Chapter 8

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Finalmente ebbe un po' di tempo libero, e la prima cosa che fece fu scoprire la sua cabina. Con immensa felicità notò che fosse collocata di fronte a quella di Geoff ed in mezzo tra quella di Dj e quella di Brick.

Entrò, e poté respirare l'aria di salsedine di cui la stanza fu impregnata. Sorrise estasiata, e si buttò sul letto che profumava di pulito.

Si mise a pancia in su, e pensò alla svolta che la sua vita prese da qualche giorno.

Fu piacevolmente sorpresa da come pian piano stesse riuscendo a fare amicizia con un gran numero di marinai, e di quanti fossero diversi da come si mostrarono in realtà, facendo cadere tutte le leggende che descrissero questi uomini come lupi di mare, senza scrupoli pronti ad uccidere solo per denaro.

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Passarono due settimane dall'arruolamento della ragazza, e le cose sembravano andare a gonfie vele.

Gwen e Geoff divennero inseparabili, tanto che divenne il suo miglior amico. Stavano sempre insieme, e si divertivano da matti a prendere in giro alcuni membri dell'equipaggio.

Pian piano la ragazza cominciava ad imparare la struttura della nave, i suoi passaggi segreti e alcune zone prima sconosciute.

Tuttavia, Geoff non fu il suo unico amico in tutto l'equipaggio.

Accaddero infatti avvenimenti più o meno bizzarri che la portarono a sfruttarli a suo vantaggio.

Non poteva di certo vantarsi di essere accettata da ogni membro, per questo creare alleanze sarebbe stata cosa buona e giusta: era pomeriggio inoltrato, e tutti i pirati erano sul ponte a godersi un po' di frescura dopo aver lavorato duramente sotto il Sole. Lei era con Dj ai fornelli, e in quel momento trasportava un grosso cesto pieno d'aglio. Arrivò in cambusa dolorante e affaticata, quando sorprese Brick, il timoniere, a rovistare tra le dispense del cuoco. Corrucciò la fronte posando il cesto per terra.

- E tu cosa ci fai qui?! - chiese lei oltremodo curiosa.

Lui non sapeva come risponderle, era talmente rosso in viso che Gwen avrebbe giurato fosse scottante per la vergogna. Alzò le mani in gesto di arresa, facendole credere di non aver rubato nulla, quando dalle sue tasche uscirono dei frutti.

La ragazza non riuscì a trattenersi dal ridere: il caro Brick si era messo in un bel guaio.

- Ti prego non lo dire a Dj! Lo andrà a spifferare al capitano e solo il Cielo sa di cosa sia capace quell'uomo quando si arrabbia! - le supplicò, inginocchiandosi, gesto che enfatizzò la risata cristallina della fanciulla.

Ella rifletté per un momento, estraniandosi dall'imbarazzante situazione, arrivando poi ad una interessante conclusione: il ragazzo aveva una certa paura del capitano e, anche se lei odiasse approfittare delle persone, pensò che avrebbe dovuto sfruttare quell'occasione, appurando anche le modalità.

Con fare teatrale, dunque, si avvicinò lentamente al ragazzo che tremava, per poi chinarsi fino ad abbassarsi alla sua altezza, guardandolo poi negli occhi.

- Non lo dirò al capitano, sta tranquillo. Ad una condizione, però... - iniziò lei con una strana luce negli occhi. Lui sbiancò ma, non avendo alternative, dovette cedere al compromesso.

- A patto che tu mi insegna qualcosa su come manovrare la nave. – Gwen unì le mani in segno di preghiera, accompagnando il tutto con un'espressione infantile che con suo fratello funzionava sempre.

Il timoniere esitò per qualche istante ma poi, non vedendoci nulla di male, accettò.

- Accetto, ma guai... - stava per dire, ma lei lo fermò abbracciandolo entusiasta.

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