~Capitolo 40~

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Dylan's pov.

Ero ancora nel aereo..che pensavo e immaginavo il momento in cui l'avrei vista.Questa settimana è stata una merda senza di lei,un vero schifo.Mentre ero ancora al mio posto incomincio a ripensare a lei...alle serate passate a coccolarci,a ridere e a scherzare,le serate a fare l'amore,a guardare film,le passeggiate,i baci,gli sguardi molto compromettenti,i sentimenti che non si posso fermare,lei...insomma penso a lei e realizzo quanto mi manca davvero,cazzo altroché menefreghismo qua ci sta da perdere la testa.Nella mia mente si insinua un ricordo...uno dei tanti per dire.

Flashback...
Ero seduto sul divano e lui entra nella camera con addosso solo la mia maglietta nera è un paio di mutande anch'esse nere.

"Che stai facendo?È la mia maglia quella?"rido mentre la osservo che cammina come una modella,è troppo bella per me.

Ha i capelli spettinati arrotolati in un tuppo disordinato con qualche ciocca che le fuoriesce.

"Cosa dici?!Ora è mia."e specifica la parola mia.
"Ma è pur sempre la mia maglia"rido.
"Lo so...per questo che la voglio,perché è tua"incrocia le braccia.
"Anche tu sei mia"sorrido dolcemente guardandola negli occhi.
"Si,quello si"si avvicina e si siede sopra di me con fare sensuale.
"Vedo che sei moto vestita oggi.."rido.
"Sai perché ho la tua maglia?Perché ha il tuo odore impregnato sopra.Sa di te e io ti voglio sempre con me."stringe un angolo della maglietta e poi mi guarda,mi da un bacio e poi scappa in stanza.

Fine flashback...

Quelle parole mi colpirono come un martello che colpisce un vetro...
Mi avvisano del atterraggio previsto da lì a poco e io giustamente mi preparo.Metto le mie cuffie tre e ascolto musica a caso,non so nemmeno quale sia.

Finalmente atterro.Prendo le mie cose e vado a prendere un taxi.Dico il nome del posto e in men che non si dica sono lì,all'entrata del resort stra colmo di gente.Mi danno la tessera magnetica per la mia camera e consegnano anche il numero su un foglietto dalle misure più che giuste.
Stanza 45,al 5 piano...
Vado verso l'ascensore e prego il bottone impaziente ad arrivare e sistemarmi.Arrivo davanti alla porta bianca di legno accuratamente pulita e noto la fessura elettronica per la tessere anche detta chiave.Sento io tick metallico e la porta si apre,il tempo di mettere il piede dentro la porta ed ero già fiondato sulla doccia.Mi sarei lavato preparato e sarò uscito...magari evitando ancora i posti che di solito frequenta lei...per lasciarle ancora il suo spazio.Butto con un fare animalesco la valigia colma di roba sul letto e prendo il necessario,nel frattempo metto il telefono a caricare.

Allisons pov.

Dopo la strana colazione lasciata a metà da Daniel vado a fare quella così tanto attesa corsetta e mi libero di tutto lo stress che avevi sulle spalle da tempo,corro con le cuffie nelle orecchie a un volume alto.Dopo ciò torno in stanza e passo tutto il pomeriggio lì ad aggiornare i miei sociale e parlare con i fan che avevo guadagnato col tempo.Da quando si è saputo il mio debutto e il trailer è uscito sono diventata nota alla gente,per non dire famosa che non lo sono e poi odio le persone che si vantano per qualsiasi cosa,io per esempio considero questa cosa un grande dono e cerco sempre di rispondere ai mie fan e fare qualcosa per loro.Non faccio video su YouTube,sarebbe cliché...posto solamente qualcosa su Instagram,Twitter e altri social.Insomma passo tutto il pomeriggio chiusa in camera.Si fanno le 8 e visto che volevo uscire a mangiare fuori a quel ristorante carino carino mi vado a preparare.Prima mi faccio una bella doccia calda e ci metto circa 20 minuti ma non ho contato,mi sono bastata sul passare delle canzoni e mi sono sentita un intero album..rido mentalmente.Prendo il mio intimo,mi vesto,mi metto il mio abito nero preferito,incalzò un bel paio di tacchi non troppo vertiginosi e mi trucco leggermente solo per incorniciare il mio viso.Una volta una make-up artist mi disse di avere una pelle fantastica e da allora faccio un casino di trattamento tipo maschere o cose nutrienti per la pelle per renderla sempre più bella...è davvero funzionano!Tutta roba naturale.Per le 9 sono pronta e giusto il tempo di prendere la tessera e il telefono e sono fuori dalla stanza.Ultima occhiata in giro ed esco.Proprio mentre esco sento la porta accanto sbattere con forza,poi qualcosa venire buttato suo letto e infine l'acqua che scorre...che cosa strana.Resto a guardare la stanza 45,quella affianco alla mia,per un po di tempo.Mi passano tanti pensieri per la testa.
Chi poteva essere?!Un serialkiller?!Un maniaco?!No perché chi diavolo sbatte così forte la porta e anche questa qualcosa sul letto.Magari sarà una coppia e per la loro prima notte di nozze voglio far "festa"...boh pensandoci bene sono ancora le nove e alle nove nessuno ci si sposa,ma poi da dove mi escono tutti sti ragionamenti..ridacchio un po' sotto voce per non farmi prendere per una pazza che ride da sola in corridoio.

In quel preciso istante Allison rivide nel suo sorriso Dylan,sentiva il suo profumo addosso e la sua mancanza più che mai.Non sapeva minimamente che il suo cuore era a un battito di distanza.Non sapeva che il destino ha voluto che l'uno non si imbattesse ancora nell'altro,che a Dylan sia capitata la camera proprio accanto a quella della sua amata.Entrambi non pensavano a nulla di ciò.Lei annegava nei dubbi e lui nei dispiaceri entrambi in dubbio e poco convinciti di quello che stavano facendo.Che strana la vita...nonostante tutto fa sempre quadrare i conti.

Quella sera,con il suo vestito migliore Allison andò al solito ristorante e ordino qualcosa di diverso.Dylan ordinò qualcosa in camera.

Dopo aver mangiato lei andò a farsi il suo solito giro e fini col perdersi nuovamente tra le onde del mare osservandolo dal suo punto segreto...pensava a lui e stranamente le venne in mente la sua maglietta che gli aveva rubato perché aveva il suo odore...il caso volle che lei nella fretta e furia l'abbia messa nella valigia,il caso volle che in qualche modo Dylan fosse con lei.Lui era ovunque,nella maglietta,nella collana che tuttora portava e in tante altre cose,nel vento che le scompigliava dolcemente i capelli come una mamma che accarezza il viso di sua figlia dormiente,nel sole che radiava la sua pelle e nella pioggia che puliva il suo animo.
Dopo aver concluso il giro si indirizza verso il hotel.Una volta arrivata sale con l'ascensore e guardando attentamente i vari bottoni con i numeri,decide quindi di fare un'ultima sosta sul tetto...cosa che faceva spesso.

Arriva all'ultimo piano e si affaccia non troppo,il giusto necessario per osservare quel posto meraviglioso.Sente un rumore da lontano e si gira indirizzandosi verso dove pensava provenisse il rumore.
Si trova una sagoma nera che da lontano sta lì ferma...Ma lentamente si avvicina.Lei era una ragazza senza paure e quindi rimase ferma lì perché sapeva che era la cosa giusta da fare.Cera ancora una leggera luce e si poteva distinguere le varie forme e volti ma quello della persona davanti a lei le appariva più difficile da capire.

"Allison..."disse la figura"da quanto tempo"si avvicina e si rivela.

Era Shawn.

"O mio Dio Shawn mi hai spaventata...che diamine ci fai tu qui,sul tetto del edificio dove io alloggio,oltre che non lo sa nessuno tranne quelle poche persone di cui mi fido ancora"si rilassa un po' ne vedere il viso pallido di quel ragazzo che ad ogni respiro si avvicinava.

"Che stai facendo?!"chiese nuovamente visto che non aveva risposto e si stava insospettendo del suo silenzio e del fatto che si avvicinava sempre di più.
"Ti sono piaciuti i fiori?"sorride in un modo inquietante.
"Eri tu?!"rimane delusa...pensava fosse stato Dylan o Michael..
"Si ero...ero io.Non ti sono piaciuti?!"
"No no...mi sono piaciuti tanto..grazie,un gesto devo dire inaspettato visto che eri letteralmente sparito dopo che mi hai quasi stuprata un anno fa..."dice con una punta di amaro in bocca.
"Non era mia intenzione...ero accecato dall'alcol"fa un ulteriore passo con una mano dietro la spalla.

Il vento era quasi assente,il tempo sembrava essersi fermato e il sole era ormai tramontando lasciando il posto alla luna e alla sua saggezza.

"Sei strano..."

Lui ignora la sua affermazione e continua un discorso più con se stesso che con altri.

"Sai Allison...io ti ho amata e ti amo ancora e sono qui per chiederti perdono e per tornare insieme..sei mia Allison..mia!"disse sul punto di gridare.
"Shawn ne abbiamo già discusso..non se ne parla.."incrociò le braccia"sono qui per pensare un po' a me stessa,non dovresti essere qui"
"Io posso renderti felice più di lui!Io non sarei mai così stupido a tale punto di ferirti!Non ti sottovaluterei!I-io sono migliore di lui!"
"Se fossi stato davvero migliore a questa ora sarei con te e non qui..."
"Sai...sapevo che avresti detto qualcosa del genere...e allora ho pensato a un piano B."toglie finalmente la mano da dietro la spalla rivelando una pistola"Ti sembrerò uno che di certo non dice la frase "o con me o con nessuno"...beh tesoro lo sono"le punta la pistola al cuore.

Sentiva il suo cuore battere dal petto,lo sentiva perfettamente,scandiva il tempo che passava intrepido.In quel momento avrebbe preferito essere a casa a Manhattan sotto un plaid con Dylan.Stava sul punto di piangere ma non l'avrebbe fatto,a costo di morire sotto i suoi occhi e sotto al cielo stellato,lei non li avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere.

Un sogno che diventa realtà//Dylan O'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora