Capitolo 34

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-Ti rendi conto?! Mi ha messo una C! Una C!! Io non ho mai preso un voto del genere!-si lamentò Katie, una mia compagna di corso, mentre stavamo ritornando nei nostri appartamenti.
-Beh farai meglio la prossima volta non ti preoccupare-cercai di rassicurarla ma dal suo sospiro frustrato non mi sembrava che quello che le avevo detto stava facendo effetto.
-Lo so, però mi scoccia ridarlo...vabbè tanto non ho altra scelta!-disse alzando le braccia in segno di resa.
Le feci un sorriso e continuammo a camminare per il campus quando ad un certo punto vidi una pick up familiare e mi fermai mentre Katie continuava a camminare, quando non mi vide più al suo fianco si giró e mi disse qualcosa che mi parve lontano.
Quella macchina mi sembrava di averla già vista...sembrava quella di Ryan, ma non era possibile perché lui era in esercito!
E dopo il modo in cui avevo chiuso con lui non credo che si sarebbe più fatto vivo.
-Erin! Che ti prende?-
Scossi la testa e la guardai confusa
-Niente e solo che quella macchina mi sembra familiare-spiegai continuando a fissare il pick up cercando di capire.
Non c'era nessuno nelle vicinanze e nemmeno all'interno...
-Non saprei aiutarti, non l'ho mai vista-disse Katie.
-Non fa niente forse sarò solo io che mi faccio illusioni...-sussurrai e vidi lei aggrottare la fronte, scossi la testa per farle capire di lasciar perdere e continuammo per la nostra strada.
Quando arrivammo davanti agli alloggi ci salutammo e ci augurammo buono studio.
Presi le scale e intanto cercai le chiavi dell'appartamento che stranamente trovai subito.
Quando arrivai davanti alla porta la aprii, buttai la tracolla per terra e quando alzai lo sguardo rimasi di sasso.
Ryan!.
Lo vidi alzarsi dal mio letto e farmi un dolce sorriso mentre la mia espressione credo che in quel momento fosse indecifrabile.
-Mi ha fatto entrare la tua coinquilina le ho spiegato chi ero e anche il portinaio sotto sa che sono qui, gli ho lasciato un documento.-cercó di spiegare molto in fretta.
Feci un respiro profondo e chiusi la porta alle mie spalle.
Lo guardai per non so quanti secondi fino a quando dalla mia bocca uscii un lieve sussurro
-Che ci fai qui?-
Lo vidi fare due passi verso di me con molta cautela come se avesse a che fare con un animale selvatico.
-Avevo delle ferie da smaltire e così sono ritornato in California. Ho parlato con Tommy e Cleve e lei mi ha detto che ti ha chiamato perché voleva che andassi lì ma tu le hai detto che non potevi così...eccomi qua. Volevo rivederti e parlare.-
Wow...
Non mi aspettavo che si sarebbe rivolto con così tanta dolcezza dopo che lo aveva lasciato eppure riusciva ancora a stupirmi.
Non sapevo che dire o cosa fare, una parte di me avrebbe voluto aprire la porta e scappare ma non potevo, lui non se lo meritava.

-Ok..ehm..parliamo-dissi in imbarazzo mentre avanzavo per sedermi sul letto della mia coinquilina.
Sentivo il suo sguardo addosso e quando mi sedetti lui fece lo stesso sul mio materasso.
Eravamo entrambi a disagio, si vedeva, si sentiva...
-Come stai?-mi chiese
-Abbastanza, sto studiando parecchio..tu?-
-Bene anche se sto lavorando tanto-spiegó
Annuì e di nuovo caló il silenzio.
Non riuscivo più a sopportare quella tensione così spezzai il silenzio.
-Ryan perché sei qui? Non che non sia felice ma...non stiamo più insieme- l'ultima frase la dissi in sussurro.
Faceva ancora male averlo così vicino ma dannatamente lontano allo stesso tempo.
Fece un piccolo sorriso dolce che mi colpì direttamente al cuore
-Mi manchi...-
Abbassai lo sguardo.
Mancava anche a me...e tanto, ma non potevo dirglielo, non volevo che stessimo più male di quanto già non stavamo.
-Mi manca sentirti ogni giorno, mi manca sentire la tua risata, mi manca vedere i tuoi occhi...mi manca tutto di te-confessó senza smettere di guardarmi.
Anche a me mancavano tutte quelle cose di lui...
-Ryan...-cercai di parlare ma lui si alzò mettendosi davanti alla finestra fissando L intero campus e mi precedette.
-Lo so Erin, lo so a che cosa pensi! Non dovrei essere qui...lo so anche io. Ma...- lo vidi scuotere la testa e poi girarsi per guardarmi.
-Ma ti amo ancora-sussurró
Chiusi gli occhi.
Lo amavo ancora anche io, ma avevo troppa paura, non ero pronta ad affrontare una relazione simile.
Ero troppo debole...
Mi asciugai le mani sudate di freddo sui jeans e mi alzai.
Non potevo crollare, dovevo farcela, dovevo dirgli ciò che pensavo, dovevo aprirgli il mio cuore una volta per tutte.
-Anche io ti amo ancora. Non ho mai smesso di farlo e ci sto ancora male ma non sono in grado di affrontare una relazione con te. Ogni volta che parlavamo al telefono e poi tu riattaccavi il mio cuore perdeva battiti. Avevo e ho ancora m paura che ti possa accadere qualcosa e non so se riuscirei a sopportarlo.- deglutii a fatica ma continuai lo stesso -Sei l'unica persona che io abbia mai veramente amato e sei l'unico che mi ha amato come hai fatto tu. Ma fa troppo male saperti così lontano-
Per tutto il tempo che avevo parlato Ryan non mi aveva tolto gli occhi di dosso.
Sapevo cosa voleva provare a fare., voleva leggermi dentro agli occhi come aveva sempre fatto ma io non ero più la stessa di due mesi prima, sentivo che dentro di me qualcosa era cambiato. Ero diventata inaccessibile persino a lui.
Ad un tratto lo vidi avvicinarsi e mi posó una mano sulla guancia e io chiusi automaticamente gli occhi al suo tocco.
Dio come mi era mancato!
-Hai ragione...ma dovevo almeno provarci-sussurró a pochi centimetri dal mio viso.
Aprii lentamente gli occhi e lo fissai
-L'avrei fatto anche io al posto tuo-confessai.
Vidi i suoi occhi lucidi quasi come se stesse sul punto di piangere ma non lo fece e lo stesso feci io.
-Non ti dimenticherò mai Erin. Mai-
-Neanche io Ryan. Mai-
E in quel momento lo vidi avvicinarsi velocemente per poi baciarmi.
Quel bacio così atteso, così urgente, così dolce e così doloroso che avevo aspettato da tanto.
Quando si staccò lo vidi allontanarsi lentamente, prese il suo borsone e senza dire niente se ne andò lasciandomi lì con il suo dolore sulle labbra e con un cuore spezzato.

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