mentre io, Scott e Lydia parlavamo, ma non andò cosí.
Il film che avevo messo a Sarah era anche il mio preferito e cosí siamo finiti a vedercelo anche noi ripetendo tutte le battute a memoria.
"Ha proprio ripreso dalla madre" disse Scott ridendo e ripensando alle serate film che facevamo e a quando li costringevo a vedersi tutti i film Marvel.

La pizza arrivò con gli altri invitati e la mangiammo tutti insieme quasi come ai vecchi tempi facevamo con il nostro gruppo d'amici a Beacon Hills.
Jasper si integrò subito con Scott così come aveva fatto con noi, e Sarah adora la mamma del nostro amico.
Loro due, erano gli unici con cui ci eravamo integrate in un modo piú intimo di tutto il resto del palazzo e, devo dire, che siamo piuttosto contente di questo.
Almeno abbiamo potuto ricostruirci una famiglia, che peró mai e poi mai andrà a sostituire quella di Beacon Hills. Perché, a dirla tutta, lí non siamo solo una famiglia.
Noi siamo un branco.

Own Mind 2 || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora