La mattina dopo mi svegliai spossata, come se mi fosse passato a dosso un treno.
Naty si doveva essere già alzata da tempo, infatti non era più in camera.
Ci misi qualche minuto prima di decidere ad alzarmi, e quando lo feci mene penti immediatamente, quella mattina era decisamente una di quelle 'NO'.Mi lavai il viso guardandomi allo specchio, pensavo alla frase che Francesco aveva pronunciato ieri sera, mi chiesi se era vero che i mei occhi trasmettevano spesso tristezza, e mi rattristo il fatto che questa fosse la prima cosa che la gente notasse in me, perché io non sono così o almeno un tempo.
Mi vesti e truccai senza alcuna voglia, e finito di prepararmi uscì dalla stanza per cercare Naty.
Il corridoio del hotel era animato di gente e cameriere che facevano su e giù per le camere.
Andai verso l'ascensore, guardandomi intorno, cercavo indicazioni o semplicemente una piantina che mi indicasse dove trovare il bar o qualcosa del genere, li avrei trovato sicuramente la mia amica;
ma appena svoltai l'angolo ad un passo dal ascensore, vidi Cam uscire da una delle porte del corridoio che stavo per imboccare , senza pensarci due volte tornai indietro e optai per le scale.
Non mi sentivo pronta ad aprire una nuova discussione con lui. Mi sentivo confusa, divisa tra due sentimenti che mi componevano quasi interamente, ovvero, un sentimento ora mai indecifrabile che provavo per lui e l'orgoglio.
Avevo sofferto tantissimo, per 9 lunghissimi anni, come potevo far finta di nulla ? Il mio orgoglio melo impediva, ma il sentimento che avevo nei suoi confronti mi rendeva tutto più complicato.Finito di scendere tutte le dannatissime scale, finalmente, arrivai al piano terra, dove grazie alle indicazioni di una cameriera trovai il bar.
Naty era seduta ad un tavolo con Francesco li raggiunsi immediatamente e mi sedetti al tavolo con Loro.
" Buongiorno splendore" mi salutò Francesco con un bacio sulla guancia.
" buongiorno " dissi a tutti e due, dopo di che mi rivolsi a Natasha.
" perché non mi hai svegliata ?" Gli domandai.
" stavi dormendo così tranquilla, mi dispiaceva doverlo fare " rispose portandosi la tazzina di caffè alle labbra.
Mi avvicinai a lei e gli diedi un bacio sussurrandole un " grazie ".
Forse era un bene averci dormito un po' più del solito sulla serata disastrosa di ieri.
Dopo di che mi alzai avvisandoli che andavo a prendermi qualcosa per fare colazione.
Mi avvicinai al bancone e chiesi al barista un cappuccino e una brioche, lui prese la mia ordinazione e dopo qualche minuto mi servi.
Pagai il conto, e presi la mia ordinazione un piattino per mano." possiamo parlare? " mi senti dire da una voce famigliare alle spalle.
Sobbalzai alla sprovvista e lentamente mi girai verso Cam.
" ti aiuto" prese il piattino con la brioche dalla mie mani.
Lo guardai per qualche secondo perplessa, dopo di che incapace di proferire parola mi girai e mi diressi al tavolo senza rispondergli, misi distanza tra di noi, volendo arrivare al tavolo il più presto possibile.
Fui grata che mi avesse aiutato, quando un ragazzo con una spallata mi passò di fianco e per un pelo non persi l'equilibrio. Costatai che se avessi avuto in mano entrambi i piattini mi si sarebbe rovesciato tutto.
" tes aspetta " disse lui venendomi nuovamente di fianco.
Forse stavo tendo un comportamento da bambina ma non me la sentivo di ascoltare qualunque cosa volesse dirmi, quando si trattava di Cam diventavo ancora più debole.
Non lo ascoltai e andai avanti,
lo sentì sbuffare rassegnato, ma non disse altro.
Quando arrivai al tavolo mi sedetti e anche lui fece lo stesso.
" Steysi dov'è ? " gli domandò Francesco.
Cam posò la mia brioche davanti a me, dopo di che si girò per rispondergli.
" è in camera con la parrucchiera" rispose lui annoiato.
" ah capisco" disse ridendo Francesco.
Naty mi guardò, probabilmente si chiedeva come mai eravamo arrivati insieme oltre forse alla domanda più seria 'perché Staysi avesse bisogno di una parrucchiera personale ..?'
Appena gli altri due presero a parlare di affari e altre cose che a noi non interessavano, mi si avvicinò per parlarmi all'orecchio.
" ti ha detto qualcosa su ieri sera?" Domando.
Mi guardai le mani che quasi non si vedevano a causa della felpa larga che avevo indossato, iniziai ad attorcigliarmi il tessuto tra le dita.
" voleva parlarmi ma ovviamente non ho voluto ascoltarlo"
" capisco" mi rispose dispiaciuta.
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il cielo guarda te
RomanceCi saremmo buttati nel vuoto insieme solo per riempirlo. Un legame che sembrava indistruttibile ma che il destino mise a dura prova... Cam era il solito ragazzo sicuro di se, bello da far paura e popolare. Il sogno di qualunque ragazza. Teresa inve...