Capitolo 5

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Erano passati due giorni da quando eravamo arrivate in California ed ero già abbastanza abbronzata, mentre Cleve il primo giorno era riuscita a bruciarsi e la stessa sera non risucii neanche a infilarsi la maglia del pigiama.
Stava già incominciando a lamentarsi com'era possibile che io fossi già nera e lei invece rossa, io mi limitavo a ridere.
In quei due giorni Cleve decise di farmi fare dei giri nei locali lì vicino e conobbi un'altra ragazza, Wallie, aveva un nome da ragazzo ma a lei poco importava. Era molto simpatica e avevo scoperto che lei stava con un amico di quei due ragazzi che avevo conosciuto il primo giorno, Tommy e Ryan.
Nei giorni precedenti li vedevo passare e salutarci, a volte si sedevano insieme a noi ma essendo timida e indifferente non parlavo molto.
Il terzo giorno ci svegliammo presto e ci fiondammo subito in spiaggia.
Decidemmo di fare un bagno e poi ci sdraiammo sugli asciugamani a prendere un po di sole.
-Ragazze!-sentii chiamarci e alzai la testa socchiudendo gli occhi a causa del sole.
Erano Tommy e Ryan.
-Ehi ragazzi! Come va?-chiese Cleve salutandoli per prima.
Vedevo che tenevano sotto braccio le tavole da surf.
Tipico dei californiani!
-Stiamo andando a fare un po di surf. Sentite stasera a casa nostra c'è una festa dato che stanno arrivando altri nostri amici...-spiegò
Ma quanti amici avevano?!
-Volete venire?-
-Certo-rispose subito la mia amica.
Eh figurati!
-Ti va Erin?-
Al suono di quella voce il mio sangue si ghiacció.
Era Ryan che me l'aveva chiesto.
Mi misi seduta -Si certo-dissi alzando le spalle.
-Bene. Allora ci vediamo stasera.-
Detto questo se ne andarono.
Cleve li seguì con lo sguardo mentre io fissai l'oceano.
-Tutto bene?-mi chiese distogliendomi dal mare.
Mi girai e le feci un piccolo sorriso
-Si tutto ok-
Non era molto ok ma andava bene. Ero già agitata per quella sera.
-Vedrai che ci divertiremo-mi rassicurò mettendosi di nuovo sdraiata mentre io continuai a fissare l'acqua davanti a me.

-Cleve sei pronta?-bussai alla porta della sua camera.
Quel giorno eravamo state sempre in spiaggia, ci alzammo solo verso le sette di sera per andare a casa a mangiare e a prepararci per questa "mitica" festa che non vedevo l'ora fosse finita.
Ma se non è neanche incominciata!
Ecco appunto.
-Si dieci minuti e sono pronta-urlò
Mi staccai dalla porta e decisi di sedermi fuori sugli scalini che davano sul mare.
Mi fissai un attimo la pelle e mi spuntó un sorriso, adoravo essere così abbronzata e con i pantaloncini bianchi e una t-shirt blu che avevo deciso di indossare quella sera, abbinate a un paio di vans anch'esse blu, il mio colorito risaltava di più.
Per quanto riguarda i capelli avevo deciso di tenerli sciolti. Erano castani ma al sole erano praticamente ramati, di natura li avevo ondulati e mi piacevano così lunghi e sbarazzini.
-Eccomi-disse Cleve chiudendo la porta.
Mi girai per vederla e come ogni festa a cui doveva andare era tirata a lucido.
I capelli le ricadevano sulle spalle ondulati mentre per quanto riguarda il vestiario aveva indosso un vestito bianco che le arrivava a metà coscia, non era stretto anzi era molto leggero e comodo da quello che potevo vedere, mentre ai piedi aveva delle zeppe.
-Perché non ti metti i tacchi?-disse guardando le mie vans.
Oddio ci risiamo!
-Primo perché siamo sulla spiaggia e da quello che ho capito anche la loro villa da sull'oceano e secondo perché non mi piacciono e non ci so camminare.- spiegai dirigendomi verso la staccionata.
La vidi fare una piccola smorfia ma non le diedi retta.
-Bene. Andiamo a divertirci-disse prendendomi a braccetto.
Oh mamma!

Dopo dieci minuti eravamo già arrivate, non distavano molto dalla nostra casa. La loro, però, a differenza della nostra già dall'esterno era più moderna, era fatta di pietre e c'erano più finestre che parti coperte. Anche la loro aveva una staccionata che la divideva dalla spiaggia.
Quando ci avvicinammo all'entrata vidi che la porta era aperta, c'era la musica a palla ed era pieno di persone.
Alla faccia degli amici! Si e no ci saranno state un' ottantina di persone.
-Eccovi! Siete venute!-disse Tommy saltando giù dal porticato e venendo verso di noi.
Ci abbracció e ci passó delle birre.
-Siete bellissime ragazze-ci disse
-Grazie-vidi la mia amica arrossire.
Nooo lei che arrossiva?! Che le succedeva?!
-Ehm grazie-dissi guardandomi i piedi.
-Bene Cleve vieni che c'è anche Natalie che non vede l'ora di vederti-le spiegó
-Oh certo!-disse ma prima guardò me che le feci un cenno con la mano rassicurandola di non preoccuparsi.
La vidi allontanarsi con Tommy.
Mi guardai un po intorno e c'era gente, gente e ancora gente.
Decisi però di entrare per vedere com'era quella festa e quando oltrepassai la porta vidi ragazzi ridere, scherzare, ballare e bere.
Ad un tratto mi accorsi di avere una birra in mano e decisi di berne un sorso e subito dopo capii che era meglio andare fuori.
Così uscii, feci le scale e mi diressi verso la spiaggia dove vidi due sedie di legno, mi sedetti su una e continuai a sorseggiare la mia birra. Mi voltai per vedere la casa e vedevo persone da tutte le parti.
Non mi erano mai piaciute le feste, mi sentivo sempre in imbarazzo e fuori luogo. Preferivo starmene in disparte, tranquilla.
Mi portai le gambe al petto e fissai la luna che quella sera era decisamente grande, sembrava si potesse toccare con un dito.
-Ehi sei qui!-
Mi girai per vedere chi fosse ed era lui.
Ryan.
Era sempre bello! Ma come faceva?! Quella sera portava delle Bermuda grigie e una maglia nera da cui si potevano vedere i muscoli.
-Ciao-lo salutai timidamente
Lo vidi avvicinarsi con una birra in mano e poi si sedette accanto a me.
-Non ti piacciono le feste eh?!-chiese facendo un sorriso
-Non molto. Non sono tipa da feste-dissi guardandomi le ginocchia.
-Beh non è una cosa brutta-disse bevendo un sorso
Mi girai per guardarlo e lui fece lo stesso.
Aveva uno sguardo a dir poco penetrante.
-È da tanto che conosci Cleve?- chiese
-Si da quando abbiamo quattro anni-spiegai
Lo vidi annuire.
-Ti va di fare una passeggiata?-propose e io acconsentii.

Erano passati cinque minuti da quando avevamo iniziato a camminare e potevo sentire un po' di freddo sulle braccia.
-Hai freddo?-chiese con le mani in tasca
-No sto bene-mentii
Non stavo affatto bene. Avevo freddo, ero agitata e avevo paura.
Ad un tratto sentii una leggere presa sul mio polso e mi girai piombando davanti a lui.
Lo fissai negli occhi con confusione e lui fece lo stesso.
Oddio che stava succedendo?!
-Posso baciarti?-
Che?!

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