Chapter 1

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Anno 1692, Cleggan. Irlanda.

Si svegliò, come suo solito, alle prime luci dell'alba, quando il buon vecchio gallo alzava il collo ed emanava il suo stridulo canto, rompendo la quiete che in quelle notti di inizio estate adorava avvertire sulla sua pelle.

Amava la notte estiva, decorava il cielo di una quantità talmente indefinita di stelle che era impossibile non rimanerne affascinati. Avrebbe passato ore ed ore stesa lungo il prato col capo rivolto verso quel manto blu scuro puntellato di bianco, con una mano puntata verso di esso al fine di delineare quelle che venivano chiamate costellazioni, preziose quanto un tesoro a pirati, corsari e bucanieri, capaci di interpretarle talvolta come strade da intraprendere al fine di raggiungere la loro meta, altre volte premonizioni di condizioni climatiche più o meno avverse. Un marinaio non poteva chiamarsi tale se non sarebbe stato in grado di leggere quelle enigmatiche forme, e lei non voleva affatto sembrare un marinaio che ignorava tutto ciò.

Chi era lei? Si chiamava Gwendolyne Smith, aveva appena 19 anni ed era una semplice contadina di quella piccola città che, come tante, aveva un sogno nel cassetto.

Oh no, non era il principe azzurro.

No, non era neanche un matrimonio con un goffo e straricco nobile.

Né tanto meno assumere chissà quale carica nobiliare al fine di alzarla di rango.

Il suo sogno era proprio diventare un marinaio.

Certo, ambigua come ambizione, ma lei era determinata a tutto: voleva diventare una donna al servizio del mare, la donna del mare, che non temeva affatto il giudizio degli uomini che, troppo orgogliosi e maschilisti, pensavano che una ragazza non sarebbe stata capace di poter vivere su una nave, con tutte le conseguenze che sarebbero derivate.

Sì, avrebbe dimostrato a tutti che anche una donna sarebbe stata in grado di sguainare una spada, fare nodi alle reti, caricare cannoni e liberare le vele.

Il suo era vero e proprio amore, e non avrebbe mai rinunciato.

Sin da piccola girovagava come un maschietto intorno alle imponenti navi che attraccavano al molo, infiltrandosi spesso e volentieri in una delle loro stive, alla ricerca di chissà quale tesoro. E, puntualmente, veniva beccata e fatta scendere dagli uomini dell'equipaggio, pronta a ricevere le punizioni che suo padre Ryan le affliggeva, ogni qualvolta lo disubbidiva.

Prima una tirata di orecchie, e poi una lunga settimana lontana dal porto.

Suo padre era un umile contadino, molto conosciuto dai nostromi e forestieri per la qualità dei suoi formaggi e latticini, che produceva personalmente nella sua piccola fattoria. I pirati lo conoscevano bene, ed ognuno di loro riforniva almeno una volta nella loro vita la loro nave con i loro prodotti. E poiché aveva una certa fama, detestava ogni qualsiasi forma di imbarazzo nei suoi confronti, specialmente se ad arrecargliela era qualcuno della sua famiglia, una donna, come lei stessa.

Purtroppo suo padre era un uomo testardo, irremovibile e terribilmente ostinato, che dava importanza solo ed esclusivamente al pensiero del popolo. Ovviamente lei era la sua esatta copia, e allo stesso tempo la sua peggior pena e condanna, per questo non ebbe mai avuto un buon rapporto con lui.

Non faceva altro che sgridarla e affibbiarle punizioni, e più la fanciulla cresceva e più si ribellava ai suoi divieti.

Non sopportava che lei, una donna, si recasse al porto anche solo per ammirare quella sconfinata distesa d'acqua salata che l'affascinava. Diceva che non era posto per una ragazza, era qualcosa di scandaloso ed impuro.

Ed ogni volta Gwen moriva dentro.

Secondo lui se ne doveva stare rinchiusa in casa a ricamare o a svolgere i compiti casalinghi, cosa che lei, nonostante ci provò un sacco di volte, non era proprio in grado di fare. Provò anche ad utilizzare le maniere forti ma, rendendosi conto anche lui delle incapacità di sua figlia, le assegnò qualche compito nelle stalle, seppur con un certo sforzo, insieme a suo fratello.

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