Alice

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La notte feci diversi sogni ma tutti con lo stesso soggetto: Francesco. Mi svegliai di soprassalto e accesi di corsa il telefono mentre le ragazze ancora dormivano; scrissi immediatamente a Francesco chiedendogli di venire da me il prima possibile e la risposta fu tempestiva "Mi preparo e arrivo", mi alzai dal letto, andai in bagno per sistemarmi e mi misi i vestiti per uscire, presi la chiave della stanza e silenziosamente chiusi la porta. 

Quando uscii dalla hall, trovai Francesco appoggiato ad una colonna, con il suo classico outfit da universitario sportivo e la borsa poggiata su una spalla. Corsi da lui ad abbracciarlo <<Mi sei mancata da morire, Giorgia>> lo strinsi ancora di più senza parlare, pensai che quella fosse già una risposta <<Stasera torno da te, amore>> gli spuntò un sorriso enorme in volto <<Andiamo a farci un giro ora, ti va?>> <<No Fra, devi andare a lezione>> <<Ma sarò anche oggi fino all'ora di pranzo. Come faccio senza te tutto questo tempo?>> mi venne però un'idea <<Lasciami le chiavi di casa. Verrò da te>> prese le chiavi dai jeans e me le porse <<Non vedo l'ora di tornare. Scusa per il caos che troverai>> cominciai a sorridere <<Mi piaci tantissimo vestito così, lo sai?>> mi prese i fianchi e mi portò verso di sé <<Non preparare il pranzo>> <<Perché?>> gli chiesi ridendo <<Perché voglio mangiare te>> cominciò a ridere anche lui, lo abbracciai ancora più forte e poi gli augurai una buona giornata, mi diede un bacio e andò via, diretto in facoltà.

Quelle poche ore che avevo prima che Francesco tornasse a casa le passai con Sara e Linda, accompagnate da Emma. Girammo quei pochi vicoli ancora sconosciuti di Bologna e, proprio in uno di questi, incontrammo Miriam contornata da altre ragazze; ci salutò subito calorosamente <<Che piacere conoscervi. Giorgia, scusami se l'altra sera non sono riuscita a venire>> Le dissi di non preoccuparsi e le chiesi dell'esame appena sostenuto <<Un altro ben 28 sul mio libretto. Ma dimmi un po', resterai a Bologna per tanto tempo eh>> Da questo capii che la voce si era 'sparsa', <<Già, lo spero>>

Mi accorsi però dell'ora <<Ragazze, scusate ma devo scappare. Francesco torna fra mezz'ora e le chiavi di casa le ha lasciate a me. Ci sentiamo dopo>> le lasciai lì a parlare fra loro mentre io corsi a casa; arrivai in 10 minuti, percorsi velocemente le scale ed entrai. Misi un po' in ordine la cucina, sistemando i libri ancora sparsi sul tavolo e poi passai alla camera da letto, spalancando le finestre per far circolare l'aria. Mi sdrai giusto cinque minuti sul suo letto fissando il soffitto, entrai in un mondo tutto mio ed involontariamente mi girai su un fianco dando le spalle alla porta quando sentii Francesco dire <<Mi hai preso alla lettera. Avevo detto che volevo mangiarti>> mi girai di scatto e mi tirai su seduta <<Francesco! Mi hai spaventato. Come hai fatto ad entrare?>> <<È casa mia, so come entrare>> posò la borsa e si buttò sul letto facendolo rimbalzare <<Ah, che giornatina. Vieni qui>> Allungò un braccio verso di me <<Ieri sera questo mi serviva>> mi poggiai sul suo petto e lo strinsi sorridendo, mi diede qualche bacio sulla fronte finché non gli chiesi <<Che ti faccio per pranzo?>> Lo vidi ammiccare con lo sguardo <<Dai Fra, seriamente>> <<Ci facciamo un po' di pasta? Ma faccio io oggi>> <<No no>> mi alzai in fretta, cercò di afferrarmi il braccio per farmi tornare giù ma stavolta vinsi io e mi fiondai in cucina cominciando a mettere sul fuoco una pentola colma d'acqua. Francesco entrò in cucina e mi abbracciò, circondandomi la vita con le braccia <<Ah piano Fra che mi fai scottare>> gli dissi stringendo le sue braccia sulla mia vita con le mie mani. Preparai al volo due piatti di pasta e mi misi al tavolo con lui, accesi la tv, guardando i cartoni animati.  

Finito di pranzare, si sedette sul divano ed io lo seguii <<Devo assolutamente svagarmi prima di ricominciare a studiare>> continuava a guardarmi e sorridere maliziosamente <<Non fare quella faccia, scordatelo>> si tolse comunque gli occhiali e si poggiò con la testa sulle mie gambe ma dopo pochi minuti si addormentò: non avendo voglia di svegliarlo, rimasi sul divano continuando ad accarezzargli i capelli quando gli squillò il telefono. Mi girai verso il tavolino dove era posato il cellulare e lessi sul display il nome di una ragazza, Alice: sotto si lesse il messaggio "Ciao Franci" con un cuore vicino il suo nome. Guardai Francesco e stava dormendo profondamente: chi era Alice? Perché lo chiamava 'Franci'? E perché finì con un cuore rosso la frase?

Dopo nemmeno mezz'ora, lui si svegliò e si girò subito verso di me <<Mi sono addormentato vero?>> mi chiese con gli occhi ancora socchiusi <<Si amore ma una mezz'ora non di più>> <<Che bello vederti, piccola>> mi accarezzò una guancia e poi si alzò, si rimise gli occhiali e gli diedi il telefono <<Ti hanno cercato>> diventai più decisa nelle parole, prese il telefono, vide il messaggio e cominciò a sorridere, rispondendo. Ma quando lo posò <<Non avere quel sorriso da ebete in faccia. Chi era?>> si girò e mi guardò <<Tranquilla, era Alice>> <<E chi è?>> <<Se mi fai finire di parlare... È una vecchia amica di Naro. Ci conosciamo fin da piccoli, siamo anche stati insieme un anno ma per me non è mai stato importante>> Cercai di mantenere la calma <<E perché hai il suo numero ancora?>> <<Perché la conosco da anni, te l'ho detto. Sei gelosa, vero?>> girai lo sguardo altrove, tornai a guardare la tv senza prestare attenzione e mordendomi le unghie. Si avvicinò lentamente al mio viso ridendo, cominciò a baciarmi la guancia e il collo per poi tornare su e sussurrarmi <<Non essere gelosa, io sono tuo>> mi girai con decisione verso di lui <<Si. Sei mio. Nessuna deve guardarti o toccarti. Sei solo mio ora>> provavo un misto di gelosia e nervosismo; cominciai a baciarlo con passione e lo portai su di me, tanto che disse <<Avevo detto che volevo mangiarti>> cominciò a ridere mordendomi il collo e io risi insieme a lui. Pochi raggi di sole entravano nella stanza ma erano sufficienti a guardare bene i suoi occhi; con lui mi sentivo in paradiso.

La sera restai da lui. Invitò Sara e Linda a cena e stavolta ordinammo la pizza: nessuno aveva voglia di cucinare. Le ragazze arrivarono presto e così, mentre aspettavamo, cominciammo a chiacchierare <<Ragazze, allora? Che mi dite dei miei 'amici'?>> guardai subito entrambe con aria interessata ma cominciò Sara a parlare <<Ho legato molto con Ignazio, mi piace quel ragazzo. Sa farmi sorridere, sa farmi tornare il buonumore. Mi sono divertita tanto a sentirlo parlare l'altra sera. Non vedo l'ora che ritorni; Gianluca inv...>> <<Di Gianluca parlo io se non vi dispiace>> la interruppe Linda, mettendole una mano davanti la bocca <<Gianluca è un angelo. È così tenero che sembra un eterno Peter Pan: un ragazzo ancora bambino. Mi ha parlato molto della sua regione e la idolatra in modo pazzesco, mi piaceva sentirlo così fiero. E poi mi ha raccontato di quando era bambino e mi ha fatto vedere anche una foto che aveva con Ranieri. Oddio come era dolce>> io e Francesco ci guardammo divertiti, ridendo <<E tu Gio? Che ne pensi di mio fratello?>> stavo per iniziare a parlare quando il fattorino bussò alla porta, Francesco si alzò e andò a prendere le pizze; mentre tutti si servivano disse <<Dicevi, scusa?>> cominciai a parlare <<Piero è stato molto dolce. Mi ha fatto molto piacere conoscerlo ma vorrei parlarci di più. È un tipo che sa il fatto suo ma allo stesso tempo ascolta sempre i pareri gli altri, e poi è così divertente. Inoltre sono incredibilmente affiatati tutti e tre, quando l'ho chiamato ieri e gli ho ch...>> <<Lo hai chiamato? Quando?>> chiese Francesco <<Ieri mattina, mentre tu eri in facoltà. Gli avevo chiesto se erano arrivati e se tutto andava bene>> mi stava fissando in modo strano, non capii a cosa stesse pensando <<Che c'è? Non dovevo?>> gli dissi ricambiando lo sguardo, non rispose e continuò a mangiare. 

La situazione si stava facendo tesa e le ragazze se ne accorsero. Finita la cena, continuai a chiedere a Linda cosa volesse fare con Gianluca o se Sara sarebbe andata in stazione ad aspettare Ignazio. Con la scusa però del <<Si è fatto tardi, dobbiamo andare>> le ragazze si incamminarono molto presto.  Mentre sistemavo la sala insieme a Francesco, gli chiesi <<Perché prima hai fatto così?>> <<Così come?>> continuava a non guardarmi <<Quando mi hai chiesto se avevo sentito Piero... Hai cambiato espressione>> non rispose e continuò a guardare altrove <<Guardami Francesco dai>> <<Mi ha dato fastidio. Non sapevo vi foste già scambiati i numeri>> <<Beh sì, per qualsiasi evenienza>> <<E quali sarebbero, sentiamo>> aveva uno sguardo accusatorio nei miei confronti <<Amore...Sei geloso?>> <<Si, stavolta lo sono io, contenta?>> <<No, non sono contenta. Di cosa sei geloso?>> <<Di tutto>> non sapevo che dirgli, se non che non doveva esserlo <<Io amo te, io voglio te, Francesco. Come tu sei mio, io... sono tua>> si girò e mi venne incontro abbracciandomi <<Scusami>> ogni volta, mi sentivo protetta fra le sue braccia <<Ti va di andare subito a letto? Ho bisogno di stare con te>> mi prese in braccio e mi portò sul letto, si sdraiò vicino a me e ci addormentammo, anche quella notte, abbracciati.

Let Me Hold You || Francesco Barone ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora