Chapter 5

223 18 6
                                    

La stanza in cui ella entrò era molto piccola: vi erano giusto un tavolo al centro della stanza, due sedie e qualche scaffale colmo di libri.

Non che le interessasse il luogo, ma l'atmosfera era alquanto tenebrosa.

Anche la candela che era posizionata sul tavolo, l'unica fonte di luce, si stava consumando, ed imperterrita cercava di rimanere retta, illuminando fiocamente ciò che le era intorno.

- Allora, Jordan... - esordì il capitano, che prese posizione dietro il tavolo, incitandole a fare lo stesso.

- Lo sai che stai giocando col fuoco, sì? - le chiese schietto, con tono pacato ma autoritario, alzando gli occhi e puntandoli sul viso candido della fanciulla. Lei, che nel frattempo stava combattendo con la sua stessa paura, non appena udì le sue parole accolse la domanda come una provocazione, e per questo istintivamente si morse un labbro, innervosendosi.

Di fronte a quel gesto lui sorrise sornione, per niente sorpreso e a quel punto lei capì: voleva farla cadere.

Era un uomo molto furbo e astuto, non vi erano dubbi, ma non era certo un vano tentativo di lavaggio del cervello a farle cambiare idea ed abbandonare il suo sogno. Rispose al suo sorriso provocatorio con uno ancor più arrogante.

- Certo, signore. So benissimo a cosa vado incontro, e non ho alcun timore. - rispose dunque lei con sicurezza, e a quelle parole lo vide irrigidirsi.

Non se lo aspettava, ovvio. Colpito e affondato.

- Bene, allora mi preme sapere il motivo di tutto ciò. Perché vuoi diventare un marinaio, Jordan? - domandò lui ancora, non staccando mai i suoi occhi da quelli di lei, allertato nel scovare un qualunque segno di cedimento da parte sua.

Ma non gli avrebbe mai permesso di averla vinta.

Se avesse voluto anche una minima speranza di arruolamento, allora agli occhi del capitano sarebbe dovuta mostrarsi perlomeno sicura di sé stessa.

- Perché l'ho sempre sognato, sin da piccolo. - rispose sorridendo, niente di più vero.

Al capitano scappò una sonora risata, mentre con i piedi si accomodava meglio, elevandoli sul tavolo e cominciando a dondolare la sedia su cui era seduto.

- Tutti così dicono, ragazzo. Ma ho bisogno di motivazioni vere, per convincermi a fidarmi degli uomini della mia ciurma. Sai, sto reclutando persone perché alcuni uomini in mare, durante una tempesta violenta, persero la vita. Sei pronto a sacrificarti per la nave e per il capitano? - stavolta glielo chiese con serietà, e lei non poté fare a meno di perdersi in quell'azzurro così chiaro dei suoi occhi.

- Signorsì, signore. - rispose dopo essersi ripresa, senza esitazioni.

- Mostrami cosa sai fare, allora. - le impose, inarcando le sopracciglia, dopodiché allungò verso di lei una serie di oggetti: ella poté distinguere mappe, cannocchiali, bussole e pistole. Li guardò uno per uno, per poi prendere tra le mani una bussola e una mappa, facendogli intendere che sapeva orientarsi e leggere coordinate. Vide dipinta sul suo volto sorpresa e divertimento, mischiata a scetticismo.

- Sai leggere le mappe? Fammi vedere. - le chiese, per poi alzarsi e percorrere il perimetro del tavolo, posizionandosi accanto a lei. Arrivò alla sua stessa altezza, e dopo aver consultato la mappa le chiese le coordinate di qualche punto da lui scelto.

La guardò stupefatto, quando vide con quanta maestria la fanciulla faceva correre le dita sulla mappa, cercando di essere più precisa possibile. Rispose approssimativamente in maniera corretta a tutti i punti che le chiese, e ricevette un buffetto sulla spalla e la sua risata contagiosa.

❤⚓ The Sea Girl ⚓❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora