Chapter 22

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Nella buia cabina, illuminata dalla sola luce fioca di una lanterna, Gwen attese impaziente che quei pirati fossero annientati e che tutto quel trambusto di spade fosse finito il più presto possibile. Rannicchiata in un angolino buio della stanza, pregò affinché tutto si fosse concluso senza imprevisti.

Pregò per la ciurma, affinché ne fosse uscita illesa.

Ma soprattutto pregò per Duncan, per riaverlo di nuovo vicino a sé.

Ad un tratto il rumore delle spade e delle pistole terminò, e urla di esclamazione si elevarono in Cielo.

Qualcuno aveva vinto, ma chi?

Si rizzò immediatamente in piedi, contando nervosissima i secondi entro i quali sperò di vedere Duncan fare ingresso nella sua cabina e dirle che il pericolo fosse ormai passato.

Furono i momenti più brutti e lunghi della sua vita, ma quando vide la porta spalancarsi e il suo bel capitano sorridente, urlò forte tanto quanto i suoi compagni.

Gli corse incontro saltandogli addosso, rimettendosi a piangere.

- Ce l'avete fatta! Siete salvi! - esclamò lei nascondendo il viso bagnato nell'incavo del suo collo. Lui l'abbracciò forte a sé, non smettendo di ridere.

- Avevi dubbi? - chiese lui malizioso, staccandola da sé. Lei scosse il capo, dopodiché si avvicinò per baciarlo, ma notò la porta aperta e d'istinto si scrollò da lui.

- Capitano, è ora di festeggiare con la ciurma, non trovate? - chiese lei accennando col capo la porta rimasta spalancata. Lui capì subito, e con fare teatrale fece cenno di accompagnarla sul ponte, dove tutti erano intenti a guardare spietati la nave che, a suon di cannoni, stava affondando. Si guardò intorno, notando i corpi senza vita di alcuni spagnoli che furono così spericolati ad affrontare a viso aperto quei professionisti.

Le venne da vomitare, portandosi una mano sulla bocca, ma si riprese subito vedendo tutti i suoi compagni abbracciarsi e congratularsi tra loro.

Ad un tratto adocchiò tra la folla Geoff, e notò che era ferito ad una gamba. Subito gli corse intorno, col viso avvolto dalla paura.

- Geoff! Cosa ti hanno fatto?! - esclamò accasciandosi vicino a lui. Lui la guardò sorpreso dalla premura della ragazza, ma subito si riprese per rassicurarla.

- Oh tranquillo Jo, è solo una piccola ferita da sciabola. Ci vuole ben altro per uccidere Geoff McAfee! - disse lui col suo solito senso dell'umorismo. Di fronte quelle parole, Gwen non poté che ridere, sospirando.

Era incredibile. Riusciva a sdrammatizzare anche in situazioni gravi come questa.

- Sei incorreggibile, ma ti voglio bene lo stesso. - disse a bassa voce Gwen, per poi allungarsi verso di lui ed abbracciarlo forte mentre alcuni membri della ciurma, che erano lì ad assisterlo, risero annuendo.

- Lo sappiamo bene, Geoffrey. - disse una voce dietro la figura esile della ragazza. A parlare fu Duncan, arrivato poco istanti dopo e, con espressione preoccupata, si fece spazio tra i suoi uomini avvicinandosi alla sua vedetta.

- Come ti senti, amico mio? - chiese, per poi essere affiancato da Noah, il medico di bordo che, a battaglia terminata, si diede immediatamente da fare tra i feriti della battaglia. Il biondino non perse mai il sorriso.

- Colpito, ma non ancora affondato. - rispose dandogli una pacca sulla spalla. -Non ti libererai così facilmente di me. - continuò per poi ridere, contagiando anche il suo migliore amico.

Dopo essersi scambiati un affettuoso buffetto, il capitano si alzò e prese in mano le redini della situazione, facendo rientrare il caos.

- Uomini, hanno assaggiato la nostra forza e queste sono state le conseguenze! Adesso tornate tutti alle vostre mansioni, abbiamo una meta da raggiungere. - disse il capitano Evans, dopo aver attirato l'attenzione dei suoi ragazzi a sé. Il comando arrivò anche a Gwen che si affaccendò subito a ripulire il ponte, ma si sentì afferrare per un braccio ed essere avvicinata con delicatezza e forza allo stesso tempo.

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