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Abbassai lo sguardo a terra...
dovevo subire ancora altre umiliazioni? dovevo dirgli che sono talmente patetica che mentre lui era ubriaco io ho approfittato, mi sono lasciandomi baciare? cosa voleva che ammettessi che per un secondo ho creduto di avere una possibilità con lui?.
Dovevo soffrire ancora probabilmente...
e rimarcare la patetica realtà.

" cosa vuoi da me Cam ?" Chiesi al limite.
Mi guardo confuso,
"non lo riesco a capire nemmeno io " rispose cercando il mio sguardo.
Alzai gli occhi e prendendo coraggio lì legai ai suoi.
" non ti riconosco più" dissi quasi in un impercettibile sussurro.
Sembrò per un secondo che lei mie parole lo avessero colpito, ma poi torno a guardarmi contrariato
" e tu ? Cos'è questa storia con Francesco ?" Domando guardandomi infastidito
"Cosa c'entra Francesco !?" Come poteva tirare fuori queste argomentazioni...
"C'entra, mi da fastidio che tu perda tempo con lui "
" ti da fastidio ?! ultimamente mi hai fatto capire che non ti importa niente di me, lasciami in pace Cam !"
"Vai c'è la tua ragazza che ti sta cercando" dissi infine indicando con un cenno la fine del corridoio, dove c'era Steysi che si avvicinava a noi sospettosa.
Si giro scocciato quando vide che non stavo mentendo.
" fossi in te non la farei aspettare.." dissi con tono amaro guardando altrove.
sbuffo e dandomi un ultima occhiata andò via; non ostante fossi stata io a chiedergli di andare da lei senti una stretta al cuore quando lo fece, maledissi me stessa per non riuscire a mettere d'accordo la testa con il cuore.
Mi girai su i miei passi e ripresi ad andare verso la mia stanza, infondo lo sapevo già dal primo istante che un amore così avrebbe solo fatto male, forse poteva essere un pensiero pessimistico ma costatando i fatti non potevo pensare altrimenti.
Arrivata in camera feci una doccia calda e mettendomi degli indumenti più comodi mi sdraiai sul letto a pancia insú.
Mi chiedevo se la mattina di 9 anni fa avessi sbagliato, sbagliato a mentirgli e fingere che non mi ricordassi nulla, forse in quel caso lui non sarebbe partito e ora staremmo insieme... No,mi stupì dei mie stessi pensieri.. se il suo amore fosse stato vero non avrebbe provato a dimenticarmi.. se il suo amore fosse stato vero mi avrebbe cercata per fare parte del suo presente invece di chiudermi nel passato... se il suo amore fosse stato vero non avrebbe dubbi...
È stata solo la prova che non mi amava quanto lo amavo io e tutte le illusioni che mi ero fatta nella sua assenza fossero solo frutto della mia immaginazione, non esisteva nessun amore, perché non esiste amore se non si è ricambiati allo stesso modo, una cosa simile si può chiamare solo ossessione, la mia ossessione per lui, e non era amore... mi senti piangere il cuore mentre cercavo di imporre quelle ultime parole.
Con quei pensieri mi addormentai, come non facevo da giorni, forse la mia mente aveva bisogno di una pausa.

"Tessa.... tessa..."
Mi rigirai coprendomi meglio con le lenzuola.
"....tessa..... tessa...!"
Mi rigirai di nuovo
" Teresa insomma svegliati"
Apri lentamente le palpebre, Naty era ad un centimetro dal mio viso, osservandomi infastidita.
" buongiorno Natasha" dissi coprendomi gli occhi con un braccio.
" buongiorno un bel niente, il tuo telefono non ha smesso di suonare un secondo.." disse con tono disperato.
Allungai il braccio alla cieca sul comodino tastando per cercare il cellulare, fortunatamente lo trovai, lo portai davanti al viso e lo accesi.
Scattai in piedi in meno di un secondo, 15 chiamate perse da mia madre... cosa poteva essere successo, mi preoccupai immediatamente.
" che succede ?!" Domando allarmata Naty.
" m-mia madre... ha chiamato 15 volte.. dev'essere successo sicuramente qualcosa" dissi mentre con mani tremanti componevo il numero sul cellulare.
Non rispondeva, caddi nel panico Natasha mi si avvicinò cercando di calmarmi, quando finalmente rispose.
" Teresa !" Grido mia madre
" mamma! Che succede !" Gridai allarmata.
" tessa è successa una cosa fantastica!" A sentire la sua voce contenta tirai un sospiro di sollievo, tornando calma.
" cosa mamma ? " risposi, con voce ora tranquilla.
" qualunque cosa tu abbia fatto o chiunque sia stato.. lo ringrazio dal profondo del cuore" disse con emozione
" mamma ma di cosa stai parlando ?"
" come tessa tu non centri? " mi chiese seria.
" no, spigati meglio?"
"Tessa! Abbiamo estinto il muto! La casa è nostra per sempre !" Grido euforica.
" Cosa !?"
" si tes! Mi hanno chiamato stamattina in banca per firmare le carte della cessazione del muto"
" ma come è possibile mamma ! Noi non avevamo tutti quei soldi.. eravamo addirittura in ritardo di due rate"
" non lo so tessa.! Ma cosa importa? È successo, le banche non scherzano, è la verità  "
" oddio mamma, non ci posso credere"
" tessa potrai smettere di fare questo lavoro e continuare la laurea con la borsa di studio che ti hanno assegnato! "
"Ora devo andare tes la telefonata costa troppo!"
" va bene, ciao mamma"
Naty che aveva ascoltato l'intera telefonata aveva la mi stessa espressione puro stupore, non credevo alle favole e nemmeno ai miracoli, quindi come era possibile ?
" Teresa non ci posso crede, è fantastico !" Disse Natasha riprendendosi dopo qualche minuto.
" si lo è " dissi pensierosa andando in bagno e lavandomi la faccia con acqua gelata, forse mi sarei svegliata e avrei scoperto che era tutto un sogno.
Ma niente io ero ancora lì, tutto era ancora lì; ciò significava molto per me, ero libera dal peso di quest' enorme problema avrei potuto riprendere i mie studi e diventare ciò che volevo essere nella vita, avrei potuto riprendere la laurea in medicina... ma era troppo presto per sognare.
Uscì dal bagno vestendomi in fretta,
" dove vai ?" Mi domando naty
" devo parlare con la mia banca, devo scoprire come è stato possibile" risposi di fretta mentre cercavo nella valigia una maglietta.
" ma tessa.. sono le nostre ultime ore a Toronto pensavo avremmo fatto qualcosa.. puoi goderti la buona notizia per un po' senza torturati per sapere come mai ?" Aveva la sua più convincete espressione da supplica.
" Naty lo sai che non starò tranquilla finché non avrò chiara la situazione .." le feci notare.
" lo so, ma la tua banca a filiali in tutto il mondo lo potrai fare anche dalla Francia " mi fece notare.
L'avrei accontenta anche se non ne ero tanto entusiasta; ci vestimmo entrambe e scemino a fare colazione al bar dal hotel.
Appena entrammo vidi Francesco ad un tavolo in fondo al locale, quindi lo raggiungimi subito.
" buongiorno ragazze" disse salutando entrambe, vendo verso di me per darmi un bacio.
Ancora non provavo nulla per lui, si , gli volevo bene ma non ricambiavo gli stessi sentimenti che provava lui, forse era per il fatto del suo lavoro, non passavamo molto tempo insieme, cercai di convincermi a questa ipotesi.
" buongiorno " dissi abbozzando un sorriso.
Ci sedemmo e ordinammo due cappuccini e due brioche.
" allora ragazze sono le ultime ore qui e non avete visto niente della città" costato Francesco.
" sì infatti pensavamo di fare qualcosa."  Disse Naty
" qualunque cosa decidiate di fare sono dei vostri" esordi l'italiano con un sorriso raggiante.
Ricambiai il sorriso.. ma mi mori sulle labbra nel sentire una voce provenire dalle mie spalle.
" buongiorno" disse Cam mentre con Steysi si dirigevano al nostro tavolo.
" buongiorno " ricambio Francesco
Cam si sedette al mio fianco e nel mentre mi sussurro all'orecchio,
" ancora ti ronza intorno?" Domando irritato riferito al italiano; sentire il suo respiro infrangersi sul mio collo mi fece venire una miriade di brividi e il cuore prese ad accelerare.
Lo ignorai palesemente continuando a sorseggiare il mio cappuccino.
" non sono fatti che ti riguardano.." gli risposi in un sussurro con le labbra ancora attaccate alla tazza.
" oh si che lo sono" mi sussurrò sul collo.
Mi allontanai discretamente da lui per non destare sospetti e fini la mia colazione cercando di mantenere i nervi saldi.
Parlarono per circa un quarto d'ora dopo di che ci alzammo dal tavolo dirigendosi nel atrio.
" allora ragazze vi aspetto qui tra 20 minuti, decideremo dopo quali monumenti visitare" ci avvisó Francesco.
" va bene allora a dopo " dissi.,  salutammo tutti e presimo le scale dirigendoci alla nostra camera.
" cercherò su internet quali posti visitare per primi" penso ad altra voce Natasha
" si ottima idea " concordai.
Tirai dalla borsa le chiavi della camera e li infilai nella toppa ma neanche il tempo di girare che la voce di Cam mi fermo.
" non vai da nessuna parte con quell' italiano" disse venendomi ad un centimetro di distanza.
" ancora con questa stupida storia della gelosia !" Come era possibile che ora gli desse così fastidio, fino a poche ore fa sembrava non gli importasse nulla.
Mi venne più vicino.
" non c'è nessuna gelosia! Ti ho detto che non mi piace che quel moscone ti giri intorno tutto il giorno"
" mi possono girare intorno tutti i mosconi che vogliono ma lei non si deve intromettere " dissi scostandomi e prendendo le distanze.
Mi guardo divertito e fece un sorriso odioso.
" oh no signorina lei lavora per me e fa quello che dico io e se a me non piace che perde  tempo cosi.. lei non lo vede più " detto ciò sene andò lasciandomi nel corridoio più arrabbiata che mai.

il cielo guarda te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora