La sorpresa

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Nessuno a casa mi fece domande la mattina seguente, il mio morale era davvero a terra ma cercavo lo stesso di sorridere e far finta di nulla. Feci colazione nel silenzio più totale, solo mia sorella mi disse che qualsiasi cosa io volessi dire, lei mi avrebbe ascoltato; dopo una buona mezz'ora mi decisi a parlare o meglio, a sfogarmi <<È che mi manca da morire. In questi due giorni, anche se non stavamo sempre insieme, sapevo che la sera mi sarei addormentata con lui al mio fianco. Ti giuro, volevo andare da lui ieri ma ho preferito non farlo per il semplice motivo della distanza. Per quanto possa far male, tutti e due dobbiamo conviverci. Non ci sarò sempre purtroppo, come lui non sarà sempre con me. Per questo non l'ho fatto, non sono scesa dal treno pur avendone l'opportunità. Ma fa male>> Sara mi guardava con apprensione <<Giorgia, gliele hai dette tutte queste cose?>> <<Della distanza, certo. Del fatto che invece sto giù, no. Non voglio farlo preoccupare ulteriormente. Ha gli esami ora, deve stare tranquillo e non posso distrarlo. Posso andarci questo weekend ma nulla di più. Poi dobbiamo partire...>> ricordai anche a Sara che il momento della partenza non era molto distante e la vidi accennare un sorriso <<Sei contenta di andare da Ignazio?>> ora il suo sorriso si allargò <<Non sai quanto. Sono così curiosa di vedere casa sua, conoscere i suoi amici, uscirci e anche visitare i luoghi più belli di Marsala. Sono contenta di poter rivedere Caterina, Nina... E poi finalmente conoscerò i suoi cavalli, non fa che parlarmene. Ci è davvero molto legato a loro, ma continua a ripetere che Walter è il migliore. Gli ho chiesto di mandarmi una foto, speriamo se lo sia ricordato>> la osservavo mentre parlava: le brillavano gli occhi, era felice. Dopo tutto quello che entrambe abbiamo passato, speravamo che almeno il futuro ci riservasse qualcosa di bello.

Il pomeriggio invece avevo appuntamento con Linda. Arrivai da lei verso le 16.30 e la trovai sola in casa <<Allora, dimmi un po'. Come sta Gianluca?>> <<Mi ha detto che va tutto bene, che suo fratello è stato promosso a scuola e che ora si preparava a passare qualche giorno in compagnia dei suoi amici in attesa di me. Andrò da lui questo weekend; torneremo a Roma insieme per poi cominciare ufficialmente le vacanze. Tu sei pronta?>> ero entusiasta all'idea di tornare in Sicilia, questa volta accompagnata anche da Gianluca e mia sorella <<Non vedo l'ora! Soprattutto so che andrò in nuovi posti. Sono emozionata a dir la verità>> cominciai a sorridere e Linda mi seguì <<Tu lo hai sentito?>> non fece nomi ma, a giudicare dalla sua espressione si riferì a <<Francesco? Non ancora. Tornando a casa lo chiamo>> <<Nemmeno il buongiorno ti ha dato?>> Effettivamente, almeno il messaggio del buongiorno lo mandava sempre... <<Mi vuoi dire che problemi ci sono con lui?>> <<Io non ho problemi>> <<Non è vero, te lo si legge in faccia e poi anche quando lui parla...Si capisce che non ti va giù. Ma perché?>> continuava a tenere il suo sguardo fiero <<Niente che non ti abbia già detto. Per quello che penso io, avete affrettato le cose. Vi siete conosciuti poco più di due mesi fa e già pensate a vivere insieme. Ma non ti rendi conto che è troppo presto? Lascerai tutto, tutto. E starai solo con lui, oltretutto in un'altra città>> si stava innervosendo ed era ben visibile ma continuai a parlare con assoluta calma <<È vero, sicuramente è successo tutto troppo in fretta però... Non posso spiegarti quello che provo. Francesco è l'unico con cui mi sento sicura di me stessa. Sai anche tu cosa mi è successo in passato con Mattia e so per certo che Francesco non è così. Lui è diverso>> Cercai di spiegare il più possibile i miei sentimenti ma fu quasi impossibile <<Giorgia. Io lo capisco questo, sappi che provo le stesse cose per Gianluca ma di certo non accetterei mai una proposta del genere. Inoltre...>> finalmente stava esprimendo tutto ciò che le passava per la testa <<Dà l'impressione di essere un tipo a cui interessa solo lo studio e l'eccellere in qualsiasi percorso studentesco stia facendo. Non vedo proprio un lato romantico o divertente e tu hai bisogno di quello>> in fretta, ripensai a tutte le parole che mi disse e le risposi, alzando leggermente il tono della voce <<Ama lo studio e l'eccellere sì, ma non è vero che non è romantico o simpatico; è sempre riuscito a farmi sorridere quando non ne avevo voglia e ogni volta che mi parla, mi parla con il cuore>> mi guardava senza controbattere <<Sono sicura che cambierai idea su di lui. Quando eravamo a Bologna, ha fatto in modo che noi rimanessimo più tempo per poter conoscere gli altri. Se non fosse stato per lui, a quest'ora Gianluca non lo conoscevi e già ne abbiamo parlato. Te lo ricordi vero?>> sosteneva il mio sguardo ma nonostante tutto rimase seria <<Si, me lo ricordo. Però è questo che penso, rispetta il mio pensiero ancora>> parlò quasi con tono di scuse.

Continuammo a chiacchierare finché non si fece abbastanza tardi e, salutandola, corsi a riprendere il bus ma scesi qualche fermata prima, chiamando Francesco <<Amore, come stai?>> <<Molto stanco, sono in ansia per il prossimo esame>> <<Sai che andrà tutto bene>> <<Spero, tu come stai?>> c'era qualcosa di strano nella sua voce, come se fosse infastidito dalla conversazione <<Bene. Sto tornando a casa, sono stata da Linda>> <<Sei sola?>> <<Si certo. Perché?>> <<Lo sai perché, te l'ho detto a Verona>> Continuava ad avere un tono di voce davvero strano e non mi trattenni dal chiedergli cosa avesse e, dopo vari tentativi, mi rispose <<Sono nervoso. Non riesco a cavare un ragno dal buco stavolta, è tutto troppo complicato; il giorno dell'esame si avvicina e mi manca ancora un po'. Non riesco a rimanere concentrato...>> <<È strano sentirlo da te. Come mai?>> ci fu un secondo di silenzio tanto che cominciai a preoccuparmi <<Te, piccola. Mi manchi... Troppo. Fanculo sta storia dello stare lontani e vieni da me. Devo sentirmi dire che il mio esame andrà bene, voglio vederti sorridere mentre me lo dici>> anche se le sue parole, le sentii in parte mie, gli risposi con un filo di voce <<Sono solo una distrazione Fran, non posso>> <<La cosa non cambia. Io non so cosa fai tutto il giorno... E se stai con qualcuno?>> <<Ma con chi vuoi che sto? Che cavolo vai a pensare pure tu!>> Lo sentii tirare un sospiro <<È il nervoso che parla al posto mio. Se fossi qui, ti bacerei all'istante>> <<Lo so che sei nervoso e... Va bene, verrò questo fine settimana ma non di più>> <<Piccola... Sbrigati a venire da me, ho così voglia di te>> <<Amore, mi metti in imbarazzo, lo sai>> cominciò a ridere, il suo umore era decisamente migliorato in pochi minuti <<Piccola, sono pazzo di te>> <<Ti amo Fran. Ci sentiamo dopo>> chiusi la chiamata, non accorgendomi di essere già arrivata a casa.

Comunicai subito ai miei cosa avrei fatto. Dissi loro di aver sentito Francesco pochi minuti prima avvisandolo <<Voglio fargli una sorpresa, però. Voglio partire Giovedì, cioè domani. Ho le sue chiavi di casa, so come arrivare da lui. Fidatevi>> ci misi un po' a convincere mio papà ma alla fine acconsentì <<A patto, che mi scrivi quando arrivi>> come disse poco prima di andare a dormire. Mi coricai anche io abbastanza presto scrivendo a Francesco "Buonanotte amore mio. Ti aspetto come sempre nel mio sogno. Ti amo Fra" i messaggi della buonanotte avevano quasi sempre lo stesso testo, ma ogni volta riusciva a farmi addormentare con il sorriso.

La mattina seguente, mi accompagnò in stazione Sara <<Gio, mi raccomando. Fai buon viaggio e quando arrivi, fammi chiamare da Francesco così so che sei da lui>> <<Sarà fatto>>

Il treno ripartì in fretta: per ammazzare il tempo, decisi di collegarmi al wifi e scegliere uno fra i tanti film disponibile. Quando il treno annunciò l'arrivo alla stazione di Bologna Centrale, scesi per prima e mi diressi immediatamente fuori la stazione, percorrendo Via dell'Indipendenza fino ad arrivare davanti casa sua. Mi fermai alla pasticceria poco distante comprando due cornetti, utili, pensai, per fare colazione insieme. Attraversai la strada e mi diressi a gran velocità verso il portone. Presi le chiavi, le guardai sorridendo e infilai la chiave più grande nella serratura. Il portone fece uno scatto e si aprì; mi diressi verso la sua palazzina, salii le tante rampe di scale e arrivai al suo appartamento; presi la chiave più piccola e, con il cuore a mille, aprii la serratura. Lo sentii ridere ed entrai in cucina, ma non mi aspettavo di trovarci qualcun' altra in sua compagnia.

Let Me Hold You || Francesco Barone ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora