I giorni si susseguirono velocemente e il 16 arrivò in un batter d'occhio. Quella mattina mi svegliai con la luna storta, già abbastanza nervosa e con la testa dolorante; lo stesso <<Buongiorno>> di Francesco mi risuonò in testa come un martello pneumatico. Alzai a fatica la testa dal cuscino, facendo quante più smorfie doloranti possibili tanto che anche lui se ne accorse <<Piccola che hai? Non hai una bella cera>> <<Non ce l'ho mai la mattina. Non mi sento molto bene comunque>> si avvicinò per darmi un bacio sulla fronte ma lo vidi fare un'espressione sorpresa <<Scotti da morire>> lo guardai perplessa e gli risposi <<Ma che dici, è solo un mal di testa. Avrò dormito male. E poi stasera abbiamo la festa, ricordi?>> cercai di alzarmi dal letto con non poche difficoltà e mi chiusi in bagno. Mi sentii lo stomaco sotto sopra e ancora molto debole; mi rinfrescai il viso ma non cambiò nulla. Francesco venne in bagno <<Piccola, mettiti nel letto. Ti prendo il termometro>> tornai a letto con tristezza e lo aspettai per buoni dieci minuti.
Ne approfittai per chiamare mia sorella <<Ehi, come stai?>> <<Gio, tutto bene. Tu come stai invece?>> <<Non bene. Mi sono svegliata con un gran mal di testa. Francesco dice che ho la febbre, ora è andato a prendere il termometro>> <<Come la febbre? Solo tu te la puoi prendere d'estate!>> la sentii ridere <<Beh non lo so cosa è stato ma si, solo io ci riesco>> <<Comunque fammi sapere il prima possibile. C'è Igna qui che ti saluta>> <<Oh salutamelo tanto anche tu. Come sta? Come procede la vacanza?>> <<Ignazio sta bene, sta preparando la macchina che scendiamo al mare; la vacanza procede senza intoppi. Siamo stati un po' in giro, a cavallo, portiamo Franz a spasso tutti i giorni.... Arrivo... Sis, io vado. Mi fai sapere per favore come stai? Non farmi stare in pensiero>> <<Che bello, sono così contenta che vada tutto bene. Assolutamente sì, ti faccio sapere. A più tardi>>
Nel momento in cui chiusi il telefono, Francesco rientrò anche con la colazione sistemata su un piccolo tavolino <<Grazie amore, ma non ce n'era bisogno>> <<Sì invece, devi mangiare qualcosa>> mise il tavolino sulle mie ginocchia e si sdraiò accanto a me <<Non mi stare così vicino, che se ho davvero la febbre, poi la passo anche a te>> <<Non mi interessa, voglio starti vicino e stasera ci guardiamo un bel film>> posai il cornetto che stavo addentando e gli dissi <<Assolutamente no. Tu vai alla festa di Dario>> <<No piccola, non senza di te>> <<Non ti preoccupare per me, me lo guardo io un film. Ce ne sono tanti che vorrei vedere>> mi guardò senza parlare, piuttosto prese la tazzina del caffè, finendolo in poco tempo. Una volta conclusa la colazione, prese il termometro e me lo passò <<Dai, misurati la febbre>> quando guardai sul display, mi amareggiai parecchio <<38.5>> Francesco prese il termometro e lo spense, posandolo sul comodino per poi avvicinarsi a me, abbracciandomi; cercai di scansarlo ma rafforzò la presa <<No, non me ne vado>> si abbassò a baciarmi con passione e sentii la sua mano accarezzarmi delicatamente la gamba fino a farla arrivare alla coscia, che strinse <<Stasera ti coccolo per bene. Tanto saranno tutti fuori>> rimasi ferma sulla mia idea e gli risposi con vigore <<No. Ti ho detto che devi andare a quella festa, non è giusto che rinunci a stare con i tuoi amici per colpa mia. Da quello che ha detto Dario ci saranno davvero tutti e dovrai esserci anche tu>> <<Ultimamente sembra che tu non voglia starmi più così vicino...>> <<Ma che dici! Semplicemente, non è giusto che non partecipi alla festa solo perché sto così. Te lo sto dicendo io stessa di andare>> si sistemò sul letto e riprese il tavolino per riportarlo in cucina <<Di certo, non ti chiedo il permesso eh>> si alzò in fretta e uscì dalla stanza, sbattendo la porta.
Feci finta di niente e presi il telefono mandando un messaggio sia a Sara che a Linda: quest'ultima proprio mi disse che nel pomeriggio mi avrebbe richiamata. Pochi minuti dopo, sentii qualcuno bussare alla porta della camera <<Giorgia, sono Mary. Posso entrare?>> <<Me lo chiedi?>> Mariagrazia entrò in stanza e si mise seduta vicino a me <<Come ti senti?>> <<Insomma, un po' stordita>> <<Lo immagino. Stasera allora ce lo guardiamo io e te un bel film>> la guardai interrogativamente <<Come stasera? Non vai alla festa?>> <<No. Preferisco rimanere qui>> <<Ma le tue amiche non ci rimarranno male?>> <<Ma no figurati>> aveva un sorriso davvero contagioso e quando mi sorrise, non potei non farlo anche io <<Non posso dirti di no. Ti ringrazio>> <<Figurati. Ma Giorgia, perché Fran è venuto in cucina arrabbiato?>> alzai le spalle e le dissi <<Gli ho detto di andare stasera, di non pensare a me e si è arrabbiato perché pensa che io non voglia stare in sua compagnia>> la vidi pensierosa <<Beh noi siamo in sala, ti aspettiamo se vuoi venire>> <<Grazie Mary>> si alzò dal letto ed uscì mentre io rimasi a fissare il soffitto pensando a Francesco: mi resi conto che negli ultimi giorni, ogni parola veniva pesata in modo sbagliato; ogni frase interpretata nel modo sbagliato dando ovviamente origine a piccole discussioni. Proprio mentre ripensai ad episodi passati, mi riaddormentai per un'oretta circa.
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Let Me Hold You || Francesco Barone ||
ФанфикGiorgia, seguita da sua sorella Sara e dalla sua migliore amica Linda, comincia a fare piccoli viaggi in Italia, portandosi dietro la sua grande passione per tre ragazzi chiamati Il Volo, visitando i loro luoghi di origine. Ma proprio in uno di ques...