Come tutto ebbe inizio...

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Fu uno strano periodo per me, ebbi la sensazione che la vita non mi riservasse più nulla di speciale. Avevo da poco lasciato l'Università al secondo anno di Lettere e Filosofia a Roma, pensai di aver trovato la giusta strada e purtroppo mi sbagliai di grosso ma in fondo le scelte sbagliate fanno parte della nostra quotidianità. Da quel momento però, non riuscii a capire cosa dovessi fare della mia vita e perciò decisi di cominciare a viaggiare.

Proprio da qui, comincia la mia storia.

Visitai, in pochi mesi, poche città ma nessuna mi diede l'impressione di riservare qualcosa di speciale ma soprattutto nuovo per me. Roma oramai, divenne abitudine e monotonia tanto da amare la Città Eterna come una madre. Ma come ogni relazioni che si rispetti, venne anche per me il momento di allontanarmi dal grembo materno. 

Decisi così di lasciarmi andare per un po' di tempo, viaggiando e conoscendo posti nuovi, accompagnata da mia sorella Sara e dalla mia migliore amica Linda; per me sono sempre state un punto fondamentale della mia vita e senza di loro non sarei mai diventata ciò che sono oggi. 

Una cosa ci accomuna ed è la passione per la musica, in particolare per tre giovani ragazzi conosciuti come "Il Volo". Questa passione fece sì che noi tre stringessimo un legame molto forte e unico che difficilmente esiste al mondo; ciò ci portò a farci la promessa di visitare i luoghi in cui questi tre ragazzi sono nati e cresciuti. 

Una mattina di Aprile decidemmo di montare in macchina e partire alla volta dell'Abruzzo, terra meravigliosa del Centro Italia in cui passai gli anni d'infanzia estiva più belli; la strada per arrivarvi gode di diversi paesaggi, che si susseguono velocemente fra loro creando però un meraviglioso effetto: dalla collina alla montagna, passando sotto il Gigante Bianco, come piaceva chiamarlo a me ossia il Gran Sasso. In quasi tre ore, arrivammo a Montepagano, piccolo borgo medievale, frazione di Roseto Degli Abruzzi, in cui storia e tranquillità si incontrano creando un mix perfetto. Gli abitanti del posto erano per lo più anziani signori che alla vista di tre giovani ragazze armate di macchine fotografiche e tanta voglia di esplorare, non solo capirono che la nostra non era una semplice visita di piacere ma allo stesso tempo allargarono il loro sorriso dando una bellissima impressione di benvenuto. 

Montepagano è un paese davvero piccolo ma accogliente ed ospitale; bentenuto, la prima cosa che vi si può scorgere è l'alto campanile che si erge sulla Piazza Centrale e che, nella sua grandezza, domina il paese; la piazza invece, è circondata da case fra le quali si diramano le varie vie che girano tutte interamente al borgo. Non finimmo lì per caso: Gianluca Ginoble, il baritono del gruppo "Il Volo" è proprio di Montepagano. Per un brutto scherzo del destino però, quel giorno a Montepagano, Gianluca non era presente e così decidemmo di scendere al mare, a Roseto Degli Abruzzi, località marittima frequentata da tante ragazze come noi in cerca di questo misterioso ragazzo; non risultò difficile distinguere le paesane dalle "turiste", bastava osservare come si guardavano intorno nei posti più frequentati, indicando qua e là.

Se la mattina ci disse male, verso le 15 del pomeriggio stesso ricevemmo una notifica inaspettata: Gianluca era a Roseto in quell'istante, poco distante da dove eravamo noi. Linda non si guardò indietro e urlando <<Forza ragazze correte non restate li così imbambolate>> cominciò ad accelerare il passo arrivando in questo piccolo ristorantino e all'occorrenza locale notturno, situato fra il verde parco circostante e il mare che lo guardava, in poco meno di dieci minuti. Gianluca era lì, attorniato da un gruppo di ragazze che lo volevano tutto per sé. Quando arrivammo da Linda, la trovammo immobile e tremante davanti una panchina a pochi passi da Gianluca che, liberatosi delle altre fan, guardò la nostra amica e le sorrise; trascinai Linda da lui a fatica: era agitata e continuava a ripetere <<No Giorgia non lo fare>> Gianluca, appena la vide, la strinse a sè cominciando anche a darle delle piccole carezza sul volto: Linda diventò un vero e proprio pezzo di ghiaccio. Con la promessa di rivederci presto, lo lasciammo andare a pranzo con la sua famiglia poco distante da noi.  La giornata passò e finì molto in fretta, forse troppo e una volta che il sole decise di lasciare spazio alla luna, fu tempo per noi di tornare a casa, esauste ma felici.

Il giorno successivo, ripensammo tutte e tre a quale meraviglioso ragazzo potesse essere Gianluca. Non era il ragazzo che appariva quasi quotidianamente in televisione: era completamente diverso, più solare e disponibile; ci piaceva pensare a cosa volesse dire per una ragazza della nostra età conoscerlo di persona, poterci parlare ogni volta che si voleva e andare a trovarlo come vecchi amici, chiacchierare con lui delle ultime città visitate o degli ultimi scherzi fatti; insomma, ci piaceva pensare ad una possibile vita da quasi famose. Fu tutto divertente a sentirlo dire, ma in pochi mesi ci rendemmo conto di quanto non fosse così bello e facile.

Let Me Hold You || Francesco Barone ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora