Chapter 7

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Gwen decise così di inoltrarsi in cambusa, scoprendo che quel mostro di nave fosse meraviglioso anche dentro.

Inutile dire che si perse immediatamente.

I corridoi le sembravano tutti uguali, e non capiva invece come gli altri fossero così abili a non imbrogliarsi. Ad un tratto si fermò esausta, ma fu in quel momento che venne attratta da un buon odore di zuppa, e il suo stomaco rispose con un brontolio.

- Potrei provare a chiedere al cuoco, e magari rubargli qualcosa da addentare...ho una fame da non vederci più! – pensò, mentre si avviò seguendo quel buon profumo.

Dalla porta aperta poté vedere il fumo delle pentole librarsi fino a dissolversi, e si avvicinò senza far rumore.

Sbirciò la cucina, che poteva essere tre volte quella di una comune taverna, e si impressionò nel vedere un unico uomo all'interno. Era un ragazzo davvero alto, di pelle nera, che portava un grembiule bianco che spiccava sulla sua carnagione.

Sorrise, le era già simpatico, perché l'espressione era un misto di allegria e serenità, ed era intento a cantare qualche canzone a lei sconosciuta: probabilmente perché era così stonato da non poter capire.

Le scappò da ridere, ma lui se ne accorse volgendo il suo sguardo verso la ragazza.

- Hey! Cos'hai da ridere? – le chiese stizzito, smettendo di mescolare nel pentolone. Istintivamente lei si tappò la bocca, arrossendo, e in fretta formulò qualche parola di scusa.

- Ehm perdonami, ma non ho potuto fare a meno di essere attratto dal questo buon odore. Cosa stai cucinando? - chiese cambiando discorso. Lui ci cascò senza problemi, sostituendo l'espressione corrucciata con una spavalda, atteggiandosi.

- Oh mio caro, questa è una zuppa degna di un re! Ho pulito il pesce che i tuoi compagni hanno pescato durante la notte, e ho aggiunto le mie spezie segrete! Nessuno conosce la ricetta, tranne me e la mia mamma! - esclamò sognante.

Lei dovette fare un grande sforzo per non ridere, quel ragazzo era così divertente e... mammone! Si avvicinò quatta, sbirciando nell'enorme calderone.

Era estasiata, e poteva solo immaginare la bontà di quel piatto!

- Come ti chiami, ragazzo? Sei uno dei nuovi arrivati, non è così? - le chiese allora il cuoco, sorridendole, per poi ricevere l'attenzione della sua interlocutrice.

- Oh sì, mi chiamo Jordan, ed è un grande piacere per me conoscerti. – rispose la fanciulla con sincerità. Come risposta lui arrossì.

- Piacere mio, piccolo Jordan. Io sono Dj, e questo è il mio regno! - disse per poi allargare le braccia con fare teatrale. Lo guardò meglio: per essere un cuoco aveva un gran fisico, si chiese a cosa gli sarebbe servito se fosse dovuto rimanere lì dentro per la maggior parte del tempo, come si immaginava.

Ad un tratto però si ricordò del suo compito, e si affrettò subito a chiedergli aiuto.

- Scusami Dj, ma ho una certa fretta. Mi sapresti indicare dove posso trovare la cabina del capitano? Sono ore che la cerco ma probabilmente mi sono perso. Questa nave è immensa! - chiese sconsolata. Il cuoco parve illuminarsi.

- È normale che tu ti sia perso! Ma non ti preoccupare, sei molto vicino di quanto tu pensi! Una volta uscito da qui, prosegui alla tua sinistra, dopodiché troverai delle scale che ti faranno scendere. Seguile, ti troverai così al piano dove si trovano le nostre cabine. Percorri tutto il corridoio, troverai altre scale, che ti porteranno ad un altro piano. Qui troverai un'unica porta con maniglia e cerniere dorate. Quella è la porta della cabina del capitano, non puoi sbagliare. - spiegò lui, mentre a lei si illuminarono gli occhi.

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