Capitolo 2

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Lo apro o non lo apro?
Lo apro.
No non posso!
Però se non mi ricordo qualcosa..
Lo apro.
No basta! Non lo apro.
Era da quasi dieci minuti che fissavo, in piedi davanti alla scrivania, il "bellissimo" libro di filosofia teoretica.
Il giorno dopo avrei dovuto sostenere l'ultimo, dannato esame ma avevo bisogno di leggere quelle pagine ancora una volta.
Sentivo di non essere pronta e le informazioni andavano e venivano.
-Fanculo!-sussurrai e presi il libro tra le mani.
No non posso.
Porta sfortuna.
Buttai il libro sulla scrivania e sbattei i piedi per terra come una bambina piccola.
-Che nervi!-dissi a denti stretti.
-Sei normale?-
Al suono della voce di Cleve feci un salto sul posto, dallo spavento.
Talmente ero concentrata sul "apri o non apri" che non l'avevo neanche sentita entrare in camera.
-Mi hai spaventata-portai una mano sopra il mio cuore che stava battendo forte.
-Lo vedo!-disse posando la borsa sul suo letto. -Che stai facendo?-mi chiese
Feci una faccia esasperata passando il mio sguardo dal libro al suo.
-Oh no no no!-urlò prendendo il mio libro dalla scrivani.
Oh no!
Mi buttai in avanti e presi il libro dalle altre due estremità
-Molla l'osso Erin-disse tirandolo verso di se.
-No! Mi serve! Lascialo-parlai a denti stretti.
Ad un tratto tiró così forte che la copertina mi scivoló fra le mani e persi.
-Sai che non bisogna studiare il giorno prima dell'esame?!-disse mettendo il libro sotto il suo cuscino.
-Si ma mi serve ancora!-risposi agitando il piede per terra.
-Non ti serve a niente! Ora vai a farti una bella doccia e poi ci guardiamo un bel film alla TV-disse spingendomi verso il bagno.
-Non voglio guardare un'horror-mi lamentai facendo il muso e puntando i piedi per terra ma lei riuscii comunque a spingermi.
-Niente horror. Ora vai-
E mi chiuse in bagno.
Mio dio a volte era insopportabile!
Mi passai una mano sulla faccia per poi guardarmi allo specchio.
Avevo il volto pallido, i capelli che sembravo uscita da un manicomio e gli occhi gonfi.
Si..l'università uccideva.

-Ah sei viva? Pensavo che la doccia ti avesse annegata-rise Cleve mentre mi tirava un cuscino che presi al volo.
In effetti ero rimasta nel bagno per un'ora buona.
Il getto dell'acqua calda aveva avuto un effetto benefico e non avrei più voluto uscire da lì.
-Ah ah simpatica. Tu sei pronta?-le chiesi sedendomi sul mio letto incrociando le gambe.
-Si abbastanza. Ma tanto sarà uno stupido esame, da quel prof ci si puó aspettare solo stronzate-
A volte invidiavo il suo modo di affrontare le cose. Era più coraggiosa di me e riusciva a nascondere molto bene l'ansia a differenza mia.
Sentii bussare alla porta e andai ad aprire.
Ed ecco Luke.
-Ehi bellezza! Posso unirmi a voi stasera?-chiese entrando.
Luke era semplicemente stupendo sia fisicamente che mentalmente. L'avevamo conosciuto il primo giorno di college. Aveva la nostra età e frequentava letteratura.
-Ehi Luke!-lo salutò Cleve.
Si sedette vicino alla scrivania e il suo viso era quello di uno studente al primo anno che già non ne poteva più.
-Allora pronte per domani?-chiese girando sulla sedia.
Cleve annuì mentre io feci una piccola smorfia.
-La piccola Erin non ha studiato?!-chiese ridendo sotto i baffi.
-Si ma qualcuno mi ha preso il libro per ripassare!-guardai storta la mia amica.
-Ma non si studia il giorno prima!-disse Luke.
Ecco appunto.
Feci un sospiro sofferto e mi andai a sdraiare sul mio letto.
-Dai Erin sei bravissima rilassati!- mi diede un buffetto sulla guancia Luke.
Speriamo in bene.
Stavo per dire qualcosa ma il cellulare di Cleve ci interruppe.
-Che vuoi?-rispose come un cane rabbioso al telefono.
Io e Luke ci scambiammo uno sguardo divertito. Entrambi avevamo capito che era Andrew.
-Non mi interessa cos'hai da dirmi-
La vidi alzarsi e uscire fuori sbattendo la porta.
-Accidenti! Ma quando si deciderà a lasciarlo?!-chiese lui fissando la porta.
-Ma che ne so! È talmente testarda che non si riesce a farla ragionare quando si tratta di quella mezza sega.-
Sentii Luke sogghignare.
-Giochiamo a uno?-proposi.
Lo vidi mettersi dritto sulla sedia e applaudire le mani.
-Vai ci sto-

Era quasi mezzanotte e Luke se ne era andato da poco mette Cleve era rimasta fuori da quando Andrew l'aveva chiamata.
Ad un tratto la porta si aprii e la vidi con le spalle curve.
-Tutto bene?-chiesi disfando il letto per andare a dormire.
-Si ma Andrew a volte è un rompi palle-
-Solo a volte?-non risucii a stare zitta e Cleve mi guardò storto.
-Comunque mi ha appena chiamato mio nonno e mi ha detto che non ci sono problemi per la casa. Quindi quando vogliamo possiamo partire-spiegò andando a posare il telefono.
-Perfetto allora dopo domani pensiamo a come organizzarci.-
Non la sentii rispondere e mi voltai per vedere se andava tutto bene e la vidi fissare il vuoto fuori dalla finestra.
Mi avvicinai piano e guardai anche io il parco del college.
-Tutto bene?-chiesi
La vidi chiudere un attimo gli occhi e poi riaprirli.
-Si sono solo stanca. Non vedo l'ora di andare al mare-sussurró
-Senti ma perché non lo molli? Così..-
Non finii la frase che lei mi interruppe
-Erin lascia perdere ok? Sto bene devo solo dormire e fare quel cavolo di esame domani.-
Non insistetti più. Annuì e andai a coricarmi.
Quando Cleve spense la luce incominciai a guardare il soffitto e farmi tanti viaggi mentali: io che incontro un ragazzo, che usciamo, mi bacia, ci fidanziamo e altre stronzate.
Insomma,mi addormentai con la tristezza che una ragazza sola può aver dentro di se.

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