Capitolo 30

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PUNTO DI VISTA DI TAYLOR

Il mio sogno viene disturbato dal telefono che vibra in continuazione.
Lo affermo per non svegliare la mia principessa, guardo lo schermo e vedo 'Sharon'.
Cosa vuole ora? Cominciamo la giornata bene .
Esito prima di rispondere, forse deve fare i suoi discorsi noiosi, ma se c'è qualcos'altro?
" Pronto?" dico assonnato
" Taylor, buongiorno! Scusa se ti ho svegliato, ma ho un informazione importante da darti." dice un po' spaventata.   "Però non te lo posso dire al telefono, te lo devo dimostrare!"
" Ok, dove vuoi che ci incontriamo?" chiedo infastidito.
Questa non si può fare i cazzi suoi, perché si mette tra me e Katerina?
Non può capire che è finita, che non la amo più. Decido di accettare il suo invito, sono curioso di cosa dovrà dirmi, specialmente perché sta insistendo con questa cosa.
" Non c'è bisogno, sono davanti a casa tua, esci."
" Ok." staccando la chiamata. Cercando di non svegliare Katerina, mi alza lentamente dal letto, prendo un paio di pantaloni neri e un t-shirt dello stesso colore. Esco in silenzio dalla stanza, e corro verso la porta.
Mi affermo di aprirla e vedo Sharon che mi guarda felicissima.
" Dai dimmi subito quello che hai da dire poi vattene, non voglio che mi rovini di nuovo la vita, come la scorsa volta." dico duramente.
" Mi dispiace, ti ho detto che mi sono resa conto che ho sbagliato, però ora voglio rimediare. Questa volta non sarò io quella che ti deluderà, ma la persona che tu ami di più." detto questo mi da un documento e se ne va senza dire altro.
Entro dentro aprendo questo coso. Quando lo apro, vedo una foto di Katerina che bacia Christian, sotto sopra la scrivania e le gambe di Katerina sulla vita Christian.
Gli uccido, ora!
Preso dalla rabbia strappo la foto, gridando più che posso.

PUNTO DI VISTA DI KATERINA

Vengo svegliata da un grido che proviene dal piano di sotto, quando guardo il letto, la parte di Taylor è vuota. Prendo i vestiti precipitandomi verso le scale per vedere cos'è successo, se Taylor sta bene. Quando arrivo, guardo Taylor in ginocchia che piange come un bambino e una carta rotta accanto a lui.
Quando  se ne accorge della mia presenza, alza lo sguardo e mi guarda pieno di rabbia.
Mi avvicino però lui si allontana.
" Taylor che è successo? " chiedo mettendo la mano sulla sua spalla.
Ha lo sguardo basso, non risponde, non dice niente.
Dopo minuti che sembrano ore si alza di scatto e mi butta sul divano
" COME HAI POTUTO? COSA TI HO DETTO, EH? CON TUO CAPO? COSI SEI ARRIVATA, A BACIARE IL TUO CAPO? DOV'È LA FAMOSA KATERINA PETROVA? RISPONDO IO : NON ESISTE, SEI COME TUTTE LE ALTRE."
" Taylor... Io..." cerco di parlare ma lui si siede sopra di me.
" TI ODIO KATERINA, VI DISTRUGGERÒ AD ENTRAMBI! MIA MOGLIE CON QUEL FIGLIO DI PUTTANA! MA È POSSIBILE, MI HAI PROMESSO! " gridando.
Non rispondo, non ho neanche il coraggio di guardarlo negli occhi, mi sento una merda, lui sta soffrendo da colpa mia.  Di nuovo.
È stato tradito di nuovo.
Si alza e continua a piangere camminando nella stanza.
Mi alzo anch'io e mi avvicino a lui, prendendolo in braccio. Non mi respinge, nonostante la situazione.
Ad un tratto si gira e mi guarda con quegli occhi azzurri che ora sono rossi a causa del pianto.
" Vai da tuo padre Kat, è meglio per te, non  voglio farti male." detto questo si gira verso la grande finestra.
" Taylor..." lo chiamò a sussurrò.
" HO DETTO DI ANDARTENE! Il mio autista ti aspetta fuori. " grida senza darmi nessun sguardo.
Io senza ribattere, me ne vado. Forse ha ragione, è meglio. Lo lascio un po' calmarsi e poi discutiamo, spiegandogli meglio la situazione. Quando apro la porta un vento freddo mi invade. Fuori c'è l'autista  che mi aspetta.
" Miss. Petrova." aprendo la portiera. Io non entro, iniziò a fuggire, lontano dal uomo che ho ferito, dal mio marito, dal mio amore possessivo e geloso.
Le lacrime cominciano a scendere.
Cammino da un po', il sole cominciò a scendere, ho camminato tutta la giornata e non mi sono resa conto.
Ma dove sono? Non ricordo questa strada. Mi sono persa, ma che mi interessa?
Continuo a caminare senza sapere la mia destinazione. La notte si fa sentire, il vento è più forte e più freddo. Non c'è nessuno fuori, sono solo io. Una macchina mi connetta con la realtà, strano non ho visto nessuna fin ora.
Non do peso e continua la mia strada , ma sento una mano che mi accopperà  la bocca ed un'altra che mi spinge dentro questa macchina. Cerco di liberarmi, ma sento i muscoli indebolire, no ho più forza per combattere, non vedo nessuno, certo perché sto per svenire. Quella persona che mi ha messo la mano sulla bocca aveva anche un fazzoletto con un liquido strano.
Cerco di gridare ma non posso parlare, non sento più il corpo.
Buio totale!

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Hello world ❤️
Cosa dite di questo capitolo, da qua inizieranno i casini. I pericoli. I veri sentimenti.
Spero che vi piace!
Mettete qualche stellina, continuerò a 4 commenti. 😘

Xoxo 💋

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