Uncino e Nathan sollevarono lo sguardo, conducendolo sulla botola della stiva ancora aperta da quando il Capitano aveva fatto la sua entrata. Il richiamo di Pan, sembrava aver portato il silenzio fra i pirati della Jolly Roger. "Fratellino, recupera tutte le armi" gli ordinò in un suono quasi impercettibile, con un udibile tremolio nella voce "Aye" rispose distrattamente il più piccolo dei Jones mentre già s'issava per precipitarsi sulla scaletta che gli avrebbe permesso di lasciare la stiva e recarsi ovunque tenessero nascoste le armi appena menzionate dal fratello. "Non avresti dovuto commettere un errore simile, Killian" pronunciai leziosa, sogghignando in tono acuto ed irritante. Egli passò in rassegna lo sguardo sul mio corpo, apparentemente disgustato, prima di sollevarsi per raggiungere la scaletta che Nathan, soltanto pochi istanti prima, aveva scavalcato correndo ed arrancando. Un'ultima volta, prima di lasciarci nuovamente sole, il suo sguardo si posò su di me.
" Oh, che bella vita, che bella davvero, la vita del bucanier!
Su e giù per il mare io voglio andar, del pirata mi piace il mestier!
Oh, mi piace nel mare vagar! "Cantilenò, evidentemente ironico, concludendo il versetto con un sonoro sospiro. Mi affrettai ad attirare la sua attenzione, mentre spariva oltre la botola; "E la prego, Capitano, saluti Wendy da parte mia! È una sua grande ammiratrice, forse vorrà il suo uncino come ricordo!" lo informai, inclinando la testa all'indietro per posarla su quella di Fay.
"Cosa diavolo stai facendo? Sei dalla sua parte, adesso?" chiese in un suono soffocato a causa della stoffa ruvida con la quale era fatto il sacco che le copriva il viso "Non c'è bisogno di andare nel panico, tra non molto saremo fuori di qui" risposi con parsimonia, chiudendo gli occhi per potermi concentrare sulle numerose voci indistinte che provenivano al di fuori della Jolly Roger. "La voce che ho sentito fino a pochi secondi fa non era la tua e quella che mi sta parlando adesso non è affatto la mia migliore amica" proseguì, fingendo di non aver ascoltato le mie parole. Irritata dalla sua ostinazione, sbuffai pesantemente piroettando lo sguardo al solaio "Puoi fare silenzio? Sto provando a tirarci fuori di qui, possibilmente vive!" pronunciai in un suono elevato guadagnandomi, infine, il suo silenzio.
I rumori selvaggi di grida e scarpe che colpivano ripetutamente e rapidamente il pavimento, mi fecero capire che la battaglia stava avendo luogo sull'amato vascello di Capitan Uncino. Peter Pan, era venuto per me. Un altro suono, però, attirò la mia attenzione; qualcuno stava aprendo la botola. La figura di un uomo, dalle spalle larghe e quelli che sembravano essere 2 metri d'altezza, si palesò ai piedi delle scalette e, tra le dita massicce, stringeva un pugnale. Decisi che non avrei permesso al panico di prendere il sopravvento; non sarei morta nella fetida stiva di un vascello pirata. "Sei una dura, Hood" la voce di Peter Pan prese a ronzare tra i miei pensieri, mentre il pirata avanzava zoppicando nella mia direzione. "Oh, il Capitano ha affidato a te il lavoro sporco?" inclinai lateralmente il capo incurvando verso il basso gli angoli delle labbra, sorridendo poi nel vederlo fermarsi al suono delle mie parole; egli, stava vacillando. "Non vorrei essere io a fartelo notare ma, se non sei lì fuori ad affiancare i tuoi compagni nella battaglia contro Peter Pan ed i suoi bimbi sperduti, non credo tu sia essenziale. Dunque, se ucciderci può consolarti, dovresti avvicinarti un po' di più ed assicurarti che il primo colpo sia quello giusto" "DERYA!" gridò Fay divincolandosi. Se la morsa delle corde non mi avesse limitato i movimenti, le avrei assestato una testata pur di farla tacere. Chiunque, avrebbe compreso il losco gioco che stavo facendo con il pirata. "Volentieri!" la sua voce suonò roca, grave e sinistra ma di spaventoso, oltre i numerosi strati di anni trascorsi senza acqua e sapone ad opprimergli la pelle, non aveva nulla.
Quest'ultimo riprese ad avanzare, tentando di mascherare il difetto alla gamba destra mentre, arrancando, diminuiva la distanza che gli impediva di affondare il pugnale nella mia carne. Quando fu abbastanza vicino, infilai repentina una gamba tra i suoi piedi, facendolo così cadere al suolo e, con la sorte finalmente dalla mia parte, la sua testa sbatte' contro una colonna infissa nel pavimento e terminante nel solaio, finendo per perdere i sensi; se c'era la possibilità che fosse morto, di certo, non rientrava nei miei interessi.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...