Francesco

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I giorni passarono molto lentamente e non ne passò uno in cui io e Francesco non ci scambiavamo almeno un messaggio; poche parole giornaliere. Ricordo ancora un giorno in particolare. 

Ero a casa di Linda: piccola ma accogliente, si presentava con un lungo corridoio coperto da un ampio armadio a specchio; sulla sinistra si aprivano due stanze tra cui il bagno mentre alla fine, si trovava la stanza di Linda. Entrai come se fosse casa mia, posai borsa e giacchetto e rimasi a fissare il vuoto <<Ti ha scritto?>> mi chiese sistemando la mia borsa altrove, feci cenno negativo con la testa e abbassai lo sguardo <<Ci speravo però>> sussurrai. Linda mi venne vicino, provando a consolarmi <<Guarda come ti faccio tornare il sorriso>> prese il piccolo peluche che aveva sul letto, una pecorella viola che ormai era diventata la nostra mascotte, e cominciò a farla giocare vicino al mio viso. Mi fece il solletico tanto da farmi tornare il sorriso <<Visto?>>

Mi fiondai in sala, aspettando mia sorella: Linda aveva deciso di passare una serata tutte insieme per guardare un vecchio concerto proprio de Il Volo. Mentre eravamo sedute sul divano, proprio lei si mise a scherzare, come sempre <<Sei pronta alla celebrità?>> <<Cosa, che, perché?>> <<Sarai la cognata di Piero>> quelle parole fecero lo stesso effetto di una spada nel cuore <<Non scherzare Linda>> le risposi accigliata <<Lo vedi, nemmeno un messaggio oggi. Gli ho scritto e non mi risponde da ieri sera. Chissà con chi è...>> mi rattristai e mi passò ogni sorta di pensiero negativo. 

Alzandomi dal divano però il mio telefono cominciò a squillare <<Giorgia, sono io, scusami se non ti ho chiamato da ieri>> <<Francesco... Non ci speravo più>> risposi con un tono sollevato e forse lui se ne accorse <<Sai che lo avrei fatto. Come stai?>> <<Meglio grazie, tu?>> <<Bene, volevo sentirti>> <<Anche io a dir la verità>> ci fu un attimo di silenzio poi disse l'ultima cosa che mi sarei aspettata da lui <<Giorgia io... Io voglio rivederti>> fu palesemente imbarazzato <<A chi lo dici. Verrò il prima possibile, te lo prometto>> <<No, vengo io stavolta. Questo fine settimana>> rimasi letteralmente a bocca aperta <<Come?>> cominciai a sorridere <<Si, da Venerdì a Domenica sarò li. Non ho lezioni da seguire e ne approfitto>> Mi emozionai solo a sentirlo dire <<Ti aspetto allora, buona serata e ci sentiamo in settimana>> <<Certamente. Come sempre. A te e buonanotte>> Linda venne subito vicino a me, capì che era successo qualcosa a giudicare dalla conversazione. Arrivò Sara nel momento giusto, posò tutto dove capitava e raccontai l'accaduto. Entrambe si mostrarono emozionatissime <<Ce lo farai conoscere vero? Vedremo finalmente Francesco, lo conosceremo. Oddio che emozione>> Sembrarono più contente loro di me; chiesi gentilmente loro di dimenticarsi di questo fatto e ci sedemmo sul divano. Le vidi ancora fremere specialmente quando partì il concerto in tv... Li avremmo mai conosciuti? Per ora, personalmente, non mi ponevo questa domanda.

Il mattino seguente cominciai a sistemare e tirare a lucido la mia camera, la sala, la cucina... Ogni stanza doveva essere perfetta per l'arrivo di Francesco. Ci sentimmo ancora durante la settimana per organizzare i minimi dettagli ma soprattutto gli feci notare che in stazione lo avrei atteso solo io anche se poi sarebbe stato costretto a prendere i mezzi pubblici. Gli feci notare questo piccolo particolare ma accettò lo stesso di buon cuore: non volevo nessuno intorno, volevo essere sola al suo arrivo.

In un batter d'occhio fu già Venerdì. Alle 10 del mattino il mio telefono squillò <<Giorgia buongiorno, sarò in stazione per le 13. Verrai allora?>> <<Certo che verrò>> sistemai le ultime cose e mi preparai in fretta. Arrivai alla Stazione Termini alle 12:30 e rimasi lì, fra le tante persone che partivano e tornavano a Roma, aspettandolo. 

Let Me Hold You || Francesco Barone ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora