Chapter 13

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Dopo aver lasciato la Warrior, Gwen arrivò di nuovo alla banchina e notò che la maggior parte degli uomini preferì accomodarsi nella tanto adorata locanda. Ad aspettarla vi furono solamente Geoff, Dj e Brick con aria preoccupata.

Ogni tanto qualcuno dei tre guardava l'orizzonte scuro, nella speranza di vedere la piccola scialuppa con la loro compagna dentro, e quando avvenne per poco non l'assaltarono.

- Jo! Finalmente! Ma dove diavolo ti sei cacciato?! Mi hai fatto prendere un colpo! - esclamò Geoff in un impeto di rabbia, non appena ella mise piede a terra.

Dj provò a calmarlo, ma a prendere il suo posto fu prontamente Brick.

- Geoff ha ragione, Jo! Per tutti i tesori di Barbanera, se ci hai fatto spaventare! - sospirò, dopodiché però l'abbracciò.

Lei rimase per tutto il tempo in silenzio ed impassibile, come se non avesse udito nulla di tutto ciò.

Era palesemente troppo stanca, provata sia fisicamente e sia moralmente, tuttavia non voleva che qualcuno se ne accorgesse, così decise di far finta di niente e di tenersi dentro ogni cosa, per l'ennesima volta.

- Forza ragazzi, andiamoci a divertire! Siamo gli unici stupidi a non farlo! Giusto, Jo? - Dj prese parola, cercando di smorzare la situazione imbarazzante che si era venuta a creare e così, per la prima volta, Gwen non poté che essere più d'accordo.

Un lampo le illuminò gli occhi di una nuova consapevolezza e ghignò: in effetti non si capacitava per quale motivo avrebbe dovuto versare un'altra sola lacrima per un donnaiolo e viscido verme come il suo capitano.

Anche lei meritava di divertirsi, di dimenticare.

Guardò i suoi fedeli compagni, fulminandoli con lo sguardo in maniera furba.

- Giustissimo Dj. E adesso, con il vostro permesso, vorrei che mi portaste in questa famosa locanda! Stasera ci si diverte! – esclamò entusiasta aggrappandosi alle braccia di Geoff e Dj che annuirono soddisfatti. Scoppiarono tutti a ridere, sotto lo sguardo scioccato di Brick che però contagiarono subito dopo, non resistendo alla goffaggine di quella situazione.

Fu così che anche loro, avanzando sotto braccio, entrarono nell'Extreme Trip che, visto dall'esterno, dava tutt'altra impressione.

Una volta dentro, non poté fare a meno di paragonarlo ad un vero e proprio bordello:

i tavoli su cui i clienti stavano mangiando, erano invasi di donne quasi nude che strusciavano tra le loro braccia. Alcune pretendevano anche che gli uomini le palpassero, passando completamente la loro attenzione dal cibo al corpo di quelle ragazze. Altre si limitavano ad imboccare i loro clienti, altre ancora si atteggiavano in azioni alquanto oscene.

Gwen si ritrovò a storcere istintivamente il naso, mentre un conato di vomito si faceva largo nella sua gola, avvertendo una certa urgenza ad uscire. Decise di rimandarlo indietro, ma non poté fare a meno di osservare, con una certa prevedibilità, i suoi amici completamente rapiti.

A quel punto dovette smuoverli dandogli dei pizzicotti e, dopo essere tornati con i piedi per terra, si accomodarono ad un tavolo vuoto.

La ragazza si guardò intorno, cercando una cameriera o qualcosa del genere, e non si sorprese della mancanza del genere femminile tra i clienti.

Aveva così tanta voglia di bere in quel momento, voleva sentire quella tanto raccontata sensazione che tutti definivano "paradisiaca" ed "elettrizzante" capace di far dimenticare al soggetto le proprie frustrazioni e di farlo sentire subito meglio.

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