Epilogo

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Un anni dopo
Ma che cavolo! Dove l'ho messo quel dannato libro! L'avevo visto poco tempo fa?!
È proprio vero che quando ti servono le cose non ci sono mai!
Mi alzo in punta di piedi sulla sedia che avevo messo davanti all'armadio per arrivare agli scatoloni in cui avevo posto tutti i miei libri del college.
Andiamo dove sei?!
-Eppure deve essere qui-sussurro cercando di prendere un libro.
-Erin che cazzo fai?!-
Dallo spavento con la mano faccio cadere tutti i libri per terra e per poco non cado io.
Maledizione!
Faccio un sospiro quando ritrovo l'equilibrio ma Ryan è già vicino a me.
-Stavo cercando un libro del college-
-Erin stavi per cadere! Nelle tue condizioni non puoi fare queste cose?!- dice prendendomi in braccio.
Sbuffo -Ryan sono incinta, non malata!-
Mi adagia sul letto per poi sedersi vicino a me
-Sta di fatto che non puoi salire sulle sedie così! E non devi fare sforzi, devi rilassarti-
-Ma io sono rilassata ma mi serviva un libro!-
-E il tuo ragazzo non serve a niente?! Potevi chiamarmi- dice dandomi un bacio sulla fronte.
-Uffa..non posso fare niente! Sono solo al quarto mese e già mi tratti come una bambina! Pensa quando sarò al nono!-dico sistemandomi le bretelle della salopette.
-Ti lego al letto-dice passandomi i libri caduti per terra.
Gli faccio una pernacchia e incrocio le braccia al petto.
-Piccola non potete fare questi sforzi-
Non ha tutti i torti a proteggere me e il bambino ma così è troppo?!
O forse no?...
No forse ha ragione lui.
Devo calmarmi ma non è così semplice. Il dottore dice che non devo fare sforzi che devo stare a letto ma è più forte di me non ci riesco.
Ogni volta che cerco di fare qualcosa di "estremo" come dice Ryan eccolo che piomba davanti a me fermandomi.
È così dolce con me e quando parla di noi, me e il bambino, non posso che sorridere e a volte non riesco ad avercela con lui. Mi ricordo ancora quando abbiamo scoperto che aspettavamo un bambino, ero a lavoro e di punto in bianco sono crollata per terra e quando sono arrivata in ospedale Ryan era già li che mi aspettava.
Mi ha tenuto la mano per tutto il tempo che siamo stati lì e quando il medico ci ha detto della gravidanza io sono sbiancata mentre lui era tutto felice.
I primi giorni ero ancora sotto shock insomma avere un bambino così giovane non era proprio nei miei piani. Non ho mai pensato di poter diventare una madre ma con Ryan mi sono convinta sempre di più, sapevo e so ancora oggi che lui ci sarà sempre per noi.

Ad un tratto sento lo stomaco brontolare e Ryan se ne accorge
-Accidenti amore hai di nuovo fame?-chiede sedendosi vicino a me.
-Non è colpa mia ma di nostro figlio!-dico alzandomi dal letto per andare in cucina.
Ho voglia di burro di arachidi, cioccolato e pane.
-Cosa vuoi che ti faccio?-mi chiede appoggiando una mano sul ventre e a me spunta un piccolo sorriso.
Gli circondo il collo con le braccia e in cambio ricevo un bacio.
-Voglio un panino con burro di arachidi e cioccolato-
-Mmm niente male peccato che non abbiamo il burro di arachidi-
-Cosa?! Ma se due giorni fa il barattolo era pieno!-dico staccandomi per andare a cercare nello scaffale.
Ma oltre alle voglie mi sono pure rincoglionita?!
-Piccola se tu non lo mangiassi di continuo c'è ne sarebbe di più-
Accidenti!
-Che cavolo! Sto mangiando come un maiale-dico sedendomi su uno sgabello.
Lo sento fare una piccola risata e avvicinarsi a me
-Se ti metti le scarpe andiamo a prendertelo subito e poi andiamo da Tommy e Cleve-
Il mio viso si illumina all'istante e scappo in camera per mettermi un paio di converse.

-Ora sei contenta?-mi chiede Ryan guidando mentre io guardo il barattolo fra le mie mani.
-Si...ma ora non ho più voglia-dico cercando di non farlo incazzare.
Lo vedo guardarmi sgranando gli occhi -Scherzi?! Hai rotto per mezz'ora!-
-Lo so però non è colpa mia- cerco di fare la faccia da cucciolo e lui ci casca con tutte le scarpe ridendo.

-Oh guarda la piccola elefantina è arrivata-dice Cleve aprendomi la porta di casa sua mentre io la guardo male.
Ci salutiamo e andiamo in cucina
-Chiamami ancora così e ti picchio- dico sedendomi e Ryan mi cinge il fianco con il braccio.
Cleve mi guarda stranita e Ryan con un alzata di spalle dice
-Sono gli ormoni-

Dopo due ore vediamo Ryan e Tommy giocare con il piccolo Thomas, il figlio di Cleve e Tommy mentre io e lei siamo sedute sul porticato e ridiamo nel vederli così felici
-È cresciuto tantissimo il piccolo-dico bevendo un sorso di The
-Si sembra ieri che è nato. Tu invece? A quando le nozze?-
Alzó gli occhi al cielo. Lo sapevo che me lo chiedeva. Io e Ryan abbiamo parlato solo una volta di matrimonio e in realtà nessuno dei due è molto interessato.
-Cleve lo sai che ne io ne lui siamo interessati. È solo una stupida etichetta e noi non ne vogliamo sappiamo che stiamo insieme, ci siamo solo io e lui e ora anche il piccolo-
La vedo sorridere e indicare Ryan -Ti ama tantissimo-
-Si anche io lo amo tanto-
-Di cosa parlate?- ci chiede Tommy con in braccio il piccolo.
-Di voi-dice Cleve senza problemi.
-Spero che siano tutte cose belle-dice Ryan sedendosi vicino a me e poggiando la mano sulla mia pancia.
-Si tutte belle- gli sussurro e in cambio ricevo un dolcissimo bacio.

Quando ritorniamo a casa è l'una di notte e anche se non ho fatto niente sono comunque stanca ma felice.
Vado in camera per togliermi le scarpe e ad un tratto non vedo più niente. Qualcuno mi ha coperto la vista
-Vieni con me-dice Ryan dietro alle mie spalle portandomi fuori dalla camera.
-Vuoi ucciderci?-chiedo portando le mani davanti per cercare di capire dove mi sta conducendo.
Sento una sua risata -Assolutamente no! Fidati di me-
Quando sento il portone di casa aprirsi capisco che mi sta portando fuori dalla nostra casa.
Sento solo il rumore del mare e non riesco a capirci niente.
Ad un tratto ci fermiamo e sento delle chiavi
-Ok sei pronta?-mi chiede con voce tesa.
-Si certo-dico un po' agitata.
Quando mi toglie la benda la mia mandibola cade a terra.
Siamo dentro al capanno, al nostro capanno, dove abbiamo fatto l'amore la prima volta, dove abbiamo sofferto, dove cercavo di ritrovarlo quando era partito. Era da tanto che non ci ritornavamo più.
Ma quello che mi colpì di più furono le candele appoggiate per terra e dei petali di rosa sparsi sul letto.
-Ryan è stupendo!- mi giro per guardarlo ma non lo vedo, abbasso lo sguardo e per poco non mi prende un colpo.
Si è messo in ginocchio e ha in mano una scatoletta.
-Ryan..-
-Erin ascolta prima di dirmi di no. Io...io ti amo, ti ho amato dal primo istante in cui ho posato gli occhi su di te. E...scusa ma non sono bravo con le parole...-fa una piccola risata che ricambio -...e lo so che ti ho detto che non sono fatto per il matrimonio ma con te è diverso, lo è sempre stato, per questo ti chiedo solo di guardare i miei occhi e di capire quanto io ti amo, vi amo! Quindi Erin...vuoi sposarmi?-
Cerco di trattenere le lacrime fallendo miseramente.
Accidenti agli ormoni.
Non pensavo che me lo potesse chiedere, non sono la tipica ragazza che sogna un abito da sposa ma con lui qui in ginocchio davanti a me non posso che non dirgli di si.
-Ti metterai il cilindro come i maghi?-chiedo con una smorfia.
Scoppia a ridere -Assolutamente no! Smoking tutta la vita-
-Allora si! Si Ryan voglio sposarti-
Aspetto che mi metta l'anello al dito per poi saltargli addosso e baciarlo con tutta la passione che ho.

In questo momento sono felice, mi sento felice soprattutto perché i nostri cuori anche se sono stati parecchio distanti non si sono mai persi e non si perderanno mai.

FINE.

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