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I primi 2 anni dopo la nostra separazione avevo sofferto tantissimo
Mi estraniai da tutto e da tutti, mi chiusi in me stessa senza dare la possibilità a nessuno di prendere il posto di Cam. Era come aver perso una parte di me.
Gli scrivevo sempre ma lui mi rispondeva di rado senza quasi darmi importanza, e ciò mi faceva stare ancora peggio.
Infatti dopo un po con molta forza di volontà smisi di farlo.

Piangevo e la cosa peggiore era che la sola cosa a darmi un po di sollievo era vedere le nostre foto, ma appena chiudevo l'album era peggio di prima, perché mi rendevo conto che era diventato un ricordo quando prima era una certezza, averlo accanto,poterlo abbracciare.

Avevo finito gli studi e con Naty dopo un master di lingue vinto un concorso per fare le hostess su una delle linee più importanti nel settore.
Possiamo dire che ora vivevamo per il mondo. Ma ancora dopo 9 anni non avevo dimenticato Cam.

Di lui mi era rimasto solo il ricordo, piccoli frammenti di vita passata a cui mi aggrappavo per ritrovare quel minimo di felicità che mi serviva per andare avanti...

Remember
10 anni prima....

" scusami Naty non ti stavo ascoltando " dissi dispiaciuta.
Natasha fece una smorfia di disapprovazione.
" l'ho notato. A cosa stai pensando?" Mi domando.
" sono preoccupata per Cam. "
Smise di scrivere e si girò verso di me. Ci trovavamo a casa mia dove avremmo dovuto studiare, ma i pensieri mi stavano sommergendo.
" dici per il fatto che si sia picchiato con Max? Perché se è così puoi stare tranquilla,io cero non si è fatto niente"
" anche... ma non solo, non lo vedo da oggi dopo scuola. Non mi risponde nemmeno al telefono " risposi ormai demoralizzata.
" beh lo conosci, appena si sarà calmato ti cercherà lui "
certo che lo conoscevo e sapevo anche a che metodi ricorreva per calmarsi e non era mai nulla di buono. Sarei dovuta essere lì  così lo avrei fermato; ma la rissa era scoppiata quando io ero ancora in classe, ero arrivata troppo tardi e Cam se ne era già andato.
" e tutta colpa di Max " dissi passandomi una mano tra i capelli.
" già, tutti sanno quanto Cam sia protettivo nei tuoi confronti, non doveva parlare in quel modo di te "
Max ci provava con me da un anno ormai e dopo che io lo avevo rifiutato più volte trattandolo anche male,  lui punto nel orgoglio era andato a sparlare di me con i suoi amici, e allo scopo forse di ritirare su la sua reputazione racconto cose non vere sul mio conto con tanto di insulti pesanti. Ma in tutto ciò  non si era reso conto che Cam era proprio dietro di lui in quel momento e che aveva ascoltato almeno una buona parte del suo discorso prima di perdere totalmente la pazienza già poca nei suoi confronti.

" dai ora non pensarci, finiamo di studiare che si è fatto tardi, tra poco devo andare" disse Naty e io non potei che darle ragione.

Studiammo un altra mezz'ora e verso le 7 Naty andò via.
Accompagnai Natasha alla porta e mentre la salutavo richiudendola, vidi nel cortile a fianco Una sagoma dirigersi verso la casa dei miei vicini; Riaprì la porta e gli andai subito in contro.
Era di spalle, la maglietta bianca lasciava intravedere i muscoli scolpiti dei bicipiti e della schiena, non che tutti i tatuaggi che gli coprivano le braccia., Camminava con andatura lenta verso la porta di casa sua. 
Corsi verso di lui e appena li fui dietro lo abbracciai di slancio, lui si fermò irrigidendosi, si girò verso di me senza scostare le mie braccia.
" tes.." Sussurro guardandomi sollevato nel vedermi.
Aveva gli occhi con tutte le venature rosse, segno che ciò che pensavo fosse vero.
Aveva preso a fare uso di droghe dopo la separazione dei suoi genitori, io avevo provato innumerevoli volte a farlo smettere ma non ci ero ancora riuscita.
" perché non mi rispondevi ?" Dissi con voce calma.
Quando era in quello stato, avevo imparato ad essere cauta,e stare attenta ad usare le parole giuste, bastava la minima frase sbagliata per farlo allontanare da me, facendolo chiudere in se stesso.
" mi dispiace tes" disse staccandosi dal mio abbraccio e andando verso il basso muretto che divideva i nostri due cortili. Lo seguì silenziosamente e quando fummo davanti al muretto si giro verso di me, mi alzo da terra facendomi sedere su di esso e si mise tra le mie gambe.
Appoggiai le braccia sulle sue spalle e iniziai ad accarezzargli i capelli.
Lo guardai , era bellissimo e quegli occhi rossi anche se sbagliati lo rendevano ancora più bello.
" non credi di aver esagerato con Max, aveva la faccia Piena di lividi" dissi dopo qualche minuto di silenzio.
Cam chiuse gli occhi, respirando rumorosamente.
" sel' è cercata tes, servirà di lezione anche agli altri " rispose lentamente.
Dopo la sua affermazione rimasi in silenzio tra i miei pensieri. Adoravo il senso di protezione che aveva nei miei confronti ma fino ad adesso era servito solo a creargli problemi. Entrambi avevamo vite difficili e non volevo peggiorargliela.
Lo amavo, forse più di me stessa, e odiavo vederlo in quel modo, così di mal umore , senza poter fare nulla per lui, avrei voluto avere anche solo la metà della forza che aveva lui nel prendersi cura di me.
"  un giorno ti porterò lontano, giuro, lontano da tutta questa merda " disse ad un tratto rompendo il silenzio che si era creato.
" Cam tu mi hai già salvata. Non credo sarei sopravvissuta senza di te " dissi dandogli un bacio sulla guancia.
" non è abbastanza tes, ogni volta che sento tua madre gridare ho paura che un giorno potrebbe fare del male anche a te " disse riferendosi a mio padre.
Strinsi gli occhi, avrei tanto voluto che lui non lo sentisse ogni volta.
Cam si era preso a dosso il peso dei problemi di entrambi, avevo paura per lui, di vederlo crollare un giorno. Era sempre stato il più forte tra i due, ma sapevo che soffriva anche lui.
" mi rimani solo tu tes" lo guardai,  in quel momento avrei voluto dirgli che non lo avrei mai lasciato perché lo amavo così tanto che in certi momenti mi faceva male il cuore, come se da un momento all'altro dovesse esplodere, Che io non lo avrei mai abbandonato come aveva fatto suo padre e che non si doveva preoccupare. Ma non lo feci, mi limitai ad abbracciarlo stretto, dandogli la sicurezza di cui aveva bisogno.

L'abbandono di suo padre, aveva lasciato in lui una forte insicurezza, non si sentiva mai abbastanza, probabilmente perché nonostante i suoi sforzi suo padre non lo aveva mai apprezzato, lo aveva abbandonato senza guardarsi in dietro.
Cercai di imprimere nella mente ogni sentimento che mi procurava quel contatto, il suo profumo che riconoscevo come quello di casa mia, sperando che un giorno lo sarebbe diventato veramente, la morbidezza dei suoi ricci. Mise il viso tra i miei capelli, mi sembrò di sentigli sussurrare qualcosa, ma non ne fui sicura.

il cielo guarda te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora