Non avevo più alcun dubbio: quell'incontro con Francesco non fu casuale; per una volta il destino mi stava portando un po' di gioia. Ritornai in me stessa e mi spostai nella tavola calda in cui mangiai con mia sorella tempo addietro; mi feci un altro piccolo giro nella zona di San Petronio poi tornai in hotel. Chiamai Emma per chiederle se volesse uscire la sera stessa e accettò di buon gusto. Dopo una fugace doccia, mi vestii scegliendo accuratamente gli abiti, misi un filo di trucco e uscii dalla stanza; trovai Emma nella hall che mi stava aspettando <<Ero nei dintorni e sono arrivata subito>> <<Emma! Perché non me lo hai detto? Ti avrei fatto salire in camera>> La salutai con un abbraccio e mi feci guidare completamente da lei.
Mi portò nel quartiere universitario, per farmi ben comprendere come si animasse quella zona durante la sera ma, a dir la verità, non era niente di diverso da quello che succede a Roma; mi mossi in fretta facendo slalom fra i ragazzi, seguendo la mia amica. Salutò un paio di ragazze e mi presentò ad esse <<Ragazze, lei è Giorgia. Viene da Roma e ha deciso che si trasferirà qui per studiare >> <<Chi te lo fa fare!>> esordì ridendo una di loro; cercai di ricambiare il sorriso, palesemente spaesata <<Comunque non ti preoccupare, qualsiasi cosa ci siamo anche noi, io sono Miriam>> disse porgendomi la mano, la strinsi e le sorrisi. Mi sembrò che fra le ragazze lì presenti, era la più espansiva: la adorai già al primo sguardo. Continuai il giro di presentazioni, finché un'altra ragazza mi prese il braccio e disse <<Io ti ho visto oggi in cortile, sei la ragazza che diceva Francesco>> A sentire quel nome mi si contorse lo stomaco <<Ehm... Probabilmente>> Ammiccò leggermente e si presentò <<Piacere cara, io sono Chiara>>
Continuammo a chiacchierare fra una birra e una sigaretta e cominciai a sentirmi più a mio agio finché non mi venne in mente di chiamare i miei genitori e la mia migliore amica. La conversazione con Linda però fu la più interessante <<Giorgia, mi hai fatto preoccupare terribilmente! Come stai?>> Le raccontai in breve che cosa successe durante la giornata senza far cenno a Francesco <<Ma dove sei che sento un gran caos?>> <<Scusa Linda sono nel quartiere universitario, la sera si anima tantissimo e ho conosciuto altre ragazze che possono aiutarmi ad orientarmi. Comunque devo dirti una cosa molto importante. Questa mattina ho conosciuto un ragazzo. Si chiama Francesco>> <<Ah bene! Hai già fatto conoscenza maschili eh. E dimmi com'è?>> <<Beh è molto carino... In realtà è bellissimo, mi ha letteralmente stregato>> <<E allora cosa aspetti a conoscerlo? Forza!!>> <<Eh... La situazione è un po' particolare. Ti dice niente il cognome Barone?>> ci fu silenzio dall'altra parte del telefono <<Linda?>> <<Hai conosciuto quel... Francesco Barone? Giorgia non scherzare ti prego>> <<Non sto scherzando. Non sapevo chi fosse lì per lì ma poi Emma mi ha informato>> <<E come... Quando... Perchè....>> vidi Emma sbracciarsi e chiamarmi da lontano <<Ora devo andare, ma giuro che appena tornerò a casa a Roma ti racconterò tutto>> Tornai dalle ragazze e Chiara ci comunicò che alcuni ragazzi chiesero a lei di raggiungerli sotto la statua del Nettuno. Sperai con tutta me stessa di vedere anche lui, ma purtroppo, quando arrivammo lì, Francesco non c'era.
Incontrai però i suoi amici: Andrea, un ragazzo di media statura dai capelli neri e un'espressione in volto molto rassicurante; Marco i cui interessi primari erano il calcio e le donne e Diego, il più spigliato e intellettuale del gruppo che non perdeva occasione per citare i versi di Shakespeare o gli aforismi di Wilde fino ad arrivare al più moderno Ungaretti.
Parlai con loro senza troppe difficoltà anche se mi trovai subito a mio agio con Andrea che mi chiese come mai fossi arrivata fino a Bologna solo per studiare o di dove fossi; continuai a scherzare con lui finché Marco non urlò verso la folla <<Vedi di sbrigarti tu! Sempre in ritardo arrivi>> Mi girai e inizialmente non vidi nessuno, poi da dietro un piccolo gruppo di ragazze, fece capolino Francesco: capelli ben sistemati, la barba rasata e vestito con dei jeans neri strappati, stivaletti e una t-shirt anch'essa nera; lo squadrai dalla testa ai piedi <<Arrivo sempre tardi, dovresti saperlo ormai>> si salutarono con affetto e salutò le sue amiche, fin quando non arrivò a me <<Che ti avevo detto? Ci siamo rivisiti presto>> mi sorrise e io ricambiai il sorriso.
Continuai a parlare con Andrea ma si accorse anche lui che il mio sguardo era rivolto molto di più a Francesco; mi chiese sottovoce se sapessi chi lui fosse <<Veramente no. Dovrei saperlo?>> non ci credette molto ma capì lo stesso che ero interessata a lui <<Fra, perché non accompagni Giorgia in quel posticino che conosci bene alla Basilica di Santo Stefano?>> <<Si perché no, ti va di fare una passeggiata?>> Molto nervosamente risposi di sì e mentre Francesco si diresse verso la destinazione, guardai Andrea che mi sorrise maliziosamente <<Vieni Giorgia di qua>> salutai i ragazzi e seguii Francesco verso la chiesa.
La Basilica di Santo Stefano era molto vicina a noi, di fatto ci impiegammo cinque minuti ad arrivare; anche se le strade erano completamente buie non ebbi paura ad attraversale con lui vicino: da subito mi trasmise un gran senso di sicurezza. Non ci scambiammo una parola durante il tragitto, ero fin troppo nervosa quando improvvisamente mi disse <<Guarda>> alzai lo sguardo e vidi la Basilica illuminata solo dalle luci dei palazzi vicini. Si ergeva proprio al centro di una piazza non molto grande e ne rimasi davvero affascinata <<Dovresti essere abituata>> mi disse sorridendo <<Vieni da Roma, ciò è poco rispetto alla Capitale>> mi girai verso di lui <<Si è vero, ma questa città ha un non so che di magico e incantevole>> <<Su questo non posso darti torto>> cominciammo a ridere sciogliendo il ghiaccio, sedendoci su una panchina lì vicino.
Ero davvero molto agitata, quel ragazzo mi piaceva molto ma non potevo darlo a vedere... Ancora; così, cercando di rimanere calma, gli chiesi <<Non sei di Bologna vero?>> Rise di gusto quasi <<No, direi di no. Sono arrivato qui dalla Sicilia, da un piccolo paesino in provincia di Agrigento. Si chiama Naro>> <<Che bello. Sono stata in Sicilia con la mia migliore amica ma non ad Agrigento>> <<Peccato, dovresti venirci. Magari questa estate, così possiamo anche rivederci>> disse mentre preparava il tabacco per farsi una sigaretta. Continuammo a chiacchierare ridendo finché non esordì dicendo <<Quindi Giovedì torni a casa>> <<Si purtroppo, sono venuta qui solo per verificare di persona alcune cose per l'Università>> <<Mi dispiace, pensavo restassi di più>> Mi guardò negli occhi ed io ricambiai lo sguardo, fissandolo ancor di più; in quel momento i miei occhi parlarono da soli <<Fra, sinceramente sono un po' stanca, vorrei tornare in albergo>> <<Certo andiamo. Dove alloggi?>> Gli dissi il nome dell'Hotel e cominciò a cercare sul telefono dove si trovasse, cercando la via più breve.
Anche durante questo tragitto, entrambi, non riuscimmo a dire una parola. Arrivati davanti il mio hotel, mi informò che gli altri erano già tornati a casa e che lui avrebbe proseguito verso casa sua <<Sicuro che non sia distante da qui?>> <<Assolutamente no, sta tranquilla.Ci vediamo domani allora>> <<Va bene. Grazie della serata Francesco, stai attento e buonanotte>> <<Agli ordini! Grazie a te Giorgia, buonanotte>> Mi salutò dandomi un bacio sulla guancia: rimasi completamente immobile davanti l'Hotel finché il guardiano notturno non mi salutò; ritornai in me e salii in camera, non riuscendo però a chiudere occhio per tutta la notte.
Ripensai costantemente a lui, a Francesco. Mi passavano ancora molti brividi pensando al suo meraviglioso sorriso e la sua immancabile gentilezza. Sapevo che avrei dovuto approfondire la sua conoscenza perché quel ragazzo si era già preso una parte del mio cuore.
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Let Me Hold You || Francesco Barone ||
FanfictionGiorgia, seguita da sua sorella Sara e dalla sua migliore amica Linda, comincia a fare piccoli viaggi in Italia, portandosi dietro la sua grande passione per tre ragazzi chiamati Il Volo, visitando i loro luoghi di origine. Ma proprio in uno di ques...