Capitolo 30

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Erano tre giorni che io e Ryan ci stavamo impegnando a ricostruire la staccionata, non mi ricordavo fosse un lavoro così lungo ma non mi dispiaceva, riuscivo a pensare, a calmarmi quando i ricordi mi investivano la mente.
In quei tre giorni non avevamo più parlato di quella sera in cui mi ero sfogata o del suo lavoro, parlavamo solo su quello che stavamo facendo e a me andava bene.
L'estate stava finendo e non volevo stare male prima del previsto, prima di dire addio a quel ragazzo con cui mi ero aperta in un modo che non avevo mai provato prima. Ogni volta che nella mia mente si insinuava il pensiero di dovergli addio cercavo sempre di distrarmi.
Non era semplice ma doveva farcela.

Mancava una settimana al ritorno a casa e io e Cleve ancora non ci eravamo rivolte la parola da quella sera famosa. Non sapevo che dirle ma sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarla, e con quello che stava per accadere credo che avrei dovuto farlo ben presto...
Erano le otto del mattino, la spiaggia era ancora vuota, e io ero intenta a montare gli ultimi pezzi della staccionata mentre aspettavo Ryan.
Avvitai alcune viti e dopo aver terminato uno degli ultimi leggerti vidi in lontananza Ryan al telefono, aveva un'aria seria, forse anche troppo, non capivo cosa dicesse ma il più delle volte rimaneva zitto e annuiva.
Quando riattaccò si voltò verso la mia direzione e io ritornai al mio lavoro facendo finta di niente.
-Buongiorno-disse sedendosi vicino sulla sabbia vicino a me.
-Ciao-gli feci un piccolo sorriso e iniziai ad avvitare una vite che era troppo piccola. -Mi puoi passare una vite più grande? Questa non va bene?-gli chiesi posando la vite in una scatoletta.
Aspettai che mi arrivasse ciò che avevo chiesto ma quando mi voltai lo sguardo di Ryan era perso nel vuoto, i suoi lineamenti erano rigidi e aveva le labbra strette in una linea dura.
-Ryan?-lo chiamai dolcemente posando il legno sulla sabbia.
Sembró svegliarsi da un momento di trance e quando si voltò verso di me assunse un'aria triste.
-Che succede?- gli domandai
Posó una mano esitante sulla mia e fece una risata amara.
-Devo ritornare a lavoro-sussurró
-Si lo so, la prossima settimana-
Scosse la testa -No Erin, mi ha appena chiamato il colonnello...vuole che ritorni domani-spiegó guardandomi negli occhi.
Il mio cuore perse un battito.
Domani? Non poteva essere! C'erano ancora tante cose che non gli aveva detto, non avevamo ancora finito la staccionata e... lui doveva andare.
-Oh...-riuscii solo a dire incurvando la schiena.
-Solo "oh" ?-mi chiese facendo una piccola risata che ricambiai.
-Non so cosa dire Ryan...insomma sapevamo che prima o poi saremmo dovuti ritornare alle nostre vite di sempre anche se non pensavo così presto.-spiegai facendo dei piccoli disegnino sulla sabbia. -Però è stato bello!-cercai di sollevargli il morale anche se con scarso risultato.
-Può ancora esserlo-spiegó
Alzai la testa fissandolo negli occhi -E come? Parti domani!-
-Si è vero ma abbiamo ancora tutta la giornata e tutta la notte davanti a noi-
Non aveva tutti i torti ma era sempre poco tempo...
-E cosa vorresti fare? Devi anche stare con i tuoi amici!-gli dissi
Lo vidi prendere martello e chiodo con fare furbo -I miei amici li vedo sempre, te invece...-
Lo sapevo!
Quella sarebbe stata l'ultima giornata insieme e poi sarebbe finito tutto.
Finito tutto per modo di dire perché io sarei stata per mesi a soffrire, mi conoscevo e sapevo che non l'avrei dimenticato facilmente. Mentre per lui non ero niente e si sarebbe dimenticato di me non appena avesse ripreso a lavorare, e questo faceva male, tanto male.
In quel momento non riuscii a trattenere la collera.
-Mentre con me sarebbe l'ultima volta che ci vediamo!-dissi alzandomi da terra e lui fece lo stesso in modo cauto.
-No Erin non intendevo questo-
-Lascia perdere. Ho capito. Sai che ti dico? Passa la giornata con i tuoi amici e dimenticati di me.-buttai il martello sulla sabbia e me ne andai sperando di non rivederlo mai più.
Ma la ovviamente non poteva andare così perché Ryan si parò davanti a me.
-Sai che sei strana forte?! Ti dico che invece dei miei amici preferisco passare il resto del tempo che mi rimane qui con te e tu ti incazzi pure?!-
Ok dal suo tono di voce capivo che si era arrabbiato di brutto.
Sospirai sconfitta
-Scusa ok? Ma Ryan sappiamo entrambi che non ci vedremo più e passare ancora più tempo insieme credo che non serva. Il distacco potrebbe essere ancora peggiore-spiegai
Vidi il suo sguardo addolcirsi
-Erin lo sarà comunque! Sarà difficile perché ti amo-
-Ti amo anche io! Ma non posso..-dissi
E senza rendermene conto gli dissi che lo amavo.
Non avevo mai detto a nessuno quello due parole e ora non mi sentivo bene perché sapevo che per la prima volta le stavo dicendo a una persona che non avrei mai più rivisto.
Lo vidi avanzare velocemente verso di me, mi prese il volto fra le sue mani e mi baciò con trasporto.
Fui sorpresa di quel gesto all'inizio ma poi come ogni volta...mi lasciai andare.
Quando si staccó ci guardammo negli occhi con un'intensità che non c'era stata prima di quel momento.
-Ti rendi conto che hai appena detto che mi ami?-bisbiglió a pochi centimetri dalle mie labbra.
-Mi è scappato-risposi di getto provocandogli una piccola risata che venne sostituita subito da una espressione di puro desiderio.
-Ora tu vieni con me senza protestare-
Non riuscì a controbattere che iniziò a correre tenendomi stretta la mano.
Sapevo dove era diretto e non protestai.
Quando entrammo nel capanno rimasi stupita nel vedere un letto matrimoniale gonfiabile con una coperta sopra e intorno non c'erano più i soliti scatoloni, era tutto pulito e pieno di candele.
Guardai tutto con sorpresa e poi vidi lui guardarmi
-L'avevi già programmato?-
-Ci speravo-mi disse
E in quel momento le parole non servirono più a niente.

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