Un sogno che diventa realtà//Dylan O'brien

~Capitolo 32~

Passai tutto il pomeriggio con Michael.Era un ragazzo,ma che dico...era un uomo,ora va meglio,perfetto.Mi ha mostrato casa sua e devo dire che è bellissima.Enorme e ben organizzata.Mi squilla il telefono,era Chris,il mio "capo".Gli rispondo e prendo fiato prima di stare ad ascoltarlo.

(Al telefono)
"Cosa vuoi?"
"Ehi ehi bambolona non si risponde così alla persona più attraente del mondo"
"Taglia corto.."
"Beh abbiamo finito le tue parti.Domenica gireremo l'ultima tua scena e poi hai finito.Per il resto del film non ci servi"
"Bene.Sono sicura che Kaya ti ha fatto cambiare idea..."
"In realtà lei voleva che ti licenziassi tempo fa...io almeno ho avuto la decenza di farti fare tutte le tue riprese e,come stabilito nel contratto,farti fare quello per cui sei stata pagata"
"Ok Chris,scusami ma sai in questo periodo sono molto stressata.."
"Ho notato,ti consiglio di prenderti una pausa"
"Lo farò...spero che lavoreremo insieme un'altra volta"
"Contaci,sei brava e anche bella"
"Grazie...ciao"
"Ciao"

Chiudo la chiamata e guardò il ragazzo davanti a me.

"Ho appena scoperto di aver finito il mio primo film...quindi adesso posso concentrarmi sul serio sul tuo"

Mi sorride e si versa un altro po di vino nel suo bicchiere.Lo finisce tutto poi si alza e va verso le grandi finestre del soggiorno dove si può vedere il tramonto.Mi ricorda il primo bacio con Dylan.Mi rattristo un pochino al pensiero che ci stiamo allontanando.Non so cosa fare e come gestire questa situazione..sto una merda e non so come riprendermi.

"Allison...so che ti conosco da poco ma voglio farti un regalo"va verso una libreria e tira fuori una busta"è un biglietto per un mese tutto pagato in Ibiza,vai,divertiti e non pensare a niente per un po'.Voglio trovarti rigenerata per il film"mi posa questa busta davanti agli occhi.

La prendo e la osservo,ogni singolo dettaglio.Ci pensai su è alla fine non faceva male a nessuno la mia assenza.Accettai è la misi in borsa,mi girai e lo abbracciai.Anche se,come ha detto lui,ci conoscevamo da poco gli volevo già bene.Guardo lo schermo del telefono e vedo l'ora,erano le 7 e dovevo tornare.Dio solo sapeva cosa poteva succedere se rimanevo li,fragile com'ero.

"Grazie di tutto"lo saluto con un bacio sulla guancia.Vado verso la porta e la chiudo alle mie spalle.

Entro nella mia macchina e rimango ancora qualche minuto ferma,mi girava la testa dai troppi pensieri.Ero stanca e stufa di vivere una vita difficile.Perché non potevo decidere e basta,ma nooo dovevo crearmi tanti casini in testa.Uff...alzo la testa dal volante e miro per l'ultima volta il tramonto,poi mi metto in moto e non accendo la radio,volevo affogare nei miei pensieri cullata dal vento.

...

Arrivo a casa e parcheggio,noto che anche lui era a casa,cosa strana visto che la sera era sempre a mangiare fuori con gli amici.Lui è quel tipo di ragazzo che se ha dei problemi non sta a casa a poltrire,esce e si distrae.Vorrei essere anche io così,tutto sarebbe più facile.Mi chiedo perché non sono menefreghista e stronza come altre persone.Vorrei non fregarmene un cazzo dì quello che gli altri pensano o dicono.Grazie ad altre persone mi sto rovinando la vita.Esco dall'auto e la chiudo,salgo quelle 3/4 scale che mi separano dal dolore più profondo che io abbia mai provato da tempo.Avrei dovuto affrontarlo prima o poi è solo che io preferivo sempre il poi.Metto la chiave nella serratura e la giro nel modo più silenzioso che esista.Faccio pressione e la porta si apre,entro dentro e la chiudo alle mie spalle.Sento il rumore della doccia e quindi deduco che sia lui,vedo un piatto lasciato  sul bancone in cucina,continuo a camminare e vado in camera da letto.Mi siedo sul letto e tiro fuori quella busta.La giro e la rigiro tra le mani pensando che la mia scelta fosse quella giusta.
Ad un tratto il rumore dell'acqua che scorre smette di propagarsi dalla stanza accanto,sento lo scricchiolare dei cardini della porta e in meno che non si dica Dylan era davanti a me con un asciugamano alla vita e un altro tra le mani intente a strofinarsi la testa per togliere l'acqua dai capelli.