Un bicchiere di troppo.

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Girai l'angolo fischiettando e vidi un uomo che fissava la caserma con le mani in tasca,mi misi accanto a lui,ci guardammo per non so quanti secondi,"Salve!".Dissi,"Ciao",li sorrisi,"Le serve qualcosa signore?".
Mi allungò la mano,"Benny",gliela strinsi sorridente,"Enny","Severide","Ah il tenente,no ecco ved-",mosse la mano per farmi star zitta,"Sono Benny Severide",giuro che mi pietrificai.
Lo accompagnai dentro la caserma da Boden e poi andai ad aiutare Dawson e Shay.
Leslie ci raccontò della sua notte di sesso.

Dopo la pausa pranzo andai a sistemare il cartellone sul quale avevamo scritto che ci serviva una tv,fuori dalla caserma,praticamente in mezzo al marciapiede,quando un Kelly tutto incazzato venne verso di me,il mio cuore sussultò nel vederlo,"Hey Kel-","Taci!Dov'è?!".
Li diedi le spalle,"Cosa?".
"Mio padre,mi ha detto che una certa Enny li ha detto TUTTO",chiusi gli occhi,era in guai seri,"Allora?Cos'hai da dire Rhodes?!".
Mi chiamava per cognome solo quando era seriamente arrabbiato con me,"Okay dovevo tenere la bocca chiusa,ma è tuo padre!".
"Dimmi dov'è quell'uomo",lo accompagnai dentro,era nell'ufficio di Boden,"Eccolo lì",indicai Benny,Kelly mi spostò ed entrò,io mi girai e me ne andai fuori a sedermi sotto il sole.
KELLY.
Stavo facendo la spesa quando mi padre mi chiamò e mi disse che uno della mia squadra li aveva detto che ero in malattia e del mio problema,li chiesi chi fosse stato e mi disse che era stata una ragazza con gli occhi verdi.
Quella ragazzina doveva tenere la bocca chiusa come ci eravamo messi d'accordo e invece nulla,a volte aveva la lingua veramente lunga...

Andai in caserma,dopo aver discusso con lei andai a prendere mio padre per parargli.
"Hai paura figliolo",lo guardai,"Sono un pompiere,nulla mi fa paura",scosse la testa ridacchiando,"Quella ragazza mi ha detto tutto",ti pareva,"Ti vuole bene.Quella ragazza parla di te come se fossi un eroe",si mise le mani in tasca,"Sai una cosa Kelly,se fossi in te mi farei operare e tornerei in caserma il prima possibile.Ma non trasferirti per sempre a Madrid,questa è casa tua e in questa casa c'è una persona molto speciale",sorrise,capii subito a chi si riferisse,"Papà io e lei no-","Non dire scemenze!Questa,ehm questa Renè,tu la ami veramente?".
Mi misi una mano fra capelli,"Grazie per i consigli sull'operazione.Farò come hai detto",mi mise una mano sulla spalla,"Dai,ti offro una birra figliolo".

Dopo che mio padre se ne andò,andai in un altro bar,al Molly,Casey mi aveva inviato un messaggio chiedendomi se gli avessi raggiunti sul tardi.
Non c'era ancora nessuno della caserma.
Mi sedetti al bancone e inizia a bere.

Sentii la voce di Cruz,mischiata alla musica e alle mille luci che si trovavano nel locale,salutai tutti che piano a piano mi mescolarono fra la folla.
"Amico dammene un'altra",il barman scosse la testa e mi passò un'altra bottiglia,appena mi girai la vidi entrare,era bellissima,da togliere il fiato,gonna nom troppo corta ne troppo lunga,maglietta con la spalla di fuori e stivaletti,i suoi occhi brillarono non appena la luce colorò il suo viso.
Mi vide ma non mi sorrise o altro,mi alzai barcollante,mi ricomposi e a passo deciso la afferrai per il polso,"Che fai?".Mi chiese facendo resistenza,"Fidati",la trascinai in bagno,"Kelly che stai facendo?".Indietreggiò e andò con le spalle al muro,la presi per i fianchi,mi limitai a guardarla,potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle,"En-Enny",appoggiò le mani sul mio viso,"Sei ubriaco",mi toccò la fronte con le labbra,la avvicinai a me,i nostri corpi erano attaccati,"Se mi lasci libera mi prendo cura di te","No...Non voglio lasciarti",la abbracciai,si mise a ridere dolcemente.
Sì liberò dalla mia presa,"Dai andiamo",mi prese per mano e mi accompagnò fuori dal bagno,prese la mia giacca mi aiutò a mettermela e si mise il giubbotto e andammo fuori.
"Sei venuto in auto?".
Scossi la testa,"Okay allora sarà una lunga passeggiata",disse togliendosi i tacchi,la testa mi girava,tutta la città girava come una giostra.
ENNY.
Quando Kelly mi portò in bagno non pensai a nulla,era chiaro come la luce del Sole che era ubriaco,mi fece tenerezza.

Portare lui era un'impresa,era pesante per me,anche se mi avevano addestrata per portare le persone la cosa era complicata.
Lo portai a casa,mi fece uno strano effetto vederlo a casa,ormai era un mese che non metteva più piede qua dentro,lo misi sul divano io mi misi accanto a lui,ero sfinita,"Menomale che c'è l'ascensore",mi stava fissando,era tutta la serata che mi fissava,"Sei bellissima",disse appoggiando la testa sulla mia spalla,sorrisi,"Guarda che hai la ragazza,tenente",sbuffò,"Non è la mia ragazza...È una e basta...Una qualsiasi",non sapevo se prenderlo sul serio o no,ma dato che era in quelle condizioni non li diedi retta,anche se dicono che gli ubriachi e i bambini dicono sempre la verità.

Dopo mezz'ora si addormentò,lo coprii con la coperta e andai in camera mia.
"Mhhh",presi una paura,alzai la testa dal cuscino e lo vidi in piedi davanti la porta,"Kelly...",si gettò a peso morto sul mio letto,avevo paura che crollasse dopo quel volo,lo afferrai per la maglietta e lo aiutai a mettersi bene,"Ma guarda un po',hai trent'anni e devo toglierti le scarpe",dissi gettandole in un angolo della stanza.
Era riuscito a rubarmi tutto il cuscino,sbuffai e misi la testa sul materasso,odiavo dormire senza cuscino,venni afferrata per la vita e mi ritrovai con la faccia schiacciata contro il suo petto,la sua mano mi accarezzava la schiena,"Ehm...","Zitta e dormi","Non siamo a lavoro",mi baciò la testa,"Buonanotte...Rhodes",sorrisi e mi addormentai fra le braccia del mio eroe...

Dominare il fuoco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora