Chapter 2

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Percorse il sentiero che scendeva verso valle con un sorriso a trentadue denti, seguita dalla sua inseparabile Maya, un setter dal manto bianco a chiazze marroncine, di appena qualche mese e che ormai la considerava la sua mamma. Maya aveva un fratellino, Sparks, che invece era affidato a Scott affinché imparasse a fare la guardia. I due piccoli erano rimasti soli, e quando suo padre li trovò pensò di prenderli con sé ed istruirli in caso di ladri.

Ma Maya era davvero ribelle, e suo padre perse le speranze, affidandola a lei. Da quel giorno diventarono inseparabili. Lei capiva al volo quello che passava per la testa della fanciulla, e come lei era sempre pronta a rischiare pur di placare la sua voglia di conoscere.

- Forza Maya! Siamo quasi arrivati! - ricevette un gioioso scodinzolamento, mentre si precipitavano veloci verso il molo.

Gwen rallentò la sua corsa, col cuore in gola, mentre ricomponeva la sua figura cercando di essere più presentabile possibile. Solo in quel momento si accorse che, per la fretta, non si ero sciolta il grembiule che indossava per lavorare. Si guardò intorno, giusto in tempo per osservare la folla di persone che si era riunita al porto per osservare le navi in arrivo.

E finalmente le vide anche lei.

Una decina di navi si stavano avvicinando lente e maestose, mentre attraversavano il piccolo tratto di mare che le dividevano dalla banchina, così eleganti nel loro movimento ondulatorio.

Man mano che avanzavano verso di loro, ella riusciva ad ammirarle sempre meglio, fino a quando la sua attenzione non si soffermò su una in particolare, e quasi le mancò il fiato.

Era stata costruita con un legno scuro, tendente al nero, che non aveva mai visto adoperato su nessun'altra. Aveva tre alberi altissimi sui quali scendevano prepotenti funi che l'equipaggio era intento ad afferrare per legarvici enormi vele di color avorio, spiccando così nell'ombra che quella nave emanava.

Un brivido la percorse tutta la schiena: quella nave era bellissima quanto terrificante, e rubava l'intera scena.

- Wow - riuscì solo a dire e lentamente si avvicinava per ammirarla. Fu quando Maya cominciò ad abbaiare che Gwen si riscosse da quello stato di ipnosi in cui era caduta, accorgendosi della presenza poco lontana di due persone molto familiari.

- Dannazione! - adocchiò un carico di frutta posto ai lati di un grosso carro, e si nascose dietro, non prima d'aver preso anche Maya con sé.

Ma che diavolo ci facevano suo padre e suo fratello lì?!

A quel punto si scostò per tentare perlomeno di ascoltare qualcosa.

- È un onore vedervi qui, capitano Flinn. - disse Ryan, dopo aver stretto la mano a colui che doveva essere il capitano di una nave corsara inglese. Era piuttosto mal ridotta, ed era facile dedurre fosse reduce di un arrembaggio o di un attacco non previsto.

-Sì sir Ryan, purtroppo abbiamo incontrato pirati spagnoli che ci hanno colti in un momento di difficoltà, abbordando la nostra nave e saccheggiandola. Per fortuna abbiamo incontrato la Warrior che si è offerta di scortarci fino a qui, avendo in comune la destinazione. - spiegò il capitano, visibilmente provato dall'accaduto. Suo padre annuì, e lo stesso fece Scott, così l'uomo continuò.

- A tal proposito, mi hanno consigliato voi per rifornirmi di viveri, perlomeno gli indispensabili. -

- Sono lieto di sentirvelo dire. Io produco latte e i suoi derivati. Quanti ve ne servono? - chiese il padre guardando poi Scott che subito prese appunti. Il capitano Flinn espose il suo bisogno, e dopo aver cercato di contrattare sul prezzo, gli uomini si scambiarono una calorosa stretta di mano.

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