Tu sei diversa

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Mette una mano nella tasca dei pantaloncini e ne fa uscire fuori una piccola catena argentata con un ciondolo a forma di rosa nera. Con la mano libera, mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

 Con la mano libera, mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio

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<<piccolo regalo. Te la volevo dare questa sera ma ho preferito ora, così la potrai indossare al nostro primo appuntamento>>dice allargando di più il suo sorriso mostrando i suoi denti perfetti. Io rimango ferma così, con gli occhi spalancati e la bocca serrata senza emettere nessun verso.

Non saprei cosa dire sinceramente. Come gli è passato nella mente? Non c'era bisogno di regalarmi un gioiello simile anche perchè non me lo merito. E' un gesto molto bello da parte sua ma la mia opinione su di lui non cambia mai. Quando sono in sua compagnia mi sento davvero me stessa, come se fossi libera da qualsiasi catena che mi imprigiona. Lo devo ammettere questo ma, non lo so, li voglio bene ma non mi fido ancora del tutto.

<<n-non dovevi>>sussurro prendendola in mano, solo ora noto i bellissimi brillanti che contornano ogni petalo dalle punte argentate.

<<lo so ma lo voluto io>>alzo lo sguardo incrociando quello suo, accenno ad un sorriso stringendo la collana al suo petto <<davvero, non posso accettarla. Non c'è un motivo specifico quindi meglio se la tieni tu e la regali alla persona che amerai>>scuote la testa diventando serio.

Circonda le mie mani con le sue e le spinge contro il mio di petto <<è un regalo Abigail. Sei tu la persona che vorrò amare, lo so, è presto ma ci stiamo andando piano>>un sorriso spunta sulle mie labbra e subito il mio sguardo punta il regalo.

<<perchè una rosa nera?>>domando corrucciando leggermente la fronte <<perchè a te non piacciono le cose comuni, tu sei diversa>>gli salto addosso allacciando le braccia dietro al suo collo, preso alla sprovvista cade indietro con me sopra.

<<grazie>>sussurro nell'incavo tra la sua spalla e il collo, mi stringe a sè più forte mentre sprofonda nei miei folti capelli.

<<di niente, Evil>>detto questo entro in un sonno stretta dalle mie braccia preferite, le uniche in cui voglio stare.

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Il rumore di una porta che sbatte mi fa svegliare, apro piano gli occhi cercando di abituarmi alla luce che illumina tutta la stanza. Mi stiracchio sbadigliando ma subito dopo mi rannicchio sulla morbida e calda superficie su cui stavo.

<<comoda, Evil?>>sento dire da una voce maschile, subito dopo questa superficie vibra leggermente segno che la persona sta ridacchiando. Aspettate, persona?

Apro gli occhi e con uno scatto mi alzo maledicendomi della mossa veloce che mi ha provocato un momentaneo giramento di testa. Il ragazzo su cui ci dormivo scoppia in una fragorosa risata mentre si mette in piedi anche lui. Dopo qualche secondo riesco a riconoscere di chi si tratta e faccio un sospiro di sollievo non appena riconosco la folta capigliatura di Zayn.

Pronta A RischiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora