Mio padre, munito di arco e frecce, lasciò casa appena dopo aver mangiato un velo di marmellata adagiata su una sottile fetta di pane; era tutto ciò che potevamo permetterci, considerando il calo di clienti alla Taverna degli Hood. La guerra che incombeva costringeva i più codardi a rinchiudersi nelle proprie case e gli eroi a scendere sul campo di battaglia, nessuno aveva il tempo necessario per mandar giù un boccale di birra e gli affari andavano decisamente a rilento. Tuttavia non ne sentivamo il peso, la famiglia restava unita e l'amore di certo non mancava.
Mia madre, Marian, si occupava delle faccende domestiche. Mio padre, Robin, si armava di buon cuore e rendeva felici le persone meno fortunate. Roland, il mio fratellino, giocava con i suoi soldatini di legno per la maggior parte del tempo ed io, essendo la sorella maggiore, lavoravo alla taverna dal mattino fino alla sera. Starsene in piedi per dodici ore consecutive dietro ad un bancone era stancante, costretta a sopportare uomini ubriachi e pirati con le mani lunghe ... entrambi bramosi di gustare l'unica pietanza non in vendita: me. Malgrado ciò, ogni sera, dopo aver lasciato la taverna, facevo ritorno a casa pienamente soddisfatta. Insomma, quella era la mia vita. Ero circondata da persone che mi amavano, da amici fedeli e ... e poi c'era lui, il ragazzo per il quale avevo completamente perso la testa, qualcuno che faceva di me la sua regina: Lip. Non avevo bisogno d'altro.
Era un giorno come un altro; il mio turno alla taverna era giunto al termine anche quella sera e con la puntualità di un orologio svizzero, Lip mi aspettava sulla nostra panchina con una rosa bianca stretta tra le mani. I suoi vestiti erano logori e le sue mani rovinate da numerosi tagli ... aveva lavorato duramente anche quella giornata. Corsi nella sua direzione e con un balzo fui tra le sue accoglienti braccia; intrecciai le dita dietro il suo collo, prima di poter posare le labbra sulle sue in un bacio ristoratore. Erano ore che bramavo quel momento. Potevo finalmente trascorrere qualche minuto con il ragazzo che amavo.
"È esasperante, non poter stare con te" sussurrò contro le mie labbra, mentre ancorava le mani ai miei fianchi "Sai che non possiamo cambiarlo, almeno non per adesso. Le nostre famiglie contano su di noi, non possiamo permetterci sbagli né distrazioni" sospirai, carezzando delicatamente le ciocche bionde dei suoi adorabili capelli ricci. Quest'ultimo posò la fronte contro la mia, traendo un lungo sospiro ... anche quella notte, era giunta l'ora di separarci. Mio padre stava facendo ritorno e spettava a me preparargli la cena poiché mia madre, a quell'ora tarda, dormiva già. "Sarò qui domani, al solito orario, promesso" sussurrò prima di regalarmi un ultimo bacio, un ultimo sorriso.
( ... )
"Buonanotte, papà" gli risposi con un filo di voce, dolcemente, calando le palpebre sugli occhi nel sentire le sue labbra posarmisi delicate sulla fronte "Buonanotte, bambina mia" mi sussurrò, prima di recarsi nella propria camera.
Dopo aver riordinato la cucina, mi fu finalmente consentito un bagno caldo; mi spogliai della veste sporca ed immersi il corpo nell'acqua piacevolmente calda, rilassando poi il capo contro il bordo della vasca. Il mondo oltre la finestra era silente, ma quel piacevole attimo di quiete fu ben presto interrotto da Roland; sobbalzai quand'egli aprì la porta, coprendo il possibile con le mani. "Tesoro, perché non sei nel tuo letto?" gli chiesi, osservando l'espressione spaventata sul suo viso "C'è qualcosa fuori alla finestra" disse con tono di voce docile, assonnato, avvicinandosi a passo lento. Ciò che disse mi portò a ridere in tono sommesso, mentre allungavo un braccio per carezzare i suoi morbidi ricci "Non c'è nulla fuori alla finestra, sono sicura che si sia trattato soltanto di un incubo" provai a rassicurarlo "Posso restare con te?" ridacchiai ancora, alla sua richiesta, annuendo in risposta.
( ... )
Fummo finalmente tra le calde coperte.
Roland cadde in un sonno profondo dopo la solita favola della buonanotte, dimenticando il mostro della finestra. Qualche minuto più tardi, dopo essermi assicurata che stesse bene, mi fu possibile seguirlo tra le braccia di Morfeo.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...