11

147 10 0
                                    

Remember  9 anni prima

Correvo senza riuscire a vedere dove mettessi i piedi, a causa della pioggia che mi finiva continuamente negli occhi., Le strade erano buie e deserte se non fosse per qualche macchina che ogni santo sfrecciava sul asfalto., In altre situazioni avrei avuto paura a percorrere strade del genere da sola e per di più a quel ora ma in quel momento avevo ben altro per la testa. Sapevo solo che dovevo correre, che dovevo andare da lui, che lui aveva bisogno di me... questo era il mio unico pensiero.

Mi stavo cambiando per andare a dormire quando sentì il telefono squillare, lo presi dal comodino, leggendo sul display il nome della mamma di Cam.
Guardai fuori dalla finestra, era tardissimo cosa poteva volermi dire a quest ora.
-pronto Teresa..-
Disse la mamma di Cam con voce tremante.
-ciao... che succede ?..-
-mi dispiace doverti disturbare a quest ora, ma sono preoccupata per Cam, è uscito 20 minuti fa arrabbiato dopo una discussione accesa con il mio compagno. Sono preoccupata per lui non mi risponde al cellulare, potresti chiamarlo e accertarti che stia bene?.-
appena sentì le sue parole il cuore iniziò a battermi all'impazzata.
Conoscevo già il tipo di ' discussioni accese ' che aveva con il compagno di sua madre. Cam non sopportava il fatto che lui si volesse imporre nella sua vita , ciò lo mandava su tutte le furie.
Riattaccai immediatamente la chiamata e con mani tremanti composi il numero di Cam.
Diventavo davvero isterica quando si trattava di lui lo amavo e avevo sempre paura per lui.
Rispose dopo il 4 squillo
- Cam dove sei?- chiesi di fretta, torturandomi le dita dall ansia.
- noo tess.. - mi bastarono le prime due parole per capire che aveva bevuto.
Senti in sottofondo un rumore di clacson e una frenata. Mi allarmai immediatamente.
- Cam ! Non mi dire che stai guidando la moto e parlando al telefono ?!- gridai in preda al panico, non mi rispose
- fermati subito ! - Urali spaventata tremante dalle lacrime.
La mia voce dovette convincerlo ad ascoltarmi
- va bene tes ma non piangere - disse dopo qualche secondo.
- dove sei ?- gli chiesi ancora spaventata che potesse fare altre sciocchezze.
Appena mi diede l'indirizzo gli dissi di non muoversi di lì e mettendomi a dosso una felpa uscì di casa correndo.
Pioveva a dirotto e essendo le undici di sera non si vedeva quasi più nulla se non fosse per i pochi lampioni che illuminavano la strada a tratti. Cercai di calmarmi ma finché non lo avrei trovato sarebbe stato impossibile.

Correvo mentre le lacrime si mischiavano alla copiosa pioggia che ora mai mi aveva completamente inzuppata, tirai su la spalla larga del maglione che avevo indossato di fretta prima di uscire di casa. I capelli mi si erano completamente incollati al viso insieme hai vestiti che si erano plasmati completamente al mio corpo.
Finalmente dopo un interminabile corsa lo vidi era seduto sul ciglio della strada con la testa tra le mani e la moto a pochi metri distesa a terra, anche in quella situazione non potei fare a meno di notare quanto fosse bello.
Gli corsi in contro con le poche forze che mi rimanevano, appena gli fui davanti lo abbracciai più forte che potevo.
Cercai di calmarmi.. stava bene, fortunatamente non gli era successo nulla ma i singhiozzi non avevano intenzioni di abbandonarmi riscuotendomi dall'interno.
Dopo pochi secondi mi allontano, senza neanche guardami negli occhi sciolse l'abbraccio mettendo distanza tra noi, mi sedetti al suo fianco, sembrava intenzionato a tenermi fuori dal suo dolore.
Rimase impassibile ad ogni mia carezza o parola, la cosa mi mandò in crisi non mi voleva ascoltare voleva continuare a farsi del male da solo, erano poche le volte che si chiudeva in se stesso ma sapevo che non era niente di buono.
L'odore di alcol quasi mi stordì e mi fu difficile pensare ad un altra strategia per ricevere qualche reazione da parte sua.
Passammo qualche secondo in silenzio mentre la pioggia continuava a scendere copiosa, lui immerso in chissà quali contorti pensieri mentre io stressata più che mai.
Guardava davanti a se con occhi assenti, mentre la pioggia gli attaccava i capelli al viso ora mai fradici.
Chissà dove era con la mente..
" sono delusa da te Cam! Davvero! Basta sono stanca, io mene vado! " dissi alzandomi di scatto.
Cam si girò a guardarmi sbarrando gli occhi spaventato.
" non voglio vederti crollare in questo modo!" Cercai di sembrare il più arrabbiata e delusa possibile, fu difficile perché erano due sentimenti che non avevo mai provato nei suoi confronti.
Si alzò di scatto, mi prese per la vita stringendomi a se come se avesse paura che da un momento all'altro lo abbandonassi, mi baciò ripetutamente la zona dal collo allo zigomo.
" scusami.." Sussurrò più volte.
La debolezza di Cam era la paura che da un momento all'altro le persone che amava potessero abbandonarlo, nei miei confronti questa paura era amplificata e io lo sapevo bene.
" scusami tes.. Mi dispiace, non volevo " disse con fatica a causa dell'alcol.
Non ricambiai subito l'abbraccio ma alla fine cedetti e lo strinsi a me più forte che potevo, si rilassò.

Come se mi avesse guardato per la prima volta quella sera, si accorse che ero bagnata fradicia per la pioggia,  si staccò da me e con un espressione scioccata si tolse la felpa e mela mise addosso coprendomi col cappuccio.
Prese la moto rialzandola e tornammo a casa, a piedi.
Arrivati vicino al viale di casa sua lo vidi esitare, mi girai verso di lui e gli strinsi la mano.
" puoi dormire da me se vuoi " gli dissi.
Annui e insieme entrammo in casa facendo meno rumore possibile.
Entrai in bagno, mi cambiai e aiutai anche lui a fare lo stesso siccome era troppo ubriaco.
Mentre lo aiutavo a togliere la maglietta rimasi immobile a fissare la sua bellezza come era possibile tanta perfezione in una persona sola, amavo ogni suo tatuaggio, molti erano per me è la cosa mi faceva sciogliere il cuore, segui il contorno della mia data di nascita che si era fatto tatuare vicino al cuore appena sotto i pettorali.
" tes.. promettimi che  non guarderai... mai nessuno ..come ..guardi me?" alzai lo sguardo di scatto verso di lui, aveva le guance arrossate per l'alcol gli occhi semi socchiusi e sugli zigomi le ciglia avevano creato un ombra leggera,
mai.. Non poteva esserci un altro uomo nella mia vita.
" si.. Cam telo prometto " si piegò su di me e mi baciò la fronte poi la punta del naso per poi finire sul confine del mio labbro inferiore, la tempesta che mi si creo dentro era indescrivibile.

il cielo guarda te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora