Capitolo 3

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Finalmente era finita!
Avevo appena dato quel l'esame maledetto. Prima di entrare nell'aula avevo sudato freddo per l'ansia e adesso invece sentivo tutta l'adrenalina e la tensione scivolare sul mio corpo con un sudore caldo.
Tra il caldo di giugno e il sudore mi sentivo uno schifo, avevo bisogno di fiondarmi subito sotto il getto di una doccia gelata e cambiarmi questi vestiti che sentivo appiccicosi sulla mia pelle.
Ero felice.
Ora non c'era niente che mi impediva di godermi l'estate che avevo davanti.
Già mi immaginavo sulla spiaggia della California a prendere il sole e nuotare come se non ci fosse un domani.
Ero libera.
-Erin!-mi sentii chiamare mentre attraversavo il parco del college per dirigermi verso la mia camera.
Mi voltai e vidi Cleve correre verso di me.
Anche lei quella mattina aveva dato l'ultimo esame e si vedeva dal suo volto e dal suo sorriso che era andato bene.
-Allora com'è andata?-mi chiese con il fiatone a causa della corsa sotto il sole cocente.
Feci un grosso sorriso -Bene! pensavo peggio ma sono riuscita a rispondere a tutto.-spiegai brevemente -E tu?-
La vidi deglutire a fatica e fare un sorriso che non si addiceva molto al suo viso.
-Bene era facile-disse velocemente.
C'era qualcosa che non mi convinceva ma non mi soffermai più di tanto.
Ero sempre stata così. Capivo se qualcuno non stava bene ma se non si sfogavano o non mi dicevano niente, io facevo finta di niente.
Ero una di poche parole ma tutti mi dicevano che con lo sguardo riuscivo a trasmettere tutto. Era una cosa che da una parte apprezzavo ma dall'altra mi dava fastidio, mi sentivo scoperta se qualcuno capiva dai miei occhi cosa pensavo. Era come se cercassero di distruggere tutti quei muri che avevo innalzato da quando avevo dodici anni e la cosa non mi piaceva.
-Comunque adesso possiamo pensare a quando partire! La casa è libera già da adesso-mi spiegó Cleve facendosi una coda alta.
Mi sistemai la borsa sulla spalla
-Per me è indifferente. Devo solo sentire mia madre prima.Voleva sapere anche com'è andato l'esame-
La vidi annuire.
-Cleve!-
Mi spostai da davanti alla mia amica e vidi dietro alle sue spalle Andrew.
Lo vidi fissare prima me e poi lei.
-Vi lascio soli. Ci vediamo dopo-dissi rivolgendomi a lei.
-Si. A dopo.-

Quando arrivai in camera mi tolsi la borsa e la lanciai sul letto.
Mi appoggiai un attimo al muro fresco beandomi di quel tocco e ad un tratto mi spuntó un sorriso sul volto.
Sono libera.
-Evvai!-dissi ridendo da sola.
Che minchiona!
Taci!
Mi diressi verso il letto e presi il cellulare dalla tasca davanti della borsa. Digitai il numero di mia madre e aspettai che mi rispondesse.
-Ehi bambolina!-sentii dirle tutta felice.
Mia madre era semplicemente stupenda. Aveva avuto una vita difficile molto più della mia e non riuscivo a capire come cavolo faceva a sorridere sempre e ad andare avanti.
Aveva sofferto molto ma ogni volta che le chiedevo dove trovava la forza per andare avanti lei mi diceva "la mia forza sei tu".
Ogni volta che le persone mi chiedevano di mia madre, sorridevo sempre. Avete presente una mamma per amica? Lorelai e Rory? Ecco! Noi avevamo lo stesso rapporto. Era moderna, a volte severa ma semplicemente fantastica.
-Ciao mamma-feci una piccola risata al sentire quel nomignolo.
Ogni volta mi chiamava in modo diverso e il peggiore era "cachineri", non sapevo da dove cavolo era uscito ma sia lei che mio padre da quando ero piccola mi nominavano così.
-Allora com'è andata?-chiese tutta entusiasta.
-Molto bene o almeno spero.-
-Massì!figurati se prendi un voto brutto.-
A volte era capitato!.
-Già. Ascolta mamma Cleve mi ha proposto di andare con lei in California quest'estate. Suo nonno ha una casa lì e c'è la lascerebbe fino alla fine di agosto.-spiegai brevemente -Che ne dici?-chiesi mordendomi il labbro.
-Per me non c'è nessun problema! Puoi fare quello che vuoi Erin! I soldi ce li hai?-
-Sisi ho finito la scorsa settimana di lavorare e ho molti soldi da parte-
All'inizio dell'anno avevo trovato un lavoro in una biblioteca vicino al college e dato che adoravo i libri non ci pensai due volte.
-Perfetto allora non ci sono problemi. Fammi sapere solo quando arrivi lì.-
-Va bene capo.-
-Molto bene! Mi raccomando divertiti nei limiti del possibile e fai attenzione-mi raccomandó mia mamma.
-OK ciao mamma.-
-Ciao bacio.-
E riattaccai.
Un'altra cosa che non ho ancora detto è che non ho mai detto a nessuno "ti voglio bene" o "baci" quando si saluta una persona.
Lo so che forse ero esagerata ma purtroppo ero fatta così. Quando volevo dimostrare a qualcuno che ci tenevo agivo con i fatti e non con le parole.
Certo a volte faceva bene sentirsi dire dalla propria figlia un "ti voglio bene" ma era più forte di me e mia madre lo sapeva e lo accettava.
Mi levai quei pensieri quando la porta si aprii e vidi Cleve.
-Ehi com'è andata?-chiesi seduta sul mio letto.
-Bene gli ho detto che avevo bisogno di una pausa e lui ha accettato-
-Mi dispiace-
Scrollò le spalle e aprii l'armadio posando i vestiti sul suo letto.
-Che fai?-chiesi aggrottando la fronte.
-Voglio andarmene da qui. Partiamo stasera?-mi chiese facendo un suo sorriso furbo.
Scossi la testa ridendo -Tu sei pazza.-
La vidi ridere -Lo so. Ma il college è finito quindi non c'è bisogno di stare ancora qui.-
Beh in effetti non aveva tutti i torti.
-Massì partiamo.-

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