Un sogno che diventa realtà//Dylan O'brien

~Capitolo 43~

Passa una settimana e le giornate vengono passare sempre così,i due ragazzi non fanno altro che stare assieme come era loro solito fare,erano arrivati a parlare con tranquillità di tutto...tranne di quello.Nessuno dei due voleva toccare quell'argomento per paura della reazione altrui.

Era mattina,molto presto verso le 6 del mattino e Dylan si alza destato da un sogno,un sogno dal quale non voleva svegliarsi.Prova a riaddormentarsi ma non ci riesce,voleva disperatamente ritornare a sognare quello che il suo cervello stava proiettando prima.
Alza la testa e non vede Allison al suo fianco,cosa che era ormai d'abitudine,ma sapeva che era nella stanza accanto.
Nel assurdo tentativo le manda un messaggio pur sapendo che lei non sarebbe mai stata sveglia a quest'ora.

"Sei sveglia?"
...
"Ho fatto un sogno e devo parlartene..."
...
"Ti prego dimmi che sei sveglia"
"Si!Lo sono ora...grazie comunque eh!"
"Scusami davvero ma non c'è la facevo più,stavo per bussare alla tua porta finché non ti svegliassi"
"E menomale che ho risposto allora..."
"Spiritosa.."
"Va bene dai vieni da me,ti apro già"

Tutto contento e pimpante si alza dal suo letto e si veste con un pantaloncino da basket che usa sempre in casa.Si lava la faccia e i denti poi prende la sua chiave e la infila bella cover del telefono.Si chiude la porta alle spalle ed entra nella camera accanto buttandosi a pesce sul letto della povera Allison che era praticamente appena sveglia.
Lui incomincia velocemente a farneticare ma lei non lo ascolta...

"Aspetta!Almeno fammi fare colazione,fammi bere un sorso di caffè,lo sai che senza non sono funzionante"
"Va bene!-dice tutto emozionato-te la vado a prendere io la colazione e te la porto a letto...così mi perdoni?"fa gli occhi da cane bastonato.
"Si ti perdono,allora corri!"ride.

Si alza dal letto ed esce quasi correndo verso l'ascensore,preme il bottone per scendere al piano del ristorante dove a quest'ora stavamo servendo la colazione.Arrivato al suo piano le porte si aprono e davanti a lui si piazza una donna poco più grande di lui e rimane intrigata dal suo aspetto,non solo fisico.

"Mmm...sei nuovo qui?Non ti ho mai visto."
"Diciamo di sì,scusi può farmi passare devo andare a prendere la colazione."
"Allora vieni!Ti porto con me,nella mia camera ho tutto quello che ti serve per fare colazione..."gli pone uno sguardo malizioso mentre morde la cannuccia del suo drink.
"No grazie,è molto gentile da parte sua ma devo andare a prendere la colazione per la mia ragazza per farmi perdonare...quindi,arrivederla."

Gli passa accanto e la donna rimane basita,non poteva crederci che un ragazzo l'aveva rifiutata.Lo guarda allontanarsi e ammira il suo sedere sodo mentre le porte dell'ascensore si chiudono.
Dylan si fa strada tra le tante persone lì presenti per fare colazione e prende un piatto con molte cose tra qui cornetti ripieni,uova fritte,bacon appena fritto,della frutta fresca,de latte e caffè e della spremuta d'arancia.Mentre fa ritorno,con il vassoio in una mano,prende qualche morso di una mela rossa.Torna all'ascensore e sale sopra al piano predestinato.Bussa alla porta e si fa aprire.Allison rimane allibita a quanto cibo ci fosse su quel piatto.Si siedono entrambi sul letto e mangiano assieme.

"Sono perdonato?"la guada contento mentre lei mangia.
"Si sei perdonato...passami il caffè così parliamo."

Gli passa una grande tazza di caffè e gli mette un po' di latte dentro così da facilitare la sua digestione dopo di che incomincia a raccontarle il suo sogno.

"Allora...eravamo di nuovo a casa a New York,nel nostro letto ed eravamo felici.Tu eri tutta mia ancora e io ero tutto tuo.Sentivo un calore e un amore che ho paura sia sparito,da lì in poi è diventato un incubo.Mi ritrovo solo e disperato,come tutti quei mesi passati senza di te,a piangere la sera finché non mi addormentavo dalla fatica.
Dopo un po' tu però ritorni nel mio sogno è tutto cambia colore,dal buio pesto tutto prende vita e diventa luminoso,allegro e felice.Sei il mio sole Allison...e io-io voglio far tornare le cose come prima.Penso che in questo tempo che siamo stati assieme abbiamo capito che c'è ancora qualcosa,e penso ne valga la pena essere salvato.Tu,nelle tue mani,hai il potere di distruggermi con una singola parola o rendermi l'uomo più felice del mondo..."
"Ehm Dylan,sai di questo non voglio parlare..."
"Dovremmo prima o poi,non puoi scappare per sempre,io sono qui e voglio rimediare,diamine si vede che si sto provando...con tutto me stesso.Allison morirei per te,lo sai.E poi se se sei così contraria al parlarne perché tieni ancora la collana ch ti ho regalata addosso?Perché hai con te la mia felpa?Perché quando mi guardi vedo i tuoi occhi sorridermi?E perché ho una voglia di baciarti come non mai?!"

...

Allison era senza parole...non sapeva da dove iniziare a pensare,era confusa ma sapeva benissimo cosa voleva.Anche lei,pur sempre difficilmente ammettendolo provava le stesse cose.Voleva smetterla con i giochini,e le prese in giro e i tormenti.Volava riabbracciarlo,baciarlo come una volta e fare l'amore come solo lui sapeva fare.
Si era sentita sola e triste tutto questo tempo ed ora che lo aveva davanti a se aveva capito che stava bene e che aveva bisogno di lui,la completava e la faceva stare bene.Mentre pensava a tutte queste belle cose le scende una lacrima che cade sulla sua guancia ma viene fermata dal pollice su Dylan che le sfiora il volto e fa sparire quella rimanenza di tristezza.
Lei lo guarda negli occhi permettendo a Dylan di leggerla come un libro aperto.
Lui capisce che i suoi sentimenti bruciavano con lo stesso ardore,con la stessa intensità di prima,che nulla era cambiato e che infondo erano destinati a stare assieme...

Dylan si avvicina per abbracciarla ma lei lo sorprende e direttamente lo bacia con una passione,foga e desidero che non si era mai visto.Nella sua testa quel bacio stava ponendo rimando a mesi d'inferno.Lui ricambia con altrettanta intensità.Quel bacio era sul punto di diventare qualcosa,qualcosa che non vedeva l'ora si irrompere nel loro animo e corpo.