Capitolo 6

1.3K 51 0
                                    

Ok.
I casi erano due: o stavo sognando, o ero ubriaca.
La prima era impossibile e la seconda ancora meno dato che avevo bevuto metà della mia birra.

Non so per quanti secondi rimasi lì a fissare quegli occhi così scuri che trasmettevano sicurezza ma allo stesso tempo un po di confusione.
Per quanto riguardava i miei...credo che trasmettevano solo paura.
-Che cosa?-sussurrai a pochi centimetri dal suo viso.
I suoi occhi mi scrutarono per un po prima di parlare.
-Voglio baciarti-sussurró avvicinandosi ancora di più e se uno dei due faceva ancora un piccolo movimento era fatta.
Che potevo fare?
Non era la prima volta che baciavo un ragazzo ma nessuno mai mi aveva trasmesso quelle sensazioni che Ryan mi stava trasmettendo in quel momento. E non mi aveva ancora sfiorata!
Non avevo paura, anzi ero contenta, ma se poi...
Oh al diavolo! Era estate e volevo godermela, fanculo il resto.
-Non si chiede un bacio. Si dà e basta-sussurrai con una voce che voleva sembrare sensuale ma a me pareva più strozzata.
Lo vidi fare un piccolo sorriso e poi bam.
Mi stava baciando.
Sentii le sue mani poggiarsi delicatamente sui miei fianchi mentre le mie gli cingevano il collo.
All'inizio fu dolce ma poi iniziò ad essere più forte e passionale.
Non mi spaventava, anzi mi faceva sentire al sicuro.
Ad un tratto lo sentii mordermi il labbro e mi scappó un piccolo gemito.
Quando si staccò nei suoi occhi vidi solo una cosa: passione.
È solo sesso idiota!
In effetti...
-Vieni con me-sussurró prendendomi per mano e trascinandomi in un capanno.
Mentre camminavamo veloci la mia mente stava già immaginando brutte cose. Ma la stretta che mi dava alla mano mi faceva sentire bene.
Quando aprii la porta mi accorsi che aveva le chiavi quindi quel capanno faceva parte della sua abitazione.
Non accese la luce ma grazie alla luna che splendeva fuori dalla finestra di quella piccola casetta,potevo intravedere un divano.
Per il resto non mi accorsi di niente perché lui mi fece appoggiare delicatamente alla parete vicino alla finestra e ricominciò a baciarmi.
Ma che stavo facendo?
Io non ero questa!
Insomma non lo conoscevo per niente e senza neanche discutere mi stavo incastrando in qualcosa di grande, forse anche più di me.
Ma non riuscivo a smettere. Non era lui che mi obbligava anzi i suoi tocchi e le sue carezze erano delicate come la seta.
Chiusi gli occhi cercando di riprendere il controllo di me stessa ma quando la sua bocca iniziò a darmi dei lievi baci sul collo non capii più niente.
Scacciai un piccolo gemito e lui si fermò.
Riportó il suo sguardo su di me ansimando come stavo facendo io.
-Ti ho fatto male?-chiese
Scossi la testa.
-Vieni- mi prese la mano e mi portó sul divano.
Mi fece sdraiare piano mentre incominciava di nuovo a baciarmi.
In quel momento mi accorsi che stava per succedere.
Oddio lo stavo per fare e per di più con un ragazzo che conoscevo a malapena!
Scappa.
Tiragli uno schiaffo.
Diceva la mia coscienza ma non riuscivo a fermarmi era più forte di me.
Quando ci spogliammo e vidi il suo fisico così bello e così vicino a me non capii più niente.
Lasciai andare tutto.
Cretina alzati e vattene!
Non riuscivo.
E poi successe...
Avevo perso la verginità.
Mentre affondava in me e il suo viso era tra la mia spalla e il mio collo, io fissai il soffitto pensando a tutto e a niente.
Al college.
Alla scuola.
Alla festa.
A me stessa e a che cavolo stavo facendo. Ma oramai non potevo più tornare indietro era troppo tardi.
Sentii spingere sempre di più fino a quando uscì da me.
In quel momento la mia testa era del tutto tra le nuvole.

Quando finì tutto lui rimase un attimo sospeso sopra di me. Mentre io non riuscivo a dire niente.
-Stai bene?-mi chiese guardandomi dritto negli occhi.
Annuì senza riuscire a pronunciare nessuna parola.
Mi alzai insieme a lui e ci rivestimmo senza fiatare.
Fui la prima ad uscire dal capanno.
Mi tirai i capelli chiudendo gli occhi che minacciavano di far scendere un sacco di lacrime, ma dovevo resistere.
Sentii dei passi dietro di me e lo vidi chiudere a chiave il capanno.
-Ritorni alla festa?-mi chiese
In lui non c'era nessuna traccia di pentimento o di dolcezza, era di nuovo tornato come prima.
-No, devo fare una cosa-mentii cercando di allontanarmi il più possibile da lui.
Lo guardai annuire
-OK allora ci vediamo domani-detto questo se ne andò con le mani nelle tasche delle Bermuda e la schiena dritta.
Lo fissai per non so quanto tempo ma poi i miei piedi decisero per conto loro di riportarmi a casa.
Iniziai a correre e smisi solo quando fui davanti alla staccionata della casa di Cleve.
Salì le scale ed entrai chiudendo la porta alle mie spalle.
Mi appoggia sulla parete fresca e scivolai giù fissando il vuoto.
Sentivo ancora un po di fastidio tra le gambe ma non era niente in confronto a quello che sentivo dentro la mia testa e nel mio cuore.
Avevo fatto una cazzata e neanche piccola.
Avevo fatto sesso con uno che non conoscevo.
Avevo fatto finta di niente e lui non si era accorto che era la mia prima volta.
Mi sentivo sporca e la mia testa gridava
Puttana!
Sentii le lacrime scendere lentamente sul mio volto e le lasciai andare fino a quando non iniziai a singhiozzare come i bambini piccoli.
Adesso sicuramente lui l'avrebbe raccontato ai suoi amici e io sarei passata per una poco di buono.
Tutti mi avrebbero guardata, giudicata...
Oddio ma che avevo fatto?!

Distance HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora